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Norton Dominator, dal 1948 ai giorni nostri

La nuova Norton Dominator è una naked esclusiva e… impegnativa! Il primo modello è nato nel 1948 e da allora ha subito diverse modifiche. Ripercorriamo la storia di questa moto
1/10 Norton Dominator 99 del 1956
Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato come va la nuova Norton Dominator, naked esclusiva e… impegnativa. Ora torniamo sull'argomento per raccontarvi la storia di questo modello, dal 1948 fino ai giorni nostri.

Presentata a novembre del 1948 al Salone di Earls Court di Londra, la nuova Norton del dopoguerra è una 500 cc, bicilindrica parallela ad aste e bilanceri e viene chiamata Model 7, subito però battezzata anche Dominator. Il progetto porta la firma dal celebre tecnico Herbert “Bert” Hopwood, ex Ariel e BSA. La Dominator entra quindi in catalogo nel 1949. Il telaio monoculla è molto solido, ma piuttosto pesante e non ha il forcellone oscillante. La sospensione posteriore è infatti del tipo a ruota guidata con l’asse della ruota fissato ad una coppia di ammortizzatori a molla senza idraulica e può garantire un funzionamento modesto come comfort ed efficacia. Anteriormente invece c’è la forcella tele idraulica Roadholder, una delle migliori soluzioni disponibili in quel momento che sarà usata dalla Norton in varie evoluzioni sino al 1970. I freni a tamburo sono entrambi da 7” (175 mm), ed il meccanismo di funzionamento è un brevetto Norton in cui pur essendoci una singola camma, le due ganasce sono azionate da due pivot separati. Il motore ha buona potenza, circa 30 CV, ma è anche molto elastico tanto che in quarta si può viaggiare a 15 mph (24 km/h) e poi allungare fino a 85 mph (136 km/h) che rappresenta la velocità massima. La Dominator Model 7 non subisce grosse modifiche, ma sulla versione del 1953 il telaio è completamente ridisegnato, lasciandolo sempre monoculla, ma dotandolo di forcellone oscillante ed ammortizzatori teleidraulici. Nel settembre 1954 arriva la nuova testata in lega leggera che era stata provata lungamente in gara. Oltre all’aumento di compressione, la testa porta il nuovo carburatore Amal Monobloc.
Norton Dominator Model 7 del 1954
Alla fine di novembre del 1951 viene presentata al Salone londinese la nuova Dominator Model 88 (la cifra indica la velocità massima, oltre140 km/h) che con la precedente ha in comune il solo motore. La moto affascina soprattutto per il telaio, identico a quello delle mitiche Manx da competizione. Oltre al telaio, la Dominator 88 eredita dalla Manx anche la speciale Roadholder che rispetto a quella della Model 7 ha i gambali un poco più corti, sempre con gli ammortizzatori interni idraulici a doppio effetto. Dalla fine del 1955, la Dominator 88 ha cambiato nome in Dominator 88 De Luxe ed è stata affiancata da una versione analoga, ma con il motore portato a 596 cc, ottenuti maggiorando la corsa (da 66 a 68 mm) e l’alesaggio (da 72,6 a 82 mm).

La nuova 600 viene siglata Model 99 (ciò significa una velocità di oltre 158 km/h), ma essenzialmente l’architettura e la meccanica non cambiano rispetto alla 88. Sono comunque diversi il carburatore, maggiorato, l’albero a camme, tipo Daytona, ed il rapporto di compressione fissato a 7,4:1. Poco dopo arriva la modifica a due Carburatori per la versione SS, offerta con sovrapprezzo anche per le Dominator 88 e 99 Standard. Nel 1960 il magico telaio Featherbed è leggermente modificato ed acquista il nome di “Slimline” (linea stretta) per distinguerlo dal precedente “Wideline” (linea larga). Alla fine del 1960 la cilindrata sale a 650 cc (alesaggio per corsa 68x89 mm, cilindrata 647 cc, potenza max 49 CV a 6.800 giri). Due anni dopo viene presentata con il motore portato a 750 cc tramite l’aumento dell’alesaggio con potenza di ben 52 CV e questa versione prende il nome di Atlas. Uscito di scena il 600 cc, le Dominator 500 e 650 restano in produzione ancora per alcuni anni, quando sono sostituite nel 1968 dalla nuova Commando 750. Da allora la Dominator è rimasta in surplace, fino ai giorni nostri, quando è arrivato il nuovo modello.
Norton Dominator 88 SS 500 del 1962
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