18 June 2017

La nuova MV; le prove Aprilia Shiver e DD 900, Multi 950 vs KTM 1090

La MV Agusta RVS #1 è la moto più cliccata della settimana. Oltre alla nuova Dragster superspeciale, bene le prove in anteprima di Aprilia Shiver e Dorsoduro 900 cc, ma anche il confronto tra Ducati Multistrada 950 e KTM 1090 Adventure. Sempre ok il Long Test della BMW R 1200 RT e… le ragazze

MV Agusta RVS #1: il primo progetto ideato e realizzato dal Reparto Veicoli Speciali della Casa di schiranna. La base è la Brutale Draggster RR, con l'aggiunta di una miriade di parti speciali, lavorazioni raffinatissime, esclusività tecniche e un super motore tre cilindri 800 cc da 150 CV

MV Agusta RVS #1: il primo progetto ideato e realizzato dal Reparto Veicoli Speciali della Casa di schiranna. La base è la Brutale Dragster RR, con l'aggiunta di una miriade di parti speciali, lavorazioni raffinatissime, esclusività tecniche e un super motore tre cilindri 800 cc da 150 CV

MV Agusta RVS #1: la cassetta in legno che contiene il kit racing (telo coprimoto, welcome kit con certificato di origine, tappo benzina "sgancio rapido", tappo olio motore ergal nero, silenziatore racing con kit fissaggio, centralina accensione iniezione con mappatura racing, protezione per supporto pedana dx in titanio, uscita aria dx radiatore completa di faretti, protezione carter frizione in ergal, supporto per protezione telaio lato dx/sx in ergal, protezione pick up motore, specchietti retrovisori in ergal, boccola attacco retrovisore in ergal, protezione leva freno ant. in titanio e ergal, protezione leva frizione in titanio e ergal)

MV Agusta RVS #1: il gruppo ottico anteriore con segmenti LED che si accendono in base a parametri dinamici deﬁniti dalla piattaforma inerziale.

MV Agusta RVS #1: il titanio è tra i materiali pregiati che sono stati scelti per un veicolo veramente speciale

MV Agusta RVS #1: titanio per la piastrina che certiﬁca il numero di serie di ciascun esemplare della RVS#1.

MV Agusta RVS #1: la coppia di fari LED montati su supporto in ﬁbra di carbonio contribuisce a rendere ancora più originale il design della moto.

MV Agusta RVS #1: il serbatoio è stato fresato per incastonare lamine in titanio, che contribuiscono a impreziosire il design già originale. Notare il logo del teschio con l'occhio rosso, che impronta tutta la moto

MV Agusta RVS #1: il teschio dall’occhio rosso identiﬁca la sella realizzata a mano, ma si ritrova come motivo un po' in tutta la moto

MV Agusta RVS #1: cambio elettronico con funzionamento in cambiatta e scalata

MV Agusta RVS #1: scura, cattiva, raffinata ed esclusiva. La firma? Un teschio con l'occhio destro rosso, presente su varie parti della moto (parafango, sella, serbatoio, specchi, chiave...)

MV Agusta RVS #1: il teschio dall’occhio rosso sulla chiave di avviamento (ma si ritrova come motivo un po' in tutta la moto)

MV Agusta RVS #1: dado ruota e dado corona CNC

MV Agusta RVS #1: i cerchi a raggi Kineo sono resi unici dalla fresatura del proﬁlo. Non può sfuggire il dettaglio del nipple rosso. Nella foto, la moto è equipaggiata con lo scarico in titanio

MV Agusta RVS #1: dischi anteriori Braking Sunstar Batﬂy, cerchi a raggi Kineo con doppia lavorazione

La piastra laterale del telaio è lavorata alle macchine utensili: in evidenza il numero identiﬁcativo del primo modello creato dal Reparto Veicoli Speciali.

