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MV Agusta: "Motociclismo ci diffama, il suo tester è in malafede"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera con cui la Casa varesina contesta il risultato della comparativa Crossover pubblicata su Motociclismo 08/2015, invitandoci a ripetere la prova della Turismo Veloce. In coda, la replica del nostro condirettore, Federico Aliverti
 

MV Agusta: “L’articolo sulla Turismo Veloce è diffamatorio, il tester in malafede”

In riferimento all’articolo “Dall’alba al tramonto”, pubblicato sul numero 8/2015 di Motociclismo, riteniamo opportuno esercitare il nostro diritto di replica sul contenuto che consideriamo diffamatorio nei confronti del nostro prodotto e delle aziende nostre fornitrici, in particolare quelle relative alle componenti elettroniche che equipaggiano la Turismo Veloce 800.
Un obbligo inderogabile del giornalista dovrebbe essere il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati secondo i doveri della lealtà e della buona fede. Noi, che questa prova l’abbiamo vissuta in diretta, pensiamo che sarebbe stato un atto di lealtà informare i lettori sulla caduta che ha coinvolto la nostra Turismo Veloce nel primo giorno di prova, soprattutto in ragione di una linea editoriale basata sulla cronaca quotidiana del test pubblicata sul sito Motociclismo.it e sui principali canali di social network, nonché sulle pagine personali dei giornalisti coinvolti.
Preso atto di questo incidente, abbiamo suggerito la sostituzione della motocicletta, operazione che avrebbe posticipato di qualche giorno il servizio per comprensibili ragioni logistiche. Tuttavia, questa ipotesi è stata ritenuta inaccettabile da parte del responsabile del test, che ha espressamente voluto riparare la moto il più velocemente possibile per le esigenze fotografiche dell’articolo, asserendo come questa avesse subito esclusivamente danni estetici.
Purtroppo solo al rientro della nostra Turismo Veloce in azienda, consegnata pochi giorni prima della pubblicazione dell’articolo, abbiamo potuto constatare come tale dichiarazione fosse in cattiva fede. Da una prima analisi erano evidenti i segni di una rovinosa caduta (assenza di una pedana, manubrio storto, comando dell’acceleratore disassato, serbatoio e valigie strisciate). Un successivo approfondimento ha confermato l’effettiva presenza di alcuni degli inconvenienti citati nell’articolo che riteniamo conseguenti all’incidente.
Pertanto abbiamo a disposizione sufficienti dati oggettivi per documentare come la nostra Turismo Veloce sia stata messa a confronto con le concorrenti in condizioni palesemente sfavorevoli che hanno irreversibilmente pregiudicato l’esito della comparativa. In particolare ci risulta incomprensibile come il tenore dei commenti riservati al nostro prodotto sia in netta contraddizione con quanto da voi precedentemente pubblicato sul numero di aprile 2015 nonché con la massa critica generata dalle più autorevoli testate specializzate europee.
A parziale consolazione risulta quantomeno curioso constatare come la capacità di persuasione e l’accanimento manifestate sui presunti limiti del nostro prodotto non abbiano fatto presa sull’unico lettore presente alla comparativa, che ci risulta sia divenuto possessore di una Turismo Veloce Lusso. A tal fine vi invitiamo a ricontattarlo per comprendere le ragioni di un tale immotivato gesto e a ricontattarci per ripetere la prova con una Turismo Veloce in condizioni di piena efficienza.

