La prima si chiama Desert Sled. Letteralmente il nome significa “slitta del deserto” ma, motociclisticamente, identifica un mezzo stradale di cilindrata relativamente grossa modificato per correre a perdifiato sulla sabbia e tornare senza danni. Questa visione della moto nasce negli Stati Uniti negli anni ’40 del secolo scorso e si concretizza nel togliere orpelli aggiungendo dotazioni offroad quali gomme tassellate, una piastra inferiore para motore, un serbatoio maggiorato, manubrio alto, sella corta e poco altro. Inizialmente - sia per divertirsi che per gareggiare in competizioni che ricordano le odierne “baja” - i motori erano i big-twin americani, poi si passò ai bicilindrici inglesi poi ai 2T europei e giapponesi. Era un’epoca romantica da cui ha preso il via il grande movimento del fuoristrada come lo conosciamo oggi, diventato sempre più professionale ed esasperato in termini di raffinatezza tecnica e prestazioni.
Nella originaria filosofia “desert sled”, più giocosa e disimpegnata, si inserisce la nuova Scrambler, una moto di cui si sono viste
foto spia e di cui la Casa ha diffuso un video teaser. Guardatelo qui sopra anche perché, contrariamente al solito, qualcosa si vede.
Innanzitutto l’inedita forcella regolabile, il manubrio nero con traversino (come la attuale Urban enduro, che però lo ha color alluminio) e la griglia sul faro. Ma sappiamo che la moto avrà cerchi a raggi e ruota anteriore da 21”. Per il resto non ci resta che aspettare il 7 novembre, data della presentazione, in anticipo di un giorno rispetto all’apertura del Salone di Milano.