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Motorini e adolescenti: fine di un amore?

All'interno di "Sette", l'inserto settimanale del Corriere della Sera, in edicola oggi, il nostro direttore Federico Aliverti spiega perché le due ruote non sono più l'oggetto del desiderio dei ragazzi di oggi
1/9 Ancillotti Scarb 50 del 1978
I parcheggi davanti alle scuole oggi sono popolati di fantasmi, come uno scenario post-bellico. Moto e motorini, quando va bene, si contano sulle dita di una mano: che cosa è successo? Succede che per la prima volta dal Dopoguerra la moto non è più al centro degli interessi e delle passioni dei giovani. Negli ultimi sessant’anni tutte le generazioni si sono specchiate almeno una volta nel serbatoio di una moto. Quello in lamiera quando l’auto era inaccessibile. Quello in alluminio quando col benessere la moto diventa svago, status, libertà. Infine quello in plastica dello scooter (ma anche della moto, sigh!) fatto per affrontare città sempre più congestionate. A quanto pare è di plastica anche l’erede (e il carnefice) del motorino. Per la generazione iGen lo smartphone è il mezzo di trasporto che percorre tutte le strade dell’evasione, dell’emancipazione, della curiosità. Se però speriamo che, senza motorino, i ragazzi siano almeno più al sicuro, ci sbagliamo…

… Fino ai primi anni Duemila, nelle strade arrivavano 700.000 cinquantini sfumacchianti ogni anno, capitanati da frotte di MBK Booster. Ma allora le vie erano meno frequentate, in testa avevamo poco più di una “scodella” legata in qualche modo e nel cuore c’era il sogno ben saldo della Honda NSR 125. Oggi i cinquantini venduti sono 23.000 all’anno (dato 2017), il più richiesto è il Piaggio Liberty 4T con 3.000 pezzi. Questo significa che più di mezzo milione di ragazzi sono stati inghiottiti in meno di vent’anni (anche) dalle rinnovate ansie dei loro genitori, persuasi, al pari dei figli, che al giorno d’oggi il telefonino sia una scelta irrinunciabile mentre la prima moto solo un’altra fonte di preoccupazione. Con poche centinaia di euro in fin dei conti si ottiene il duplice risultato di proteggere i figli dai rischi della strada e di spegnere il loro desiderio di autonomia. Peraltro molto più costoso…

L'articolo completo lo trovate all'interno di "Sette", l'inserto settimanale del Corriere della Sera, in edicola oggi.
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