Ufficio Stampa MV Agusta

Risponde Federico Aliverti, responsabile della prova

Il fatto che la Turismo Veloce sia caduta il primo giorno di prova non è un segreto: il 1° luglio ho fatto pubblicare sulla nostra pagina Facebook la foto della moto in riparazione presso la concessionaria MV di Potenza - la Fratelli Garripoli snc (cliccate qui) - esprimendo gratitudine anche alla Casa per la preziosa collaborazione nel rimediare alla nostra scivolata. Collaborazione che confermo essere stata solerte anche per ciò che riguarda tutti gli aspetti logistici precedenti e successivi all’effettivo svolgimento della prova. Dato che si contesta pure una certa reticenza nell’uso delle “pagine personali dei giornalisti coinvolti”, aggiungo che il 1° luglio ho rilanciato con un “like” dal mio profilo personale su Facebook il post di ringraziamento a MV, come se già non bastassero i 310.000 follower di “Rivista Motociclismo”.
Abbiamo solo omesso di raccontare come si è verificato l’incidente. Lo faccio adesso: in una curva con asfalto sporco la Turismo Veloce ha avuto una perdita di aderenza al posteriore a circa 30-40 km/h, finendo a terra. Colpa del controllo di trazione? Colpa del nostro tester-lettore? Difficile dirlo. In quel momento ho ritenuto prioritario che in tempi brevi la moto fosse rimessa in perfetta efficienza. E non ho alcun motivo per dubitare che lo fosse: un concessionario ufficiale MV - scelto dal sottoscritto previa comunicazione all’Ufficio Stampa della Casa - non ha rilevato alcun problema “strutturale” limitandosi quindi a sostituire leva, pedana e paramani. La moto, a riprova del suo perfetto stato di funzionamento, i giorni seguenti si è rivelata “
una purosangue che di ciclistica primeggia” (pag. 83 di Motociclismo 08/2015), capace di “surclassare chiunque cerchi di tenerle testa nei cambi di direzione” (pag. 54) e con un “telaio da sogno” (pag. 87) che le consente di far sembrare “grossi SUV le concorrenti” (pag. 48).
Quali sarebbero, dunque, gli inconvenienti che MV individua e segnala come conseguenza del nostro incidente? Dato che su Motociclismo di agosto non viene evidenziato alcun inconveniente (vedi pag. 82), e siccome l’articolo attribuisce alla moto ottime doti ciclistica e di motore, ne deduco che si fa riferimento all’elettronica. Escludo tuttavia che la nostra scivolata possa aver mandato in tilt l’impianto: anche prima della caduta, infatti, la moto si comportava esattamente come riportato nel testo. Tra l’altro non lo dice solo l’articolo in questione, ma anche il nostro test di alcuni mesi prima, dove tra i difetti della moto si segnalava, in coerenza con la comparativa di agosto, il malfunzionamento del controllo di trazione (Motociclismo 05/2015, pag. 51).
Ha ragione invece MV quando asserisce che siamo stati noi a mettere ko l’elettronica? Mi permetto di dire che in quel caso la situazione sarebbe doppiamente grave: la moto infatti monta un display che a ogni avvio fa il check dei vari dispositivi elettronici e mostra al pilota se i sistemi sono in perfetta efficienza. Noi abbiamo ricevuto “luce verde” per tutta la settimana: la moto ci ha dunque teso un brutto tranello?
Aggiungo che a prova conclusa uno dei nostri migliori tester – erano 21 anni che non cadeva su strada - è incappato in una scivolata con la Turismo Veloce, fratturandosi il piede. La dinamica di questo secondo incidente è stata identica alla prima: improvvisa perdita del posteriore. I danni subiti dalla moto sono stati invece un po’ più gravi: manubrio storto, serbatoio strisciato, valigie danneggiate.
Alla luce di quanto sopra esposto non si ravvisano gli estremi per ripetere la prova.
È errato, infine, il riferimento “
all’unico lettore di Motociclismo”. In realtà i lettori nostri ospiti erano due. Il primo, fresco acquirente di una Turismo Veloce Lusso, è anche possessore di due Ducati Multistrada e di una Panigale Tricolore. Il secondo, invece, viene da una MV Brutale 910 S e una Husqvarna Nuda 900 R. Trattandosi di due motociclisti “estranei” al Test Team e, a quanto pare, affezionati alla Casa di Schiranna, credo che MV non possa mettere in dubbio, almeno nel loro caso, “il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati secondo i doveri della lealtà e della buona fede”. Ho conservato in formato originale entrambe le schede di valutazione che i nostri due lettori hanno scritto di proprio pugno: posso assicurare che i loro riscontri sono pienamente allineati all’esito della nostra comparativa. Ma magari MV Agusta non mi crede e mi inviterà a pubblicare quelle schede.

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