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05 July 2011

Mercato moto e scooter giugno 2011: ancora segno negativo

A giugno 2011 le immatricolazioni sono state 31.764: il 19,6% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Gli scooter hanno totalizzato 22.076 pezzi venduti, in calo del 20,1% e le moto 9.688 unità, in ribasso del 20,1%.

Mercato moto e scooter giugno 2011: ancora segno negativo

 

Milano– La crisi delle vendite di moto e scooter persiste. Anche nel mese di giugno 2011 il risultato del bilancio è stato negativo. Le immatricolazioni hanno raggiunto quota 31.764, facendo registrare un ribasso del 19,6 rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Gli scooter venduti sono stati 22.076, il 20,1% in confronto a giugno 2010. Le moto hanno totalizzato 9.688 unità, con una flessione del 18,2%, in rapporto alla mensilità numero sei di un anno fa. Hanno sofferto anche i ciclomotori: ne sono stati venduti 11.057, con una perdita del 18,7%, riferendosi al datodi un anno prima.

 

Ha detto il presidente di Confindustria ANCMA Corrado Capelli: “Nel primo semestre 2011 mancano all’appello circa 30.000 immatricolazioni e oltre 8.000 di 50cc. Da un lato sono mancati gli incentivi, che anche l’anno scorso hanno limitato i danni consentendo di promuovere almeno 33.000 vendite, dall’altro il clima di incertezza e le manovre fiscali che deprimono il potere d’acquisto delle famiglie e di conseguenza il rinnovo di beni durevoli, come i mezzi di trasporto, subisce un rinvio. Nonostante gli sforzi dei costruttori per mettere a disposizione un’offerta adeguata, sia in termini di sicurezza attiva che di rispetto dei vincoli ambientali, riceviamo segnali negativi da chi dovrebbe avere a cuore lo sviluppo del mercato e dell’occupazione: nuove gabelle ventilate, come l’Imposta Provinciale di Trascrizione;  addizionali per le assicurazioni che già presentano tariffe ormai fuori controllo; aumenti delle accise sui carburanti e condizioni di credito al consumo sempre più onerose. È  necessario - conclude il Presidente Capelli -creare le condizioni per favorire i veicoli con minori emissioni e dispositivi di sicurezza avanzati, come indicato anche dalla Commissione Europea; ma da subito occorre evitare di generare nuove barriere all’acquisto, che penalizzano i costi di gestione dei mezzi”.

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