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Ohvale GP-0: piccole moto, maxi divertimento

È piccola, tosta e si guida come le moto vere nonostante le misure ridotte: 79 cm di altezza e 65 chili di peso. Ottima scuola per i più giovani e puro divertimento per tutti. Due versioni con due motori 4T da 110 e 160 cc. Tecnica, prezzi e impressioni di guida

Ohvale gp-0: piccole moto, maxi divertimento

Al grido di “piccolo è bello” siamo saliti sulla GP-0, la midi bike di Ohvale. Siamo a Castelletto di Branduzzo (PV), in un circuito ideale per provare una sportiva in miniatura: 1.600 metri e 16 curve, condizioni che ci permettono di spremere al massimo questa piccola racer. Prima di partire è meglio spiegare che cosa è la Ohvale ed incontrare i responsabili del progetto. L’idea è nata da Valerio Da Lio, imprenditore veneto nel mondo delle due ruote e della progettazione dei prototipi che si è avvalso della collaborazione dell’ingegner Mariano Fioravanzo (ex Aprilia) e di Claudio “Caio” Pellizzon, apprezzato e finissimo collaudatore (anche lui arriva dall’azienda veneta).

“L’ obbiettivo che ci siamo prefissati è stato quello di costruire una moto che non fosse riconducibile a qualcosa di già esistente come minimoto o pitbike – spiega Da Lio - ma piuttosto un mezzo che potesse dare, seppur in miniatura, lo stesso divertimento, lo stesso tipo di sensazioni ed anche le stesse problematiche della guida in pista di una moto a ruote alte. Da qui derivano tutte le attenzioni alla distribuzione dei pesi, alla posizione di guida, alla robustezza ed ai dettagli. Abbiamo mantenuto come obbiettivo anche l’abbattimento dei costi; pensate che il prezzo del treno di gomme, ad esempio, è di soli 80 euro, 35 per l’anteriore e 45 per il posteriore e l’intera moto entra comodamente in un auto, inoltre le ruote da 10 pollici garantisco l’accesso a tutti i kartodromi e motodromi e rendono possibile andare a girare senza dover fare troppi km da casa.”

 

COME È FATTA E QUANTO COSTA

Prima di tutto diciamo dell’abbordabile prezzo: la moto costa 3.600 euro in versione mono-marcia da 110 cc e quasi 4.000 nella versione a 4 marce con motore da 160 cc, importi finanziabili a tasso zero in rate da circa 155 euro mensili. La GP-0 ha motori 4T raffreddati ad aria e ruote da 10 pollici, misura massima per l’accesso ai kartodromi; le gomme sono state sviluppate su specifiche Ohvale mentre Arrow ha fornito il terminale di scarico dal bel sound ma dalle emissioni sonore contenute in 92 dB, il massimo consentito in alcune piste.

Progettata e costruita nel nord Italia (motori a parte) vanta un telaio a traliccio perimetrale, con tubi in acciaio ad alto snervamento. Siamo partiti studiando baricentri, posizione pignone, tiro catena, avancorsa, posizione cannotto ed offset piastre al fine di arrivare a quella distribuzione dei pesi giudicata ottimale sulle sportive moderne, 53% all’anteriore, 47% al posteriore così l’ing. Fioravanzo. Il forcellone è in alluminio mentre il comparto sospensioni, sempre su specifiche Ohvale, ha una forcella USD da 33mm e foderi in alluminio, mono-ammortizzatore posteriore regolabile in precarico molla, idraulica in compressione e ritorno e interasse. L’impianto frenante usa all'anteriore pinze radiali monoblocco a 4 pistoncini con disco da 180 mm, al posteriore pinze a due pistoncini con disco da 155 mm, pastiglie sinterizzate, tubi in treccia e leve regolabili. La moto pesa 65 kg ed è lunga 1.470 mm, larga 630 mm ai semimanubri per un’altezza massima di 790 mm.

