Dopo una lunga malattia, all’alba di oggi ci ha lasciati a 90 anni Arturo Magni, una perdita enorme per il mondo del motociclismo, anche se forse ai più giovani il nome potrebbe non dire molto. Arturo era l’uomo che, nel periodo glorioso dei titoli mondiali a ripetizione vinti da MV Agusta, dirigeva il reparto corse, mettendo a punto le moto di Agostini e Hailwood, Ubbiali, Surtees, Read, Provini, Sandford… E lo faceva benissimo se, sotto la sua guida, gli allori iridati per la Casa di Verghera hanno raggiunto l’incredibile cifra di 75 (38 piloti e 37 Costruttori). Dopo il ritiro dalle corse di MV Agusta, nel 1976, Arturo Magni aveva deciso di mettersi in proprio per fondare, insieme ai figli Giovanni e Carlo, una ditta a suo nome, dando vita ad una famiglia di motociclette esclusive e uniche, con ciclistica ed estetica originali attorno a motori MV Agusta, Honda, BMW, Moto Guzzi e Suzuki. Negli ultimi anni l’attività era passata interamente nelle mani del figlio Giovanni, ma Arturo era sempre “in ditta” e il suo contributo era fattivo e puntuale, sebbene silenzioso. Ricordiamo Arturo come uomo dalla memoria brillantissima, non c’era aneddoto, dato tecnico o numero che Magni non riuscisse ad estrarre dai suoi ricordi o dai preziosi quadernetti su cui nel corso dei decenni aveva annotato praticamente tutto. Non a caso Arturo è stato incomparabile consulente per moltissime prove o rievocazioni di Motociclismo e Motociclismo d’Epoca.
Edisport Editoriale tutta si stringe in un affettuoso abbraccio alla famiglia e omaggia Arturo con una
gallery di immagini prese dagli archivi di Motociclismo.