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Noriyuki Haga torna a correre a 40 anni!

A poco più di una settimana dalla wild-card di Troy Bayliss a Phillip Island, un altro "senatore" del Mondiale SBK torna a correre. Si tratta di Noriyuki Haga, che disputerà il FIM Asia Road Race Championship con la Suzuki GSX-R 600 schierata dal Team Kagayama

Noriyuki haga torna a correre a 40 anni!

È passato poco più di una settimana dalla spettacolare ed inaspettata partecipazione di Troy Bayliss all'apertura del Mondiale SBK sul circuito di Phillip Island (ma l'amato pilota australiano sostituirà lo sfortunato Davide Giugliano anche in Thailandia). Ora arriva un'altra sorpresa dal gusto "amarcord", la partecipazione di Noriyuki Haga (che ha appena spento 40 candeline) al FIM Asia Road Race Championship, con una Suzuki GSX-R 600 schierata dal Team dell'amico Yukio Kagayama.

 

Noriyiki haga: la carriera

Noriyuki si presentò per la prima volta sulla griglia di partenza del Mondiale SBK nel 1994, a Sugo, alla guida di una Ducati 888 con cui ottenne un ventunesimo ed un dodicesimo posto. A fine anno cambiò casacca e passo alla Yamaha, Casa con cui diede inizio ad un sodalizio che durò più di dieci anni. Proprio con le moto di Iwata - dopo aver nuovamente presenziato come wild-card per le stagioni 1995, 1996 e 1997 - passò in pianta stabile al massimo Campionato per le derivate dalla serie nel 1998. In quell'anno sorprese tutti, vincendo tre gare, concludendo con un sesto posto finale ed ottenendo persino la possibilità di disputare il GP di Giappone nella Classe 500: anche in quel caso, Haga non deluse gli appassionati, ottenendo un posto sul terzo gradino del podio al debutto.

 

La tegola del doping ed il passaggio al motomondiale

Dopo un 1999 avaro di soddisfazioni (Noriyuki non riuscì a trovare il feeling col pacchetto formato dalla debuttante YZF-R7 e dagli pneumatici Michelin), il Giapponese si ripresentò più agguerrito che mai sulla griglia della Stagione 2000. Munito delle fide Dunlop, Haga diede vita ad una spettacolare battaglia contro Colin Edwards e la sua Honda VTR 1000 SP-1 e fu costretto a cedere dopo la squalifica comminatagli per doping (efedrina, secondo i controlli) al GP del Sud Africa. Passò quindi, nel 2001, al Mondiale 500 con una Yamaha YZR-500 del Red Bull Yamaha WCM e gomme Michelin; fu un anno difficile, Haga non raccolse i risultati sperati e concluse il Campionato al 14 esimo posto.

 

Il biennio in aprilia, la ducati ed il ritorno in yamaha

Per il 2002, voluto da Ivano Beggio, passò all'Aprilia: corse un buon campionato, concluso in quarta posizione (non riuscendo però ad ottenere piazzamenti sul gradino più alto del podio). Venne quindi spostato in MotoGP dalla Casa di Noale, che per il 2003 gli affidò l'acerba RS Cube; l'annata fu parecchio difficile e sancì di fatto l'ultima presenza del pilota giapponese tra i prototipi. "Nori" tornò quindi in Superbike con la Ducati 999 del Team Renegade e, in regime di monogomma, diede costantemente fastidio ai piloti ufficiali; ottenne sei vittorie ed il terzo posto finale, fu rallentato solo da una serie di rotture meccaniche che non gli permisero di lottare per il Titolo Iridato. I suoi risultati non passarono inosservati ad Iwata, dove si decise di metterlo sotto contratto per il 2005 e di affidargli lo sviluppo dell'YZF-R1 ufficiale; concluse terzo in Campionato, posizione che riconfermò nel 2006 e nel 2008 (nel 2007 fu invece secondo, dietro a James Toseland e davanti a Max Biaggi).

 

La grande occasione persa

Ducati gli offrì un'occasione ghiottissima nel 2009, quando lo chiamò a sostituire Troy Bayliss. Il pilota di Nagoya alternò ottime prestazioni a momenti di poca lucidità e consegnò lo scettro a Ben Spies, vera e propria rivelazione ai comandi dell'R1 ufficiale abbandonata proprio da Haga. Il tanto desiderato Titolo gli sfuggì anche nel 2010, quando fu solo sesto e fu preceduto anche da Carlos Checa (con la 1098R "privata" del Team Althea). Nel 2011 non trovò il feeling con l'RSV-4  del Pata Racing Team Aprilia e fu ottavo; questa fu la sua ultima apparizione nel Mondiale SBK (ad eccezione della wild card effettuata con BMW Grillini ad Imola nel 2013), che abbandonò avendo conquistato un bottino di 43 vittorie di manche e 116 podi.

 

Il ritorno alle gare

Haga tornerà però a correre - come detto - e lo farà ai comandi dei una GSX-R 600, schierata nella classe Supersport del FIM Asia Road Race Championship dal Team dell'amico Yukio Kagayama (con cui Nori ha già corso la prestigiosa 8 Ore di Suzuka). Kagayama, a sua volta, correrà nella Classe 1000.

 

Nitronori: una sfida tutta nuova

"Questa, per me, sarà una sfida tutta nuova. Ho gareggiato per il Team Kagayama alle edizioni 2013 e 2014 della 8 Ore di Suzuka. Ora mi hanno offerto una sella per disputare l'intero Asia Road Race Championship. Ho accettato con grande piacere; sebbene sia una sfida nuova, dato che non ho mai corso con una Supersport, credo che l'esperienza accumulata in questi anni di corse mi aiuterà. Spero di riuscire a soddisfare le aspettative di Yukio e di vincere gare con la squadra".

 

Kagayama: la mia esperienza a favore dei giovani

"Corro da 26 anni, tra Mondiale e Campionati giapponesi. Credo che - ora - sia giunto il momento di condividere parte dell'esperienza accumulata con i più giovani. Quest'anno, per questo motivo, farò correre Hijiri Yamamoto in J-GP2. Correremo anche nella Supersport 600, con l'obiettivo di dare un contributo alla rivitalizzazione dell'industria motociclistica giapponese. Da parte mia, continuerò a correre sia il Campionato giapponese che la 8 Ore di Suzuka... Ci sono infatti segreti che solo un pilota in attività può spiegare ai più giovani. Posso dire che farò del mio massimo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi. .

 

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