MV Agusta RVS #1: il teschio dall’occhio rosso sul parafango in carbonio (ma si ritrova come motivo un po' in tutta la moto)

MV Agusta RVS #1: Paramotore dx/sx ricavato dal pieno

MV Agusta RVS #1: gli specchi retrovisori sono ricavati dal pieno: la loro coerenza con il progetto RVS#1 si evince dalla presenza del teschio con l’occhio rosso.

MV Agusta RVS #1: il gruppo ottico anteriore con segmenti LED che si accendono in base a parametri dinamici deﬁniti dalla piattaforma inerziale. Notare le gomme semitassellate

MV Agusta RVS #1: il gruppo ottico posteriore a LED propone un inedito plexiglass fumé

1/28 MV Agusta RVS #1: il primo progetto ideato e realizzato dal Reparto Veicoli Speciali della Casa di schiranna. La base è la Brutale Draggster RR, con l'aggiunta di una miriade di parti speciali, lavorazioni raffinatissime, esclusività tecniche e un super motore tre cilindri 800 cc da 150 CV

La nuova (e specialissima) MV Agusta

MV Agusta RVS #1

La RVS #1 è la prima moto ad uscire dal Reparto Veicoli Speciali di Schiranna. Una Dragster 800 RR ancor più estrema, raffinata ed esclusiva, zeppa di parti speciali, con un super motore (c’è anche il kit racing) e realizzata a mano in tiratura limitata. Cliccate qui per tecnica, foto e video.

A 20.000 km tutto a posto (o quasi)

La BMW R 1200 RT è la terza protagonista del Long Test di Motociclismo. Come sempre, il tester macinachilometri è Alfredo Rota, medaglia d'oro nella spada a Sydney 2000. Qui Rota in Alpinestars, dove prova gli stivali Supertouring Gore-Tex e i pantaloni Valparaiso 2 Drystar che usa nel test

La BMW R 1200 RT è la terza protagonista del Long Test di Motociclismo

La BMW R 1200 RT è la terza protagonista del Long Test di Motociclismo. Qui la moto nel piazzale della nostra sede, con la carrozzeria firmata coi loghi dei partner: Ber Racing (Arai), Alpinestars e Michelin (il navigatore satellitare usato è il Garmin Zumo 595LM)

La BMW R 1200 RT è la terza protagonista del Long Test di Motociclismo. Qui la moto al Centro Prove, per le verifiche preliminari

come sempre, nei nostri Long Test, ogni 5.000 km le prestazioni del motore sono monitorate al banco dinamometrico del nostro centro prove. Dopo 10.000 km, il boxer della RT non ha perso, e nemmeno guadagnato, CV rispetto a quanto rilevato all'inizio del test

La BMW R 1200 RT è la terza protagonista del Long Test di Motociclismo. Al centro prove si misura l'usura dei dischi e delle pastiglie dei freni

La BMW R 1200 RT del Long Test in ambiente.. lacustre. La foto è stata postata da Alfredo Rota sui suoi profili sociali: @Alﬁorota su Twitter, alﬁorota su Instagram, Alfredo Rota su Facebook.

Come sempre, il tester macinachilometri delle nostre prove di affidabvilità è Alfredo Rota, medaglia d'oro nella spada a Sydney 2000

La BMW R 1200 RT del Long Test non può farsi mancare una bella capatina in montagna. La foto è stata postata da Alfredo Rota sui suoi profili sociali: @Alﬁorota su Twitter, alﬁorota su Instagram, Alfredo Rota su Facebook.

La BMW R 1200 RT del Long Test a Verona. La foto è stata postata da Alfredo Rota sui suoi profili sociali: @Alﬁorota su Twitter, alﬁorota su Instagram, Alfredo Rota su Facebook.

La BMW R 1200 RT del Long Test al passo dela Presolana. La foto è stata postata da Alfredo Rota sui suoi profili sociali: @Alﬁorota su Twitter, alﬁorota su Instagram, Alfredo Rota su Facebook

Alfredo Rota (medaglia d'oro nella spada alle Olimpiadi di Sydney 2000) è il nostro "long tester". Qui su strada con la BMW R 12000 RT, la terza protagonista della nostra prova di durata e affidabilità dopo la Yamaha Tracer 900 e la Honda Africa Twin

La BMW R 1200 RT del Long Test, dopo ripetuti bloccaggi del pulsante sinistro del blocchetto elettrico che sul manubrio gestisce i vari menu che compaiono sul display centrale del cruscotto, ha dovuto "subire" la sostituzione del blocchetto a 15.000 km.

