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Dovi è da applausi, Marc ci prova fino all'ultimo, Rossi è sempre lì

Le pagelle della MotoGP a Losail, Qatar. L'Italia applaude Dovizioso che beffa Marquez all'ultima curva. Rossi si conferma al top della forma
1/25 MotoGP 2018, Qatar: Andrea Dovizioso in sella alla sua Ducati

ANDREA DOVIZIOSO: 10

Un voto in più rispetto al numero di vittorie ottenute in MotoGP. Una prova di forza del Dovi, che nello scontro diretto con Marquez riesce a batterlo per la 3a volta se si contano i GP di Austria e Giappone nella stagione passata. Ma quello di ieri non è stato altro che un dejà vù del 2016: all’ultima curva dell’ultimo giro del GP del Qatar, Dovi era 2° e Marc (3°) stacca al limite per superarlo, in uscita di curva un incrocio di traiettorie favorisce il Ducatista che termina davanti al Cabroncito. A stupire, oltre alla velocità di punta elevatissima raggiunta dalla GP18 sul rettilineo di Losail, è stato anche il giro veloce (1’55”242) a tre tornate dalla fine. Sebbene sia solo la prima gara del campionato, una vittoria è un piccolo ma importantissimo tassello se si vuole veramente puntare al titolo. Non centra la “lode” per un piccolo neo: la partenza non è stata eccellente, anzi, lo ha precluso dalle posizioni di testa per tutta la prima metà di gara.

MARC MARQUEZ: 9

Il Campione del Mondo in carica ha lottato in tutti e 22 i giri per la vittoria, prima con Zarco e poi con Dovizioso, ma non è riuscito a centrare il successo per appena 27 millesimi. Pesa tanto il sorpasso mancato all’ultima curva dell’ultimo giro, ma è in questi frangenti che l’esperienza del Dovi si esprime al massimo e Marc non può fare altro che osservare. Non passano assolutamente in secondo piano la buona partenza in prima fila e l’emozionante super staccata di cui è stato protagonista alla prima curva del 17° giro, sfilando al centimetro Zarco e Dovizioso.

VALENTINO ROSSI: 8,5

Con un contratto che lo terrà in MotoGP fino al 2020, Rossi ha dimostrato agli “scettici” che lui, a 39 anni, può ancora lottare per la vittoria. Si tratta del podio numero 228 di una lunghissima carriera, di cui 192 nella Classe Regina. Il Dottore non brilla in qualifica, ma questo è anche il suo “marchio di fabbrica” dato che in gara riesce a fare la differenza. Sempre presente tra le posizioni di testa, il pilota di Tavullia riesce a finire sul podio gestendo in maniera sublime un treno di Michelin soft. Un Rossi in queste condizioni è affascinante da guardare e, se continua così anche nelle prossime 18 gare, non sarà difficile assistere alla vittoria n°116 del numero 46.

CAL CRUTCHLOW: 8

Il pilota britannico, dopo un 2017 in sordina e pieno di difficoltà, sembra aver trovato una RC213V in linea con le sue capacità. 4° tempo in qualifica e 4° posto finale dopo essere stato incollato ai “colleghi” di testa per praticamente tutta la gara. Risultati ottimi per un pilota privato, anzi, il miglior pilota privato della corsa. Un Crutchlow così “ragioniere” è stata quasi una sorpresa, una qualità che mancava al 32enne di Coventry negli anni scorsi. Un plaudo anche al Team LCR, che può finalmente ritornare a sperare in una vittoria che manca da 2 anni.

DANILO PETRUCCI: 8

Il Petrux ha vissuto un fine settimana tra i protagonisti assoluti della Classe: velocissimo in FP2, FP3, FP4 ed autore del 3° tempo in Q2, Danilo ha mantenuto il passo e la lucidità per rimanere dentro al gruppo di testa. Anzi, nella prima metà di gara era il miglior Ducatista in pista prima dell’arrivo di DesmoDovi. Cede nel finale a causa di un’azzardata scelta di un treno di Michelin soft. Tuttavia, si vede che Petrucci vuole a tutti i costi quel posto da ufficiale in Ducati, e sta facendo di tutto per dimostrare che è lui a meritarselo. E dopo un Gran Premio del genere…

MAVERICK VIÑALES: 7,5

Il pilota ufficiale Yamaha delude in Q2, con il 12° tempo. La partenza è da dimenticare: Maverick si ritrova addirittura al limite della zona punti. Ma in gara, il feeling con la M1 era di gran lunga migliore rispetto a venerdì e sabato, dunque Top Gun appena ha iniziato a girare in 1’55” si è fatto strada fino al 6° posto riuscendo a terminare davanti alla Yamaha privata di Zarco. Una rimonta di circa 9 posizioni è un’eccellente performance, ma pesa sul voto finale l’enorme difficoltà in partenza ed in Q2: se si fosse qualificato nelle prime due file, con il suo passo, Viñales avrebbe potuto lottare per la vittoria.

