Mentre Sofuoglu si trovava al comando della gara, Cardelus Garcia rompe il motore della sua MV Agusta alla curva 12 (ultima curva) del secondo giro. Tempestiva l’esposizione della bandiera rossa, per consentire agli addetti ai lavori di togliere l’olio depositato sul tracciato. Beffa per PJ Jacobsen: dopo essere rientrato ai box, i meccanici constatano la rottura del motore della F3 675 ufficiale. Il pilota statunitense non potrà dunque prendere parte alla corsa. Due casi che non giovano alla reputazione di MV Agusta.
La ripartenza è quasi una fotocopia della partenza iniziale: Sofuoglu al comando, Stapleford 2° al quale si accodano Cluzel e Mahias. Disastro per Federico Caricasulo, che cade all’ultima curva del primo giro e torna a casa con un altro “zero”.
La posizione di testa non varia per tutto il corso della gara: Kenan Sofuoglu centra la quarta vittoria consecutiva della stagione, un risultato straordinario se si pensa che il pluricampione turo ha saltato i primi due appuntamenti per un infortunio al polso. Sul podio spicca il tricolore francese, con Lucas Mahias 2° e Jules Cluzel 3° che si danno battaglia negli ultimi giri. Bella la bagarre tra i due compagni di squadra Luke Stapleford e Jack Kennedy: a spuntarla è l’irlandese, che chiude 4° con il britannico Stapleford 5°, entrambi a bordo della Triumph Daytona 675. 6
a piazza per il sudafricano Sheridan Morais, che si mette alle spalle il veterano Anthony West; seguono le Honda CBR del Team CIA Landlord di Kyle Smith (8°) e Hikari Okubo (9°) con la wild card Joe Francis a completare la Top 10. Gara sottotono per Kyle Ryde, con la Kawasaki del Team Puccetti, che finisce 11° davanti al connazionale Gino Rea. Unico italiano in zona punti è Roberto Rolfo, 14° alle spalle di Hannes Soomer (13°) e davanti a Kazuki Watanabe (15°).
In generale è una giornata no per gli italiani: le nostre “punte di diamante” Federico Caricasulo e Christian Gamarino cadono e non terminano la corsa, stessa sorte per Zaccone. Fuori dalla zona punti Baldolini (16°) e Canducci (17°).
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