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A Eicma le nuove Scrambler Desert Sled e Café Racer: video teaser

Scrambler per Ducati non è solo il nome di una moto, ma un marchio, una famiglia, uno stile di vita. Al Salone di Milano arriveranno due nuove versioni della post-heritage bolognese: una offroad chiamata Desert Sled e una sportiva… d’altri tempi. In attesa della presentazione, ecco l’anticipazione video

ora tocca alla land of joy

Ducati a Colonia ha presentato un modello inedito (la SuperSport) e rinnovato la gamma Multistrada, Monster, Diavel e 1299 Panigale (cliccate qui per tutte le novità Ducati a Intermot). Ma ora c’è già da pensare a Eicma. Molto probabilmente il momento clou sarà il debutto della esagerata ed esclusivissima “Progetto 1408”, ma anche la “baby Multistrada”attirerà molto l’attenzione, così come due modelli inediti della famiglia Monster.
Manca qualcosa? Beh, aspettiamoci novità dalla Land Of Joy. Sappiamo da tempo che Scrambler per Ducati è di fatto un brand a parte, che identifica un concetto non solo motociclistico, ma che si allarga fino ad abbracciare stili di vita e modi “alternativi” di intendere la moto. Bene, al prossimo Salone di Milano questa filosofia si amplia, aggiungendo all’idea originale due nuove declinazioni: una più off road e una più sportiva. 

Scrambler desert sled: Fuoristrada romantico

La prima si chiama Desert Sled. Letteralmente il nome significa “slitta del deserto” ma, motociclisticamente, identifica un mezzo stradale di cilindrata relativamente grossa modificato per correre a perdifiato sulla sabbia e tornare senza danni. Questa visione della moto nasce negli Stati Uniti negli anni ’40 del secolo scorso e si concretizza nel togliere orpelli aggiungendo dotazioni offroad quali gomme tassellate, una piastra inferiore para motore, un serbatoio maggiorato, manubrio alto, sella corta e poco altro. Inizialmente - sia per divertirsi che per gareggiare in competizioni che ricordano le odierne “baja” - i motori erano i big-twin americani, poi si passò ai bicilindrici inglesi poi ai 2T europei e giapponesi. Era un’epoca romantica da cui ha preso il via il grande movimento del fuoristrada come lo conosciamo oggi, diventato sempre più professionale ed esasperato in termini di raffinatezza tecnica e prestazioni.
Nella originaria filosofia “desert sled”, più giocosa e disimpegnata, si inserisce la nuova Scrambler, una moto di cui si sono viste foto spia e di cui la Casa ha diffuso un video teaser. Guardatelo qui sopra anche perché, contrariamente al solito, qualcosa si vede.
Innanzitutto l’inedita forcella regolabile, il manubrio nero con traversino (come la attuale Urban enduro, che però lo ha color alluminio) e la griglia sul faro. Ma sappiamo che la moto avrà cerchi a raggi e ruota anteriore da 21”. Per il resto non ci resta che aspettare il 7 novembre, data della presentazione, in anticipo di un giorno rispetto all’apertura del Salone di Milano.

Scrambler Café Racer: sport alternativo

Il secondo nuovo modello della famiglia Scrambler Ducati è quello chiamato Café Racer. E qui c’è poco da spiegare, a parte il fatto che questo termine identifica un concetto di sportività nato in Inghilterra negli anni ’60 del ‘900, con i “Rocker” che si sfidavano in gare clandestine e improvvisate in sella a moto pesantemente modificate sulla base delle inglesi dell’epoca (Triumph, BSA, Norton, ecc.). Le caratteristiche fondamentali? Le moto erano nude, essenziali e alleggerite, con motori bicilindrici, scarichi a dir poco sonori, il faro tondo, il manubrio basso o i semimanubri, la sella col codino sportivo. Ovviamente erano fatte per andare forte, “truccate” nei motori e nelle ciclistiche. Oggi il fenomeno café racer è una cosa un po’ da nostalgici o da persone alla ricerca di qualcosa di vagamente vintage e “alternativo”, pur mantenendo un’evidente sportività.
La proposta Ducati è la Scrambler Café Racer, un nome che potrebbe essere considerato un filo contraddittorio, se non fosse che - come già spiegato - Scrambler è un marchio, non identifica solo una categoria di moto. Nel video che ne anticipa l’arrivo non si vede molto, ma la sella sì, una realizzazione con codino rastremato completato dal guscio monoposto. Si notano di sfuggita anche il para tacco in alluminio, lo scarico doppio e il manubrio più basso rispetto alla Scrambler, ma non poi così basso…
 
Anche per la Scrambler Café Racer, appuntamento il 7 novembre.
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