FRANCO MORBIDELLI: 7

Il Morbido, che sembrava in difficoltà durante i test invernali, ha mantenuto il suo solito profilo basso per lavorare sodo e portare a casa risultati concreti. Dopo un’ottima battaglia vinta con Jorge Lorenzo (che invece è finito a terra) e un bel duello contro Viñales, Franco chiude 12° come miglior rookie della gara. Un “risultato al di sopra delle sue aspettative” dice il Morbido, noi invece sappiamo che dietro al suo volto calmo e pacifico, c’è un risultato che conta quasi come una vittoria per un rookie alla sua prima gara in MotoGP.

DANI PEDROSA: 7

Lo stesso voto della posizione in cui ha concluso la corsa. Il Camomillo parte veramente agguerrito, il feeling con la moto è ottimo e lo dimostra con sorpassi al limite e tempi ottimi. Non si pente della scelta della mescola dura anteriore, tuttavia un eccessivo consumo della ruota posteriore gli ha fatto perdere terreno nel finale di gara, soprattutto nel quarto settore. Un Pedrosa così minaccioso mancava da un po’ di tempo, peccato per un 7° posto che non fa giustizia alla sua performance.

JOHANN ZARCO: 7

Reduce da una pole position stellare, Johann parte alla grande comandando il GP del Qatar per tutta la prima parte della gara. La caduta del 2017, quando era in testa alla corsa, è solo un ricordo, ma un ritmo così alto ha messo in crisi le gomme in mescola media, facendo perdere terreno a Zarco a 5 giri dal termine. Da primo pilota Yamaha in pista, il francese si è ritrovato davanti non solo Rossi, ma anche un Maverick Viñales “spuntato” dalle retrovie.

ANDREA IANNONE: 6,5

Senza lode e senza infamia, Andrea Iannone riesce a non finire nel ghiaione come gli era successo nel 2017, oppure come ha fatto il suo giovane compagno di scuderia. Un 9° posto è sicuramente un miglioramento rispetto a quanto fatto l’anno scorso, ma i risultati a cui puntano in Suzuki e anche lo stesso Maniac sono ben altri. Una sufficienza più che piena, soprattutto per aver scelto di non spingere più del dovuto in modo da portarsi a casa punti preziosi per il campionato.

JACK MILLER: 6,5

Inizia bene il percorso del giovane australiano in sella alla Desmosedici. Miller, che nei test invernali ha fatto parlare di sé, in Qatar centra il suo obiettivo primario: la Top 10. Anch’egli autore di una gara solida: partito 10°, durante la corsa non si allontana molto dal piazzamento iniziale e allo stesso tempo riesce a difendersi egregiamente dagli inseguitori. Il potenziale che Jackass può esprimere è alto, se riesce a trovare il set up ideale alla sua GP17 allora potrà sicuramente regalare ulteriori soddisfazioni agli uomini di Francesco Guidotti.

TITO RABAT: 6,5

Dopo due anni in sordina con la Honda del Team Marc VDS, Esteve (questo il suo nome di battesimo) centra un 11° posto che dimostra quanto la Ducati Desmosedici GP 17 sia adatta alle sue qualità. Il Team Reale Avintia si ritiene molto soddisfatto: lo scorso anno a Losail, con piloti d’esperienza come Baz e Barbera, non erano andati oltre al 12° posto. Partito 16°, lo spagnolo perde qualche posizione in partenza, ma da Campione del Mondo Moto2 del 2014 non si è dato per vinto, si è rimboccato le maniche e ha chiuso a 15 secondi dal vincitore.

HAFIZH SYAHRIN: 6,5

Il primo pilota malese nella storia della Classe Regina è autore di una crescita assolutamente incredibile. Chiamato “alle armi” nel test in Malesia, Hafizh si è messo al lavoro e giro dopo giro, sessione dopo sessione, sta iniziando a prendere le misure con una M1 che di potenziale ne ha da vendere. Due punti iridati al suo primo GP nella massima serie sono un buon risultato, tuttavia ci si aspetta un miglioramento dei risultati nel corso della stagione.

ALVARO BAUTISTA: 6

Il pilota manciuriano prende la sufficienza per essere riuscito a finire in zona punti dopo una partenza dalla 21a casella, e ironia della sorte vuole che l’alfiere del Team Angel Nieto termini la gara al “12+1” posto. Tuttavia, è il peggiore in sella ad una Desmosedici GP17 e gli obiettivi dello stesso Alvaro e di tutta la squadra sono ben altri.

