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MotoGP 2017, Montmelo: le foto più belle, l'analisi, le parole dei piloti

MotoGP: analisi, dichiarazioni, foto più belle del 7° Gran Premio 2017, corso al Montmelo. In Catalogna il Motomondiale non vede il "triplete" spagnolo, grazie a Dovizioso e alla Ducati, che vincono... "andando piano". Sotto la lente le situazioni di Honda e Yamaha
1/26 MotoGP 2017, Montmelò: staccata al limite per Andrea Dovizioso

Rivincita spagnola dopo il Mugello? Magari la prossima volta...

Cal Crutchlow
Con il Gran Premio di Catalogna, è stato completato il 40% della stagione 2017 del Motomondiale. Emozioni a non finire in Moto3, con un Mir agguerrito nel finale, in Moto2 Alex Marquez fa tutto da solo ed in MotoGP è festa con Dovizioso e Ducati. Protagonista assoluto della giornata è stato il caldo torrido: 33 °C dell’aria e 54 °C dell’asfalto hanno messo in difficoltà tutti i piloti, ma non i fotografi che hanno saputo cogliere i momenti più belli della giornata. Cliccate qui per la gallery, a seguire trovate l’analisi della gara di MotoGP mentre a fondo pagina i protagonisti prendono la parola. Dopo una giornata di test, sempre al Montmelò, i piloti della MotoGP si trasferiranno ad Assen il 26 – 27 giugno.

Ducati vola, anche senza ali

Andrea Dovizioso
Se nel 2016 Gigi Dall’Igna ha combattuto con le unghie e con i denti affinché le famose “alette” non venissero eliminate, è anche vero che poi non è rimasto con le mani in mano e ha cercato in tutti i modi di trovare una soluzione adeguata. Risultato: nonostante il record di 354,9 km/h non sia stato abbattuto, le Ducati Desmosedici GP 2017 sembrano meglio delle 2016. La Rossa di Borgo Panigale sta ottenendo i migliori risultati dall’epoca Stoner. Dovizioso 2° in classifica a -7 da Maverick Viñales, e con due vittorie consecutive già in carniere, il Dovi già considera “chiacchiere da bar” quelle che fino a sabato dicevano che “Ducati non può vincere senza Stoner. Sicuramente la strada per il Mondiale è lunga, la Desmosedici non ha ancora dato prova di essere competitiva in tutti i circuiti, fattore che rende una moto potenzialmente idonea a vincere il Titolo, ma la base di partenza è molto valida. Lo dimostra anche la gara di Petrucci, che, fino al momento della caduta nel finale, si giovava tranquillamente il podio. La moto di Petrux dovrebbe essere identica a quella del Dovi e, guarda caso, anche Danlo sarebbe stato al suo secondo risulato da alta classifica consecutivo.

La gara al Montmelo è stata però assai diversa da quella del Mugello, e per certi versi simile a quella di Jerez. Innanzitutto molti piloti hanno constatato la scarsità di grip e la cattiva manutenzione dell’asfalto del Montmelò, fattori che con il caldo torrido di domenica hanno reso la gara di MotoGP una partita a scacchi. Come ha anche dichiarato il Dovi, la vittoria è andata non a chi ha spinto di più, ma chi è stato in grado di gestire al meglio l’usura dello pneumatico. In conferenza stampa Dovizioso ha affermato di “non aver spinto mai al 100%”, prova del fatto che un buon lavoro nei box Ducati su mappature, settaggio e soprattutto un dosaggio giusto del gas hanno fatto la differenza tra vittoria o sconfitta. Se a tutto questo si aggiunge un’esperienza di oltre 4 anni di Andrea con la Desmosedici, il piatto (o meglio, il trionfo) è servito. Ed è proprio quello che manca a Jorge Lorenzo: il discorso Porfuera – Ducati è stato introdotto settimana scorsa, ma a quanto detto dopo il Mugello vanno aggiunte ulteriori considerazioni.

Ancora una volta Lorenzo è partito alla grande, stando al comando per 6 giri, ma un improvviso calo di ritmo l’ha portato in un batter d’occhio all’8° posto. I tempi erano veramente alti: Jorge alla 7a tornata girava oltre 1 secondo più lento delle Honda. Come dichiarato da Jorge, c’è stato un improvviso calo dello pneumatico che lo ha costretto ad abbassare il ritmo. Plausibile l'ipotesi che, appena Lorenzo ha capito che le gomme hard iniziavano a consumarsi più del previsto, ha dovuto chiudere il gas per cercare un attacco nel finale, cosa che poi è accaduta. Una rimonta che lascia però con l’amaro in bocca: il podio era sicuramente alla portata del Porfuera. Lorenzo non nasconde che il feeling con la moto non è ancora al 100%, e la caratteristica principale di Jorge è che se non è del tutto a proprio agio non è in grado di puntare alla vittoria.