La BMW R 1200 RT del Long Test sottoposta ad uno degli interventi previsti dal tagliando dei 20.000 km. La veriﬁca del gioco di funzionamento delle valvole è una operazione rapida grazie ai cilindri "boxer".

La BMW R 1200 RT del Long Test. La foto è stata postata da Alfredo Rota sui suoi profili sociali: @Alﬁorota su Twitter, alﬁorota su Instagram, Alfredo Rota su Facebook.

La BMW R 1200 RT del Long Test lungo le vie d'acqua. La foto è stata postata da Alfredo Rota sui suoi profili sociali: @Alﬁorota su Twitter, alﬁorota su Instagram, Alfredo Rota su Facebook.

La "nostra" RT nell'ofﬁcina della concessionaria ufﬁciale BMW Milano, per il tagliando dei 20.000 km

1/27 La BMW R 1200 RT è la terza protagonista del Long Test di Motociclismo. Come sempre, il tester macinachilometri è Alfredo Rota, medaglia d'oro nella spada a Sydney 2000. Qui Rota in Alpinestars, dove prova gli stivali Supertouring Gore-Tex e i pantaloni Valparaiso 2 Drystar che usa nel test

Nella graduatoria degli articoli top clicker della settimana compare ancora (come settimana scorsa) la prova di durata e affidabilità moto con la BMW R 1200 RT: dopo i Long Test con Tracer 900 e Africa Twin, tocca alla tourer tedesca. Con i km (siamo a 20.000) crescono potenza e coppia. Nel frattempo: tagliando, cambio gomme, rabbocco olio e nuovo blocchetto elettrico. Cliccate qui per saperne di più.

Come va la nuova Aprilia Shiver 900 cc

Le pedane della nuova Aprilia Shiver 900 hanno la copertura in gomma per ridurre le vibrazioni

Il doppio terminale di scarico della Aprilia Shiver 900 regala alla moto un sound personale e più gratificante rispetto al passato

Rispetto al modello precedente la nuova Aprilia Shiver 900 si presente con finiture più curate

La strumentezione della nuova Aprilia Shiver 900 è completamente digitale

Aprilia Shiver 900 condivide con la sorella Dorsoduro 900 il nuovo motore bicilindrico da 896 cc

Tra le curve la nuova Aprilia Shiver 900 non spicca di certo per la sua maneggevolezza, eppure si lascia condurre con piacere da una svolta all’altra

Tra le curve la nuova Aprilia Shiver 900 sembra correre su di un binario, grazie alla facilità di guida, al rigore della sua ciclistica e alle sospensioni tarate a puntino

La nuova Aprilia Shiver 900 è equipaggiata con bicilindrico davvero godurioso da usare su strada, nulla a che vedere con il vecchio settemmezzo.

1/14 Le pedane della nuova Aprilia Shiver 900 hanno la copertura in gomma per ridurre le vibrazioni

Cliccatissime le prove in anteprima per le nuove versioni delle due bicilindriche di Noale. Sia la naked che la motard ricevono un nuovo motore e confermano le proprie doti, di facilità e stabilità la prima, di gran divertimento la seconda. Cliccate qui per l’articolo riguardante la Shiver 900, mentre nel prossimo paragrafo trovate le foto e la prova della Dorsoduro 900.

Come va la nuova Aprilia Dorsoduro 900 cc

Cliccate qui per la prova della nuova motardona veneta, di seguito le foto nella gallery.

