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Noi, che amiamo le moto “inadatte”

Inadatte a comparire nelle gallery delle fiere, sulle riviste specializzate, sulle fan page, nei reportage di viaggi, nelle chiacchiere da bar... ma facili, e divertenti, come lo erano le motorette di qualche decennio fa

Noi, che amiamo le moto “inadatte”

Parliamo delle moto con cilindrate al di sotto dei 300 cc, che hanno estetiche e finiture discutibili (nel senso che possono piacere oppure no), possono essere da strada o da fuoristrada, ma non vengono tante scelte per il tipo di fondo che si vuole con esse affrontare  ma per maneggevolezza e leggerezza (Mario Ciaccia, forse nel tuo ultimo e apprezzato Sentiero Pensiero avresti potuto contemplare la categoria delle moto “trasversali in quanto facili”, col le quali ti lanci dappertutto), spesso non sono neppure importate, ma sono snelle e riscuotono sempre grande simpatia, anche presso il grande pubblico che ha soggezione delle moto “vere”. Parliamo di quei mezzi che non riescono mai a guadagnarsi gli onori della cronaca e che i motociclisti confessano di amare con grande sforzo, concedendosi una sorta di outing: “Ebbene sì: in garage ho anche questa motina…”. Insomma non ci sono solo gli “orfani” della moto “totale” di cui si è fatto interprete Fabio Meloni nel suo cliccatissimo articolo, ci sono anche gli “emarginati” delle motorette (le vedete nella gallery).

 

IL POPOLO DELLE “MOTORETTE”

Parliamo di Beta Alp 200 e Urban, Yamaha Tricker 250, Suzuki Van Van 125, Borile Multiuso 230, Derbi Terra 125 e Mulhacen 125, Rieju Tango 125 e 250, HM Locusta 125 e 200, KTM Duke 125 e 200… fra le non importate potremmo citare la Qingqi 250, la Honda CB 223S, la Aeon My 125. Fra le novità rientrerebbero nella categoria la Honda MSX125 o il Kymco K-Pipe 125, ma non vogliamo stroncarne la carriera fin da subito, quindi non daremo loro troppa importanza. Fra i concept, infine, laurea ad honorem alla Yamaha XTW 250. Fra gli scooter l’Honda Zoomer, che in Europa non è più distribuito (è in vendita in Thailandia lo Zoomer-X 110 cc prodotto da ThaiHonda,un colosso da 1,3 milioni di moto l'anno... 80% di quota mercato). Ne farebbe parte di diritto anche la Vespa, in tutte le sue cilindrate, ma fortunatamente a lei il destino ha riservato una storia e un’attenzione diverse. Siamo consapevoli che parlando di queste moto come di una categoria a se stante rischiamo di ghettizzarle ma vogliamo dare loro voce perché, lo si creda o no, hanno un loro pubblico.

 

DISADATTATI O ROMANTICI?

Coloro che le amano sono persone spesso “inadatte” (o disadattate?) anche loro: a viaggiare al ritmo delle grandi e potenti, a stare con lo sguardo a terra, concentrato sulla strada, a discutere nei forum motociclistici, a comparire nelle fan page di Facebook, ecc. Anche su Motociclismo All Travellers latitano, in realtà noi le accoglieremmo a braccia aperte, se solo arrivassero… Per regalare loro un minimo di visibilità ci siamo pure inventati la rubrica “Piccole moto, grandi viaggi” che, di tanto in tanto, compare su Motociclismo, ma è comunque triste veder ridurre così moto che basterebbero e avanzerebbero a molti viaggiatori che si vedono in giro, soggiogati da moto troppo impegnative per loro. Lo sappiamo bene, non sono moto per tutti, certamente non per chi cerca il divertimento puro, la goduria di un motore performante, il comfort di una grantourer. Sono invece stregati dal genere coloro per cui il mezzo conta molto meno del dove vai o, rubando un’espressione del caro Roberto Patrignani, coloro che si accontentano di “pane e chilometri” e non cercano “cibi” sofisticati.

 

PANE E CHILOMETRI

Si può parlare, forse, di “malattia”, di insana attrazione verso il viaggio scomodo: del raid compiuto malgrado la moto e che, quindi, diventa impresa. Del resto, le moto di oggi sono per lo più affidabilissime  e così, per sentirsi un po’ eroi, ci sta che qualcuno punti su mezzi che non rubino la scena. Ma gli affezionati al genere “motorette” lo sono essenzialmente per il loro essere delle funbike, che non ti impegnano nella guida. Ci è capitato di vedere motociclisti convertirsi al genere in tarda età, vogliosi di passare ad una guida più rilassata, ci è successo anche di conoscere “supersmanettoni” che ne hanno scoperto per caso il lato ludico e se ne sono innamorati. Infine, abbiamo visto donne in sella a delle “vere” moto guardare le motorette con lo sguardo di chi indossando un paio di scarpe con tacco brama un paio di scarpe da ginnastica… Si districano bene nella giungla urbana ma anche su uno sterrato improvvisato, sulle strade di montagna e nei vicoli di qualche villaggio remoto, in una parola: viaggiano. Certo, in autostrada e sulle strade veloci sono noiosissime, ma che importa? Noi cerchiamo le strade secondarie, il più possibile tortuose.  E sono facili, in un mondo in cui tutto concorrere a renderci la vita difficile…

 

 

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