Insomma, due facce di una stessa medaglia in Ducati: da una parte un pluricampione del Mondo che, alla sua prima stagione a Borgo Panigale, fa fatica a trovare il risultato tanto bramato (ma lentamente si avvicina), dall’altra un pilota come Dovizioso, considerato da molti - ingiustamente - considerato solo “da top 10”, che sta facendo la differenza e si trova a -7 dalla vetta del Mondiale.

Caldo torrido, scarso grip e... Spagna sono il terreno di caccia di Honda

Marc Marquez e Dani Pedrosa
In casa Honda la situazione è OK se si considera la pole di Pedrosa ed un doppio piazzamento del podio. Marc Marquez, nonostante 5 cadute collezionate nel weekend, è riuscito a condurre una gara egregia e senza troppe sbavature. Il Cabroncito è la prova vivente del fatto che sia “meglio cadere in prova piuttosto che in gara” (sempre se non ci si fa male...). Davanti al proprio pubblico, Marquez non poteva fare brutte figure, così come Dani Pedrosa. Il Camomillo era considerato il favorito per la gara, anche secondo Marc, ma un super Dovi è andato contro ogni pronostico. Come accennato precedentemente, anche gli uomini del Team Repsol hanno confermato che la chiave della gara era conservare al meglio la gomma. Ci sono alcune considerazioni da fare: proprio come a Jerez, la Honda si è confermata (come Ducati) un’ottima moto in condizioni di scarso grip e temperature elevate. Un punto di forza per la RC213V, ma per la lotta al titolo c’è bisogno di essere competitivi anche in condizioni “normali”, nelle quali Marc e Dani sembrano guidare al limite. I test di Barcellona aiuteranno sicuramente i due piloti spagnoli nella messa a punto della Honda ufficiale.

Sottosterzo o scarsa aderenza al posteriore? Questo è il dilemma in Yamaha

Valentino Rossi
Yamaha conferma quanto visto nelle prove libere, in qualifica ed in gara: situazioni di scarso grip, come quelle offerte dal Montmelo, mettono in crisi la M1, per la precisione la versione 2017. Tuttavia Rossi e Viñales sembra abbiano due problemi diametralmente opposti: da una parte il Dottore si lamenta di un continuo sottosterzo che renderebbe difficoltosa la guida in condizioni di grip non ottimale, costringendo a tenere la moto piegata per troppo tempo, altrimenti.. non gira. Dall’altra c’è Viñales, che per tutto il weekend ha lamentato un eccessivo pattinamento della gomma posteriore. Mappature, cambiamenti nel setting, aggiustamenti sul bilanciamento dei pesi non hanno assolutamente cambiato la situazione a Top Gun, che ha giocato sulla difensiva e si è portato a casa punti importanti per il campionato. Rossi però ha confermato che questo problema di sottosterzo era presente anche durante i test di Valencia 2016, ma il fatto che Viñales abbia dominato l’inverno e le prime gare del Campionato hanno portato la Casa di Iwata a non dare evidentemente troppo peso alle parole del Dottore. Per risolvere questa situazione, sembra che Yamaha porterà importanti novità per i test di Barcellona.

Secondo Rossi, ci sarebbe anche un'altra ipotetica soluzione: tornare alla versione 2016. Ovviamente una scelta che nessuno farebbe, Rossi in primis, in quanto un salto indietro sarebbe assolutamente controproducente per tutti. Tuttavia, le M1 del 2016 di Folger e Zarco hanno chiuso rispettivamente 6a e 5a, risultati che danno prova di come le Yamaha dello scorso anno siano moto più “user friendly”, che concedono più margini di errore e che non vanno in crisi nera se le condizioni in pista non sono ottimali.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Lorenzo precede Pedrosa, Marequez e Dovizioso. A fine gara le posizioni tra compagni di squadra saranno esattamente invertite: Dovi 1° e Jorge 4°; Marc 2° e Dani 3°
Andrea Dovizioso: “Veloce senza forzare”
Sono contentissimo ma anche un po’ sorpreso da questa vittoria! Avevo un ottimo feeling prima della partenza perché sapevo che potevamo essere molto competitivi, non tanto perché eravamo i più veloci in pista, ma piuttosto perché ieri avevamo lavorato bene in ottica gara. È stata una gara di strategia e noi siamo stati bravi a interpretare i limiti della pista e delle gomme. Il tracciato era molto difficile e tutti i piloti hanno avuto dei problemi con il grip delle gomme che calava moltissimo e quindi ci siamo concentrati sulla gestione del loro consumo e sulla costanza, e questa scelta ha funzionato. In gara riuscivo ad essere molto veloce senza forzare quando mi trovavo dietro a Pedrosa e questo mi ha aiutato molto negli ultimi dieci giri, quando l’ho superato ed ho poi guadagnato un piccolo gap rispetto alle due Honda. Oggi siamo stati davvero molto bravi!”