Il puntale paramotore della nuova Aprilia Dorsoduro 900 2017

L'ammortizzatore posteriore della nuova Aprilia Dorsoduro 900 2017 è un’unità regolabile nel precarico molla e nell’idraulica in estensione e trova posto in posizione laterale inclinata

L’impianto frenante della nuova Aprilia Dorsoduro 900 conta all’avantreno pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini e una coppia di dischi flottanti in acciaio da 320 mm; il disco posteriore da 240 mm è azionato da una pinza a singolo pistoncino.

La nuova Aprilia Dorsoduro 900 2017 condivide con la sorella Shiver 900 il bicilindrico da 896 cc

Il nuovo bicilindrico da 896 cc della Dorsoduro 900 cc è molto più fluido e regolare del vecchio 750

Grazie al nuovo bicilindri da 896 cc, sulla Dorsoduro 900 si può tenere una marcia alta e aprire il gas a bassi regimi che la risponde senza strappare e con una schiena muscolosa e progressiva ci accompagna in fretta verso la zona rossa, posta poco dopo i 9.000 giri

Nel misto stretto la nuova Aprilia Dorsoduro 900 si trova a proprio agio, è agile e reattiva.

Per via del manubrio largo, e di conseguenza il notevole braccio di leva, sulla Dorsoduro non si nota il peso della moto quando le si impartisce un comando e lei si infila fulminea in curva.

Il doppio terminale di scarico sottosella della Aprilia Dorsoduro 900 2017

L'Aprilia Dorsoduro 2017 è equipaggiata con un nuovo bicilindrico da 896 cc, lo stesso che troviamo sulla Shiver 900

1/15 Il puntale paramotore della nuova Aprilia Dorsoduro 900 2017

Multi 950 vs 1090 ADV: la volete comoda o cattiva?

Prova Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure, pregi e difetti: comparativa 2017 tra le enduro stradali sorelle (non povere) di Multistrada 1200 e 1290 Super Adventure S. Con distinte peculiarità (agilità e prestazioni per KTM, comfort per Ducati), inseguono l'obiettivo comune della versatilità. Cliccate qui per la prova completa e le bellissime foto.

Ducati Multistrada 950: uno sguardo disttratto può far confondere questa moto con la versione 1200, ma il forcellone (bibraccio) e la ruota anteriore (da 19") sono riservate alla "Multi" di cilindrata minore

Ducati Multistrada 950: look mutuato dalla sorella "grande" di 1200 cc, però con ruota da 19" davanti e forcerlone bibraccio dietro

Ducati Multistrada 950: l'altezza del plexiglas è regolabile comodamente, anche durante la guida

Ducati Multistrada 950: per interagire con il menù della strumentazione e selezionare i riding mode si frutta la classica pulsantiera sulla sinistra.

Ducati Multistrada 950: la sella è in due parti, con un proﬁlo molto scavato nella zona del pilota.

Ducati Multistrada 950: la strumentazione Ducati prevede un display LCD con le informazioni principali, mentre le spie sono alloggiate a cornice.

Ducati Multistrada 950: posizione di guida comoda, ampia protezione aerodinamica, serbatoio capiente e borse belle quanto funzionali. Una bella moto per viaggiare (qui siamo al lago di Sils, dopo aver passato il passo Maloja)

Multistrada 950: certo, è più comoda e adatta ai viaggi, ma è pur sempre una Ducati!

Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure: questa foto è l'immagine che campeggia sulla copertina di Motociclismo di maggio 2017. E' stata scattata a Piuro, salendo verso il Maloja; si ringrazia il Comune di Piuro (SO) per la gentile concessione.

Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure: posizione di guida più seduta sulla Ducati, più attiva sulla KTM. Qui siamo al lago di Sils, dopo aver passato il passo Maloja

Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure: insediamento rurale sopra Chiavenna (SO)

Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure: sul misto veloce del Bernina, la bolognese dà una fantastica sensazione di appoggio sicuro a moto inclinata

Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure: in autostrada meglio la Multi per protezione aerodinamica, ma il suo motore vibra e scalda di più. Fortunatamente a regimi superiori a quello che si tiene mantenendo la velocità massima imposta dal Codice

Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure: sui tornanti del Maloja l'austriaca è più guizzante. L'italiana preferisce il misto veloce

Ducati Multistrada 950 vs KTM 1090 Adventure: in fuoristrada la Multi non se la cava male, solo che il confronto con la KTM è impietoso. L'austriaca è a... "casa sua".