 

SOLUZIONI FURBE PER LA CARROZZERIA

Disponibile in tre colorazioni, rossa, bianca o  nera, la carrozzeria è costruita in fiberglass preimpregnato e con ciclo di cottura in autoclave, procedimento che assicura una robustezza pari quasi a quella del carbonio ma con più elasticità. Il serbatoio si unisce al codone ed è in unico pezzo per garantire la massima solidità ma la benzina è contenuta in una scatola di alluminio con rubinetto a depressione. La parte anteriore della carena è divisa in frontale, laterali e puntale/vasca per limitare i danni in caso di caduta. La posizione di guida che prevede anche pedane regolabili, è stata studiata per assicurare una ergonomia da moto per il migliore utilizzo della stessa ed il migliore controllo a piloti di tutte le corporature.

 

DIVERTIMENTO A 360°

Per prima ci è stata affidata la versione monomarcia da 110 cc e non appena seduti ci siamo accorti che la posizione di guida richiama davvero quella di una moto “normale”: insomma, non siamo seduti come un povero orso da circo sulla biciclettina. Il motore che sviluppa circa 8 CV ci sembra un po’ povvero ai bassi e ciò rende difficile la guida, obbligandoci a cercare di stare sempre a regimi alti raccordando le curve e facendo “scorrere” la motina il più possibile. Freni modulabili, ottimo lavoro delle sospensioni e gomme a temperatura regalano un feeling inaspettato, così dimentichiamo che siamo qui per fare un test e cerchiamo di andare forte. Così facendo vengono alla luce altri aspetti, come l’importanza della posizione in sella. Dobbiamo infatti  stare in avanti per evitare di scaricare l’avantreno causando oscillazioni dello stesso, ma non troppo per non rischiarne la chiusura nei tratti più lenti. Bisogna poi evitare movimenti troppo bruschi per non scomporre la moto, mentre la tecnica di pressione sulle pedane in ingresso ed uscita di curva è la stessa delle moto a ruote alte.

 

LO DICEVA, CAIO

Aveva ragione Pellizzon quando ci ha detto: “Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto in questi ultimi due anni di sviluppo. È assolutamente fantastico vedere piloti esperti, con alle spalle anche competizioni a livello mondiale, cui abbiamo chiesto di provare la moto, scenderne sorpresi ed entusiasti. Siamo riusciti a trasferire il piacere che si può avere con una maximoto sportiva a Misano nel fare un giro in un kartodromo veloce con la Ohvale GP-0. Il nostro sforzo, utilizzando componentistica di grande qualità e parti realizzate su nostre specifiche, è stato infatti volto a realizzare una ciclistica sana, stabile e precisa, che permettesse grandi pieghe ed una notevole fiducia nella moto durante tutte le fasi della curva. Questo feeling consente di apprezzare il piacere di guida per chi vuole divertirsi o guidare in modo sportivo anche in derapata. Attenzione a non sottovalutarne le prestazioni: entrare in bagarre con queste moto è motociclismo allo stato puro.”

 

PIÙ CV, PIÙ GUSTO

Il test è continuato con la versione a 4 marce, la 160 cc, ed il gusto di guida si è moltiplicato. Con quasi 16 CV e la possibilità di usare freno motore e le marce ora siamo davvero su una moto, pure cattivella. Attenzione alla manopola del gas per evitare perdite di aderenza al posteriore, attenzione alle traiettorie ed agli spostamenti in sella per riuscire ad avere la massima velocità mantenendo la moto composta ed evitare sbacchettate: così dobbiamo guidare, dimostrazione che telaio e bilanciamenti della GP-0 sono davvero ben studiati per emulare le sensazioni suscitate dalle “moto grandi”. L’avantreno ci è sembrato comunque solido e sincero in ingresso curva ed in percorrenza, così come il posteriore in uscita. La prima davvero corta e l’ultima parte delle pedane in teflon un po’ scivolosa sono gli unici due appunti che possiamo fare tenendo conto delle dimensioni della moto.

 

La Ohvale GP-0 ci ha fatto davvero divertire e pensare che forse, per andare in moto su una pista ed uscirne col sorriso, in effetti non servono cifre astronomiche. Perché allora non organizzare un trofeo? Da Lio ci ha confermato che qualcuno si sta già muovendo per un monomarca.

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