L’importanza “motociclistica” di questo motore risiede tutta nel nome e nella storia del suo progettista, quel Franco Lambertini che ha legato i suoi destini a doppio filo con quelli della Moto Morini. Suo infatti il motore della mitica 3 ½, declinato nelle cilindrate 350 e 501 cc, ma poi anche ripreso (come monocilindrico) sulle piccole 125 e 250 cc. In tempi più recenti (2003), Lambertini è stato il padre anche del bicilindrico 1.200 cc a V di 87° che ha equipaggiato tutte le Moto Morini degli anni 2000, dalla Corsaro alla Scrambler, dalla 9 ½ alla Granpasso.
DAL 3 ½ AL CIELO
Attualmente Franco Lambertini opera come consulente nel campo delle motorizzazioni aeronautiche e a lui si deve il motore che la I.C.P., azienda di Castelnuovo Don Bosco (AT) che produce ultra leggeri, sta sviluppando per i propri prodotti e per il mercato. Il velivolo I.C.P. più noto è il Savannah, monomotore ad ala alta equipaggiato fino ad oggi con il notissimo (in campo aeronautico) 4 cilindri boxer Rotax 912 (da 90 a 115 CV, quest'ultima potenza raggiunta grazie al turbo) e candidato ad ospitare il gruppo propulsore progettato da Lambertini.
LA MOTO NEL DNA
Il motore firmato Lambertini è un bicilindrico V90 trasversale (tipo Moto Guzzi) di 1.225 cc, raffreddato a liquido e alimentato ad iniezione. La potenza raggiunge i 115 CV (ma senza turbo), mentre un’altra particolarità è la lubrificazione a carter secco. Attualmente in fase di sviluppo al banco, sfrutta alcune parti dei motori Moto Morini 1200, come i gruppi termici e il radiatore, ma il lay out finale sarà diverso e certamente più compatto. Si parla anche di modularità, con la possibilità di implementare la configurazione a 4 cilindri.
Nonostante le origini lontanamente motociclistiche, non è previsto un uso su veicoli a due ruote.