KTM 1090 Adventure: già dalla colorazione più aggressiva si capisce che la KTM punta con più decisione al divertimento, rispetto alla Ducati

KTM 1090 Adventure: il look della 1090 riprende quello della precedente 1050, ma il motore ha 30 CV inn più (dichiarati)!

KTM 1090 Adventure: le impostazioni regolabili del display LCD sono selezionabili attraverso la pulsantiera al manubrio

KTM 1090 Adventure: il plexiglas è regolabile manualmente, ma l'operazione non si può fare in movimento, data la macchinosità

KTM 1090 Adventure: la sella è in pezzo unico; optional la doppia seduta, anche riscaldata.

KTM 1090 Adventure: il quadro strumenti mostra le informazioni su due ﬁnestre. In quella centrale si trovano i dati principali (divisi in analogico e digitale), mentre lo schermo LCD di sinistra serve per le impostazioni regolabili.

KTM 1090 Adventure: qualche dubbio sul fatto che questa moto sia divertente? Noi la discesa dal Bernina l'abbiamo fatta (anche) così...

KTM 1090 Adventure: rapida a entrare in curva e nei cambi di direzione, porta a spingere divertendosi. Qui stiamo salendo al Bernina

Ducati Multistrada 950: il Testastretta ha la classica architettura a V di 90° con distribuzione desmodromica; vanta aggiornamenti alle teste, ai condotti di aspirazione e al circuito dell'olio. Diversi i corpi farfallati, da 53 mm; nuove anche centralina e iniezione elettronica.

KTM 1090 Adventure: la posizione di guida è più rialzata che sulla Ducati, più attiva anche se si sacrifica un filo di protezione aerodinamica. Il motore è una bomba per carattere e prestazioni, oltretutto vibra e scalda meno che quello dell'italiana

KTM 1090 Adventure: il propulsore austriaco è l'evoluzione del precedente 1050, caratterizzato da un'architettura a V di 75°, con tecnologia derivata dalla 1290 Super Adventure. Le due candele hanno diversa dimensione per ogni testa, il pistone è forgiato e le camme lavorano su bilancieri a dito con rivestimento DLC.

Le borse della Ducati Multistrada 950 hanno un design sinuoso e tondeggiante, seguono molto bene il proﬁlo della moto, che diventa larga 932 mm. Il peso delle valigie è di 9,45 kg. La capienza (rilevata) è di 28,29 litri a destra (borsa sagomata per fare spazio al silenziatore), e 33,78 litri a sinistra. Le borse della KTM 1090 Adventure sono squadrate e meno ergonomiche, oltre che pesanti (11,6 kg la coppia) e molto sporgenti: la larghezza è di ben 1.032 mm. I vantaggi però sono nella capienza. La sinistra contiene ﬁno a 37,07 litri, quella di destra (sagomata per fare spazio al silenziatore) "solo" 28,01 litri.

1/27 Ducati Multistrada 950: uno sguardo disttratto può far confondere questa moto con la versione 1200, ma il forcellone (bibraccio) e la ruota anteriore (da 19") sono riservate alla "Multi" di cilindrata minore

Ora sì che la Harley-Davidson Street è divertente!

Harley-Davidson Street Rod 2017 in azione (il motore ha il 20% di potenza in più rispetto a quello della "base")

Harley-Davidson Street Rod 2017: entrambe le ruote sono da 17", mente sulla "base" la posteriore è da 15". Manubrio drag bar con specchietti alle estremità. Pneumatici radiali Michelin Scorcher 21 (120/70 R17V per l'anteriore e 160/60 R17V al posteriore). Per fermare la moto (238 kg dichiarati in ordine di marcia, contro i 222 della “Base”), l’avantreno guadagna un doppio disco da 300 mm Ø con pinza a due pistoncini, ABS di serie.

