Clement Desalle, con due solidi secondi posti, chiude in seconda posizione finale, anche grazie a due partenze di gran classe. In Gara 1 cerca di tenere il ritmo di Villopoto ma paga sulle wave, accusando un distacco finale di quasi 10”, mentre in Gara 2 si lascia sfuggire Tony. Tra i due litiganti (Villopoto e Cairoli) il terzo gode: il belga è ora al comando della classifica generale con 88 punti davanti al Campione del Mondo in carica.
Così come per Villopoto, anche Cairoli è protagonista di una gara ambigua. In difficoltà in Gara 1, Cairoli parte così così e alla prima curva Max Nagl (Husqvarna IceOne) gli chiude la traiettoria, portandolo fuori dal tracciato. Il siciliano non riesce a trovare il ritmo giusto per impensierire il gruppetto di testa dopo essersi sbarazzato dei piloti di metà gruppo. Chiude 5°, un risultato anonimo che fa preoccupare (e non poco) i tifosi da casa. Serve un riscatto, subito. Cairoli parte bene dal cancelletto di partenza in Gara 2, mentre Villopoto rimane un po’ più arretrato. Il pilota KTM conquista l’holeshot e inizia a fare ritmo davanti al solito Desalle, mentre Villo è intento in una rimonta. Mano a mano che i giri passano e la pista si scava Cairoli fa sempre più la differenza, rifilando 1” a Desalle e oltre 1,5” a Villopoto ad ogni tornata. Ecco finalmente il Cairoli di sempre, veloce, furbo, attento a non sbagliare.
Sorprende Romain Febvre sulla Yamaha Factory del Team di Michele Rinaldi, con un 3° posto da applausi in Gara 1 e un ottimo 4° posto in rimonta in Gara 2, superando il suo capitano Jeremy Van Horebeek, in ombra in questo avvio di Campionato. In Thailandia “Mister Costanza” fa segnare un clamoroso zero. Deludono anche Max Nagl, 4° in Gara 1 e 11° nella seconda manche, e Gautier Paulin (Honda HRC). Il primo conferma quanto visto negli anni scorsi: se non parte in testa non riesce a prendere ritmo e cala mentalmente, il secondo cade due volte nella prima manche e non regge le temperature asiatiche in Gara 2.