Caro direttore, le supersportive, e in particolare la Panigale V4, sono un capolavoro di tecnica ed estetica, suscitano emozioni solo a guardarle, figuriamoci a montarci in groppa! Dopo l’emozione però comincia la riflessione. Non per fare il guastafeste ma… Per farci cosa? Per andare dove? Insomma, qual è il senso di una motosega per tagliare il burro? Non vi sembrano assurde queste “copieracing” per aspiranti supermanici sulle strade quotidiane? Queste fenomenali Superbike sono riservate ai pochissimi che hanno accesso alle piste, perché nella quotidianità vige il campo minato degli autovelox e della scarsa qualità dell’asfalto. Che ci faccio se non le uso in qualche circuito? Persiste l’orgoglio (non sarà vanità?) di possedere queste creature nel proprio box, per usarle poco e male, represse come ghepardi alla catena. Un vero spreco.
Fabio Baldrati - Ravenna
Caro Fabio, se guardiamo la questione da un punto di vista razionale, la riposta è una sola: le supersportive non hanno senso su strada e risultano sprecate se utilizzate solo in quel contesto. D’altra parte non abbiamo mai affermato il contrario. Il discorso però lascia un po’ il tempo che trova. A ben vedere, se dovessimo fermarci all’utilità degli oggetti, non esisterebbero vestiti costosi, arredamenti di lusso, smartphone hi-tech e mille altri eccessi. Vorrebbe anche dire considerare la moto soltanto un mezzo di trasporto. Per molti motociclisti lo è. Per tanti altri invece - oltre al volano dello sviluppo tecnologico del nostro settore - è un biglietto per lo spettacolo più bello ed emozionante del mondo, capace di far sognare anche se goduto dal box. Basta per giustificare una spesa che può passare di slancio i 20mila euro? Qualcuno ti direbbe di no, altri, con gli occhi a cuore, ti giurerebbero di sì. Avrebbero tutti ragione.
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