Harley-Davidson Street Rod 2017: entrambe le ruote sono da 17", mente sulla "base" la posteriore è da 15". Nuovi gli ammortizzatori posteriori, con serbatoio esterno. La corsa è aumentata fino a 117 mm, ma cresce anche la lunghezza del forcellone. La nuova impostazione si riflette anche sulla posizione di guida, con la sella che ha un’altezza aumentata a 765 mm

Vagamente “flat track”, la nuova Harley-Davidson Street Rod vanta soprattutto un’immagine generale più slanciata e protesa in avanti. Notare il contrasto tra il nuovo e più attillato codino (parafango corto con luci a Led) e l’avantreno più massiccio

La Harley-Davidson Street Rod è offerta in tre colorazioni: Vivid Black, Charcoal Denim e Olive Gold

Harley-Davidson Street Rod 2017: versione sportiva della entry level motorizzata col V2 raffreddato a liquido. Notare il manubrio drag bar che, assieme a molte altre modifiche ciclistiche, dona un'impostazione più caricata in avanti

Harley-Davidson Street Rod 2017: versione sportiva della entry level motorizzata col V2 raffreddato a liquido. Notare il cupolino dedicato e gli specchietti alle estremità del manubrio

Harley-Davidson Street Rod 2017: la strumentazione

Harley-Davidson Street Rod 2017: filtro aria in stile scoop, che esalta anche il sound (il motore ha il 20% di potenza in più rispetto a quello della "base")

Harley-Davidson Street Rod 2017: la moto usata per la prova di Motociclismo. Livrea Olive Gold (disponibili anche Vivid Black e Charcoal Denim)

Harley-Davidson Street Rod 2017: la moto usata per la prova di Motociclismo. Rispetto alla versione “base”, il V60 della “Rod” è più compresso, ha un nuovo air box e due nuovi corpi farfallati da 42 mm, nuove testate e alberi a camme più spinti, scarico a volume maggiorato e zona rossa spostata da 8.000 a 9.000 giri. Tradotto: 20% di potenza in più e 10% in più di coppia.

Harley-Davidson Street Rod 2017 durante la prova di Motociclismo. Il peso dichiarato della Street Rod è di 9 kg superiore rispetto alla Street 750 ma rimane la sensazione di buona maneggevolezza e di dominio, perché il baricentro sembra posizionato in basso.

Harley-Davidson Street Rod 2017 durante la prova di Motociclismo. La Street Rod è una moto facile da guidare e, per molti versi, più divertente rispetto alla sorella Street 750. La posizione di guida più caricata in avanti potrebbe far presupporre una certa scomodità, invece la postura è abbastanza corretta

La Harley-Davidson Street Rod 2017 durante la prova di Motociclismo: rispetto alla Street base, gira più svelta nei tornanti, ben sostenuta dalla nuova forcella a steli rovesciati, ma rimane comunque stabile quando si va più veloce. Alle gradevoli doti dinamiche si associa il buon comfort derivante dalla corretta taratura delle sospensioni

Harley-Davidson Street Rod 2017 durante la prova di Motociclismo. La moto risponde con efficacia al comando del gas, non si scompone se scendi sotto i 2.500 giri/min e non si sfianca se superi di slancio gli 8.000 giri/min. Decisamente meglio rispetto alla Street standard

1/19 Harley-Davidson Street Rod 2017 in azione (il motore ha il 20% di potenza in più rispetto a quello della "base")

Concludiamo la sezione prove segnalando la Harley-Davidson Street Rod pare esservi proprio piaciuta. Contrariamente a quanto dobbiamo ammettere avvenga in caso di articoli di moto custom, avete infatti regalato un sacco di click alla nostra prova della nuova versione della entry level di Milwaukee. Cliccate qui per rileggere la prova e rivedere le foto.

Moto e caldo: scelgo il comfort o la sicurezza?