Jorge Lorenzo: “Per la prima volta a meno di 10 secondi dal primo”
“Un altro risultato fantastico per la squadra, questa seconda vittoria consecutiva per Ducati. Per quanto mi riguarda è la prima volta che termino la gara a meno di dieci secondi dal vincitore, oltre ad essere anche la prima volta in cui sono partito dalla prima fila e sono stato al comando della gara per alcuni giri: questo significa che stiamo migliorando costantemente. Peccato che oggi abbia perso un po’ il ritmo dal sesto giro in poi e mi sia fatto superare in frenata alcune volte, perdendo molto tempo verso metà gara con un passo più lento del gruppo di testa, ma verso la fine sono riuscito a guadagnare alcune posizioni chiudendo il GP al quarto posto. Adesso dobbiamo continuare a lavorare per cercare di essere più costanti in gara e provare a migliorare presto il terzo posto di Jerez”.

Valentino Rossi: “Ho dato il massimo ma la gara non è stata positiva”
Sono molto triste, l’anno scorso avevo vinto qui in Catalogna ed è anche una delle mie piste preferite. Sapevamo che sarebbe stato un fine settimana impegnativo, abbiamo avuto diversi problemi durante le libere a causa del grip e della temperatura dell’asfalto. La gara non è stata per niente positiva, ma ho dato il massimo per racimolare il maggior numero di punti possibile in ottica campionato. Lunedì ci attendono importanti test dove sperimenteremo un po’ di cose, e ciò è positivo. Spero di essere in grado di tornare davanti nelle prossime gare”.

Maverick Viñales: “Portare a casa sei punti era il massimo che potessimo fare
È stata una giornata davvero difficile, ma ci sono delle volte in cui puoi giusto portare a casa dei punti, ed è quello che abbiamo fatto. Il decimo posto è stato il massimo che abbiamo potuto fare, certo non è il nostro piazzamento usuale, ma per oggi è stato il massimo possibile e dobbiamo essere felici di aver racimolato sei punti, e per lo meno siamo ancora in testa al mondiale. Continueremo a lavorare duro per ottenere migliori risultati nelle prossime gare”.

Marc Marquez: “Dovi era in giornata, mi sono dovuto accontentare”
Sono molto felice di com’è finito questo weekend: dopo cinque cadute (quattro sabato e una domenica mattina) la situazione a livello mentale era decisamente spinosa. Nonostante tutto il team mi ha aiutato moltissimo a tornare ad avere fiducia in me stesso e nella moto. Prima della gara mi son detto “Coraggio, sono sempre lo stesso lo stesso Marc dell’anno scorso e spingere al massimo e non arrendermi mai è il mio stile”, questo a volte fa la differenza. Così sono partito, e il mio obiettivo era la vittoria. In partenza sono stato molto fortunato col contatto con Petrucci visto che la botta è arrivata completamente di lato, in caso contrario sarebbe potuta andare molto peggio. Di lì in avanti ho cercato di rimanere calmo e concentrato e quando finalmente ho passato Dani arrivando in seconda posizione ho provato a spingere per andare a prendere il Dovi. Dopo un paio di giri però ho capito che non ce l’avrei fatta, che il Dovi era in giornata, quindi mi sono accontentato del secondo posto. Il campionato continua ad essere un ottovolante per noi e
davvero non sappiamo cos aspettarci di gara in gara. Dobbiamo focalizzaci su di noi, mantenere alta la concentrazione e cercare sempre di dare il 100%”.