THOMAS LUTHI: 5,5

Chiude fuori dalla zona punti, il pilota elvetico riesce a migliorarsi notevolmente nel corso del weekend ma anche nei test invernali, ai quali ha partecipato in ritardo a causa di un infortunio alla spalla. Tom sta andando nella giusta direzione, e anche Bartholemy ne è consapevole, tuttavia non può passare inosservato che il suo compagno di squadra, anch’egli rookie, abbia chiuso 4 posizioni più avanti.

TAKAAKI NAKAGAMI: 5,5

Il pilota giapponese, che brillava nei test invernali, sembra abbia perso lo smalto durante questo primo GP in terra qatariota. Sicuramente Taka ha un margine di crescita molto elevato in quanto rookie e pilota di una squadra come il Team LCR, tuttavia speriamo di poterlo vedere lottare contro il suo contendente diretto ossia Franco Morbidelli.

ALEIX ESPARGARO: 5,5

Il pilota catalano occupava la 9a posizione all’inizio dell’ultimo giro, tuttavia a causa di un problema al pescaggio della benzina Aleix ha girato l’ultima tornata in 2’16”: un segnale evidente che la performance molto buona da parte del maggiore degli Espargaro è stata compromessa da un’anomalia tecnica. Durante la gara ha mantenuto un ottimo passo, ha fatto di tutto per resistere ma i rivali erano troppo vicini e dunque per Aleix c’è solo la 19a piazza.

JORGE LORENZO: 5

Il Porfuera finisce a terra a 10 giri dalla fine per un problema tecnico ai freni: alla curva 4, mentre seguiva Iannone in 10a posizione, non può fare altro che buttarsi nella ghiaia per evitare di finire contro le barriere. Fino a quel momento aveva inanellato una serie costante di giri al di sotto del 1’55” e stava recuperando terreno nonostante il problema ai freni lo accusasse già da qualche tornata. Il weekend di Lorenzo è stato difficile anche nelle prove libere e nelle qualifiche, ma è anche vero che in gara stava cercando in tutti i modi di “redimersi” con tempi simili a quelli di Viñales, che ha terminato 6°.

KAREL ABRAHAM: 5

Un voto in meno del suo compagno di team. Karel avrà anche portato a casa un punto iridato, ma per questo deve “ringraziare” l’uscita di scena di Lorenzo e Rins. Autore di una gara anonima, non va dimenticato che Bautista ha chiuso due posizioni più avanti di Karel, nonostante lo spagnolo partisse due caselle più indietro in griglia.

BRADLEY SMITH: 4,5

Prende mezzo voto in più rispetto al suo compagno di squadra, l’inglese parte alla grandissima lottando per la Top 10. Tuttavia, come nel caso di Polyccio, le performance di Bradley calano a vista d’occhio e non per un problema tecnico. Una seconda metà di gara da dimenticare per lui e KTM che sembra essere ripartita da “zero” in questo GP.

XAVI SIMEON: 4

Il rookie Xavier ha ammesso più volte di essere in difficoltà, e che sta facendo il possibile per riuscire a scrollarsi di dosso questo “ruolo” da fanalino di coda. Ovviamente la partenza in ultima casella non ha aiutato il pilota belga. Il Team Reale Avintia ha i mezzi per garantire una moto competitiva, Simeon dovrà sfruttare al meglio tutte le occasioni che si presenteranno per migliorare la sua attuale situazione.

POL ESPARGARO: 4

Il pilota KTM non brilla particolarmente, lottando per il 13° posto nel momento più importante della sua gara. Tuttavia dopo una corsa nella quale non ha mai brillato particolarmente, e sicuramente condizionata da un problema di elettronica che lo ha costretto al ritiro, Polyccio deve ritrovare la risposta a questi problemi insieme agli uomini di Mattighofen.

SCOTT REDDING: 4,5

Nei test sembrava stesse prendendo la strada giusta, tuttavia Scott è sembrato spaesato durante questo gran premio. Non è stato l’inizio di stagione migliore da parte dell’inglese con la RS-GP. Ciò che più preoccupa sono le parole dello stesso Redding, il quale dichiara di non capacitarsi di quale sia stato esattamente il problema nel set up della moto. Un campionato che parte in salita per il pilota di Quedgeley e per il Team Gresini.

ALEX RINS: 3,5

Lo spagnolo è veramente talentuoso, ed in sella alla Suzuki ha dato dimostrazione di poter stare al passo con i big. Mentre occupava la settima piazza, a 10 giri dalla fine, ha spinto troppo ed è caduto alla curva 2. È stato autore di una gara veramente ottima, ma nonostante tutto un errore del genere pesa fin troppo sul voto finale.
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