Difendersi dal caldo durante un viaggio in moto? Ecco una possibile soluzione

Ogni lunedì proponiamo un sondaggio e, a volte, ripetiamo di anno in anno lo stesso sondaggio per monitorare le eventuali modifiche nelle opinioni dei nostri lettori su alcuni argomenti importanti per il mondo della moto. Questa settimana ci siamo occupati di caldo e moto. Cliccate qui per i risultati del sondaggio su come difendersi dal solleone senza rinunciare alla propria passione per le due ruote e (manco a dirlo) alla sicurezza.

Divertirsi con… la sogliola

BMW K 100 "Straßenbauer" è la special realizzata da Gessi Motociclette, una funbike adatta ad ogni tipo di terreno

Sulla BMW K 100 "Straßenbauer" il terminale di scarico conico si trova sotto al codino

Con una potenza di circa un centinaio di CV, e le numerose modifiche alla ciclistica, possiamo ipotizzare che la BMW K 100 "Straßenbauer" sia anche molto divertente da guidare.

Con una potenza di circa un centinaio di CV, e le numerose modifiche alla ciclistica, possiamo ipotizzare che la BMW K 100 "Straßenbauer" sia molto divertente da guidare.

Vista posteriore della BMW K 100 "Straßenbauer" by Gessi Motociclette

A detta dei preparatori che l'hanno realizata, le modifiche alla ciclistica, e circa un centinaio di CV a disposizione, rendono la BMW K 100 "Straßenbauer" una funbike divertente anche tra i cordoli

Sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" l’impianto frenante è stato potenziato con una coppia di dischi a margherita Braking da 310 mm all’anteriore (questa modifica ha richiesto la costruzione di flange ricavate dal pieno per l’adattamento al mozzo e la tornitura delle razze del cerchio), morsi da due pinze radiali Tokyco azionate da una pompa radiale Brembo

Sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" al posto della strumentazione di serie troviamo un nuovo display compatto

Sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" troviamo un monoammortizzatore Öhlins pluri-regolabile, costruito appositamente su richiesta del customizzatore

Sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" il serbatoio è stato ricostruito interamente in alluminio

Sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" il motore è stato completamente revisionato ed è stato oggetto di una minuziosa messa, che ne ha migliorato leggermente anche il rapporto di compressione

L'impianto di scarico della BMW K 100 special "Straßenbauer" è realizzato completamente a mano

La tabella anteriore della BMW K 100 special "Straßenbauer" deriva da una KTM da cross e ora integra un “baffo” laterale di luci diurne a LED con ai lati due faretti (anabbagliante e abbagliante)

Per quanto riguarda le sovrastrutture a della moto, sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" è stato fatto largo uso di carbonio: di questo pregiato materiale sono ad esempio i fianchetti, il codone, i parasteli della forcella, la paratia sottosella e il convogliatore airbox maggiorato

Sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" tutto il telaietto posteriore è stato modificato, per poter ospitare la centralina della moto una sella da cross, modificata e rivestita in cuoio trattato.

Sulla BMW K 100 special "Straßenbauer" il telaio, i cerchi ed altri particolari sono stati sottoposti ad un ciclo di sabbiatura, fosfatazione e verniciatura a polvere.

1/24 BMW K 100 "Straßenbauer" è la special realizzata da Gessi Motociclette, una funbike adatta ad ogni tipo di terreno

Non può mancare il classico articolo sulle special, tra quelli preferiti dai lettori. Questa settimana è una trasformatissima BMW K 100 ad aver attirato l’attenzione. Si tratta della “Straßenbauer”, l’atipica fun bike creata da Gessi Motociclette sulla base della ormai classica 4 cilindri “a sogliola” di Monaco. Cliccate qui per la descrizione e le foto.

Saluti e baci da Barcellona

Conclusione consueta con i sorrisi e le curve delle ombrelline. Dopo la graditissima cartolina coi baci dal Mugello, che tanti click ha strappato settimana scorsa, stavolta tocca alle ragazze del Motomondiale a Barcellona, i cui saluti non sono certo meno piacevoli.