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07 November 2011

Novità Triumph 2012: Tiger Explorer 1200

La Casa di Hinckley porta tre novità all’Eicma 2011. La più importante è una maxienduro tutta nuova: la Tiger Explorer 1200, con un’estetica che richiama quella della Tiger 800, il telaio a traliccio e un motore inedito tre cilindri in linea di 1.200 cc, 12 valvole, con una potenza massima dichiarata superiore a 130 CV

Novità triumph 2012: tiger explorer 1200

Milano - Tiger Explorer 1200 è la novità di punta 2012 della Triumph. Il suo aspetto non è troppo differente da quello della sorella minore Tiger 800, di cui mantiene il “becco” all’avantreno”, ma sotto il vestito è tutta un’altra musica: quella dell’inedito motore di 1.200 cc, con la distribuzione a dodici valvole, una potenza massima dichiarata superiore ai 130 CV e la trasmissione finale a cardano, alloggiata nel forcellone monobraccio.

La Tiger Explorer1200 è equipaggiata con un’elettronica di primo ordine, che comprende di serie il ride by wire, il traction control, l’ABS disinseribile e il cruise control.

La ciclistica utilizza i cerchi in lega da 19” all’anteriore e da 17” al posteriore, con pneumatici più stradali che tassellati. Al momento non è prevista una versione più votata al fuoristrada, piuttosto che stradale. Per contro sono disponibili numerosi accessori per l’utilizzo turistico, offerti come optional acquistabili dal catalogo di parti originali Triumph: borse rigide e morbide, selle più alte o più basse in gel e numerose componenti elettroniche, come i fari supplementari o le manopole riscaldabili, che possono funzionare assieme, supportati dall’alternatore da 950w.

 

Il nostro primo assaggio (statico)?

Nelle scorse settimane la Triumph ha invitato a Londra una ristretta schiera di giornalisti di tutta Europa, per una presentazione statica della moto, una sorta di anteprima dell'anteprima. Noi c'eravamo.

 

Abbiamo potuto osservare da vicino la Explorer, in versione accessoriata (sella bassa, paramani, para motore, sotto coppa, plexiglas maggiorato) ma ancora di preserie. Lo si notava da certe soluzioni estetiche evidentemente ancora provvisorie e dai serbatoi dei fluidi idraulici di freni e frizione... vuoti. La sensazione al primo sguardo è quello di una moto importante, ben fatta e ricca di dettagli sia sfiziosi sia concretamente funzionali. Certo che inizialmente un po' intimorisce.

 

La Explorer è imponente, lunga e alta ma, salendo in sella, si sta più o meno come sulle concorrenti che va ad insidiare. Il piano di seduta non è basso, ma i piedi si appoggiano bene a terra, grazie anche alle ridotte dimensioni in larghezza nella zona dove serbatoio e sella entrano a contatto con le gambe.

 

La posizione di guida ("assaggiata" solo staticamente) è comoda e intuitiva, con le pedane centrali e le gambe giustamente angolate. Solo il manubrio appare un filo lontano, e le braccia del pilota restano distese anche se si è di buona statura. La strumentazione resta quindi un po' isolata là in fondo dietro il parabrezza (che promette ottima protezione), ma ovviamente non possiamo dire nulla sulla leggibilità, dato che il quadro è rimasto rigorosamente spento. Ci immaginiamo invece che sarà facilissimo gestirla, grazie ai nuovi pulsanti sul blocchetto elettrico sinistro.

 

Muoverla tra le gambe non crea difficoltà, il peso si sente ma si governa bene. Anzi, alzarla sul cavalletto centrale è stato inaspettatamente facile, perfino facendo leva sul perno senza nemmeno scendere dalla moto.

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