Chi fa le moto decide la musica e a noi tocca tenere il tempo. Quando un costruttore come la Honda rinnega il 2T al punto da eliminarlo dai suoi listini, che siano scooter, minicross o altro, è chiaro al mondo che il 4T sarà il futuro. Da lì, dieci anni di innovazioni e investimenti, da parte di tutti, nei motori con le valvole, capaci in poco tempo di surclassare gli antenati a miscela, per prestazioni assolute. A tutti noi è chiaro quanto siano più veloci ed efficaci i 4T, specie si alcuni tipi di fondo. Però, Honda a parte, il 2 tempi, non è mai morto. È rimasto sornione agli ultimi posti delle classifiche di vendita, sia perché in rari casi i mezzi erano aggiornati e appetibili, sia perché l’appassionato pensava di portarsi a casa una moto praticamente irrivendibile. Eppure di vantaggi il 2T ne ha, e ne ha sempre avuti: prima di tutto costa meno nella manutenzione. Se con il 2T si poteva girare un’intera stagione cambiando al massimo un pistone, con il 4T, il discorso è ben diverso. Per renderli competitivi con i fratelli a miscela, sono stati esasperati, con il risultato, specie per i 250, di costi esagerati e intervalli di manutenzione molto più frequenti. E poi, pistone e fasce del 2T potevi, con un minimo di cognizione e attrezzi, sostituirtelo nel box di casa, mentre oggi si è costretti a staccare salati assegni al meccanico. Per l’appassionato che utilizza la moto tutte le settimane, il nostro è diventato uno sport di lusso. E chi dobbiamo ringraziare per questo? Non dico che sia stato sbagliato tutto questo investimento sui 4T, ma è mancata la misura, questo sì. Sono mancate moto “normali”, fatte per gli amatori, con qualche CV in meno e qualche kg in più, con ciclistiche come si deve, un prezzo allettante e intervalli di manutenzione dilatati. Forse il business è stato tanto sull’assistenza quanto sulla vendita e allora a chi interessa fare una moto non esasperata, che non andrà mai, o quasi, dal meccanico? Un plauso va fatto a Yamaha, che con le sue WR-F ha mantenuto una linea di enduro meno estremo rispetto alla concorrenza, a vantaggio anche dell’affidabilità. E con la WR250R, poi, il concetto si è decisamente spostato verso quanto stiamo auspicando. Gas Gas, con la Pampera 250 2T e poi con le 400 e 450, e Suzuki con il DR-Z 400 seguirono una strada simile, salvo poi toglierle dai listini. Oggi siamo tutti impazienti di vedere le moto del futuro, che saranno sempre più a 2 tempi: Fantic sta preparando una gamma completa, con 125-250 e 300, che verrà presentata entro fine ottobre, HM sta lavorando su un 125 2T e le voci che Honda stia tornando al due tempi con una cross 250 2T sono sempre più insistenti. Sono dieci anni che ci raccontano che il 4 è meglio del 2 per consumi, velocità e facilità di guida. Oggi tutti si buttano sul 2 tempi perché sembra essere di nuovo il massimo. Per chi, come noi, ha sempre rimpianto i motori a miscela e la loro semplicità meccanica, è una bella notizia, ma quella del 4T facile ed economico per tutti, resta un’occasione sprecata. E purtroppo stiamo ancora pagando le rate del meccanico.