Dani Pedrosa: “Salire sul podio davanti al mio pubblico è stato fantastico”
Sono soddisfatto, arrivare sul podio è sempre bello, considerando quanto sia dura in MotoGP di questi tempi. Lo scorso weekend di gara p stato disastroso, al contrario qui partire in pole e salire sul podio davanti al mio pubblico è stato semplicemente fantastico. Francamente mi aspettavo di fare un po’ meglio, ma le condizioni per le gomme sono state davvero difficili, anche in gara abbiamo avuto problemi di grip. Ho cercato di condurre io la gara, di stare davanti, ma potevo vedere Dovizioso che mi affiancava in rettilineo, “pelare” il gas per non avvicinarmisi troppo, e risparmiava meglio le gomme. Ci ho provato anch’io, non sono riuscito a fare abbastanza. Alla fine ho realizzato che sarebbe stato meglio cercare di rimanere in sella e portare a casa dei bei punti. Abbiamo optato per la media posteriore per la gara e a fine corsa era alla frutta, ma siamo convinti che sia stata una scelta migliore che una doppia dura. La scelta di un pilota è più una questione di feeling che un calcolo di resa o durata. È stato difficile, ma siamo riusciti ad arrivare al podio ed è un ottimo risultato. Ora siamo focalizzati sui test di lunedì, per fare degli step in più riguardo al feeling con l’anteriore e per cercare di essere più costanti. Il Campionato è ancora aperto ed è importante essere costanti in tutti i weekend”.

Danilo Petrucci: “Pensavo di poter andare a prendere Pedrosa”
"Sono stato in Race Direction. Mi hanno dato un warning per quel contatto con Marquez. Ho cercato di recuperare ma non sono mai riuscito a rientrare sui primi tre anche se alla fine ero riuscito a passare Folger per mettermi in quarta posizione. Pensavo di poter prendere Pedrosa per fare un altro podio ma ho sentito che la gomma ha iniziato a perdere aderenza. Ho provato a cambiare mappa ma le cose non sono migliorate. Stavo provando a resistere ma non riuscivo più ad accelerare. Forse ho spinto un po’ troppo all’inizio per recuperare sugli altri. Ero lì con loro un’altra volta ma ho fatto un errore”.

Scott Redding: “La gara più dura della stagione”
È stata una gara davvero difficile. È stata la gara più difficile della stagione. La temperatura alta del circuito è il mio primo nemico e quando si alza oltre i 50 gradi non riesco a trovare grip. Dobbiamo sicuramente lavorare sul degrado delle gomme. Dopo sei giri non riuscivo a difendermi dagli attacchi degli altri. Ho provato a spingere ma non avevo grip per riuscire ad andare avanti. Altri piloti hanno fatto la gara con le gomme medie. Io non mi sarei mai sognato di poterle mettere perché non sarei arrivato al 10° giro".

Pol Espargaro: “con poco grip difficile curvare”
Credo che in questa gara abbiamo sofferto più che nelle precedenti. Sapevamo che sarebbe stata dura in quanto nelle curve veloci, quando c’è da voltare la moto, incorriamo in doversi problemi, specialmente se l’asfalto è vecchio e dà poco grip, come qui. Quando abbiamo poco grip è più difficile impostare le curve, tuttavia i tre giorni di test dopo il weekend sono una manna dal cielo: possiamo lavorare sulla moto e provare nuove parti, cercando di andare avanti nello sviluppo del progetto”.

Cal Crutchlow: “Ci siamo portati in gara le magagne delle prove”
Sono sopravvissuto e sono riuscito ad arrivare a fine gara, che direi sia la cosa più importante. Non è stata la mia migliore giornata in sella a una moto, lo ammetto, ma sono abbastanza soddisfatto considerando che sono partito diciassettesimo. Abbiamo avuto le nostre magagne in gara e le abbiamo avute per tutto il weekend, tuttavia, per quanto assurdo possa sembrare, sentivo abbastanza confidenza per poter combattere per il podio. Ho scelto la gomma dura pensando che la media scelta dagli altri si sarebbe deteriorata, ma le nostre non mi hanno dato una buona impressione nel warm up, e hanno reso le cose in gara difficili.
Abbiamo gestito bene il weekend, credo. Non eravamo certo in una posizione di vantaggio: la qualifica in 17esima piazza e l’errore in gara non hanno aiutato. Honda ha fatto un ottimo lavoro portando Marquez e Pedrosa sul podio, ma è difficile quando una ducati ti dà quattro decimi in rettilineo. Dobbiamo continuare a lavorare duro, i miei complimenti al Dovi, ha fatto un ottimo lavoro e sono molto contento per lui”.
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