Quando si vince un mondiale la festa è sempre grande, c'è eccitazione e adrenalina nell'aria e il tempo sembra fermarsi. Sarebbe, tuttavia, interessante sapere cosa passi nella testa di chi ne ha vinti ben 21, di mondiali, in un percorso di carriera stratosferico. Parliamo di Toni Bou, lo sportivo più titolato della storia tra coloro che gareggiano su mezzi a due ruote. Anzi, lo sportivo più titolato di sempre in qualsiasi disciplina!
L'ultima corona iridata è arrivata col mondiale Indoor X-Trial 2017, dove Bou ha dominato la stagione con i trionfi di
Barcellona,
Wiener Neustadt,
Marsiglia, surclassando spesso gli avversari e chiudendo in bellezza con una
splendida vittoria a Nizza (
cliccate qui per la gallery che riassume i momenti più significativi della stagione X-Trial 2017)
.
Di tempo ne è passato molto dal primo titolo mondiale conquistato da Trial di Toni Bou, il 24 febbraio 2007 a
Mahón (Spagna) a soli 20 anni e 130 giorni, ma la voglia di migliorarsi (come potete leggere nell'intervista a seguire) di certo non manca al campione spagnolo.
Dopo aver vinto così tanto in dodici anni di gare il rischio di perdere gli stimoli o la voglia di combattere è sempre in agguato: Bou, che fa della concentrazione una delle sue armi più efficaci, si distingue anche in questo e dimostra come ci sia ancora molto da fare in sella ad una due ruote. Ci aspettiamo, quindi, un mondiale Outdoor ricco di sorprese, con un Bou ancora ai vertici e ancora più forte di come lo ricordiamo. D'altronde, a 30, anni compiuti da pochi mesi, il percorso agonistico davanti è ancora lungo: chi può dire che tra i pensieri di Toni non inizi a farsi strada l'idea di raggiungere una cifra tonda, magari una che inizi (almeno) col numero 3?