L’inizio del 2015 ci aveva fatto ben sperare, con un gennaio in positivo sia per le moto che per gli scooter. Già febbraio, però, aveva fatto squillare un campanello d’allarme, con gli scooter in negativo (il passivo dei 50 cc è cronico, quindi non ne parliamo nemmeno…). A marzo abbiamo purtroppo la conferma: moto ok, scooter giù. Sarà che a marzo del 2014 le vendite di due ruote targate (moto e scooter oltre 50 cc) aveva fatto segnare un rotondo +30% rispetto allo stesso mese del 2013, ma quest’anno si sorride poco. O meglio, lo fa il comparto moto, con 7.774 unità immatricolate, pari al +6,2% sull’analogo periodo dello scorso anno, mentre gli scooter si fermano a 8.734 veicoli, una battuta d’arresto da ben -18,5%. In totale, moto e scooter vendono 16.508 veicoli, con una variazione percentuale “marzo su marzo” del -8,5% (i cinquantini registrano 1.824 vendite, -25,4%).
TORNA IL SEGNO “MENO”
Nel primo trimestre del 2015 l‘immatricolato di scooter e moto targate in Italia conta 35.638 veicoli, con un decremento del -2,1%; le immatricolazioni di scooter sono pari a 19.272 unità (-8,7%) mentre quelle di moto sono pari a 16.366 unità (+7%). Il dato progressivo per i ciclomotori è sempre negativo con 4.497 registrazioni pari al -20,9%.
LA POLITICA PUÒ AIUTARE, LO FARÀ?
“Nonostante le attese positive e l’aumento del clima di fiducia per imprese e famiglie il nostro mercato soffre ancora della mancanza di liquidità per una larga parte di utenti soprattutto di scooter. Il tasso di disoccupazione, in particolare giovanile è ancora a livelli record e la disponibilità di credito non si è ancora tradotta in condizioni favorevoli per gli acquirenti”- afferma Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). “Oggi più che mai diventano urgenti tutti gli interventi necessari per ridurre i costi di gestione che per le due ruote significano prima di tutto una riduzione significativa delle tariffe assicurative. A questo si possono aggiungere, come richiesto anche dal mondo auto, esenzioni dalla tassa di proprietà per i primi 3 anni, considerando che le due ruote presentano mediamente livelli di emissione di CO2 molto ridotte. Altri temi sul tappeto sono l’opportunità di detrazioni sull’acquisto (come è avvenuto per altre categorie di prodotto) per rilanciare il ricambio del parco circolante. Auspichiamo anche una rapida approvazione delle modifiche al Codice della Strada che servono a migliorare le infrastrutture e la sicurezza d’uso. Ricordiamo l’utilizzo delle corsie preferenziali, l’aggiornamento dei guardrail e degli ostacoli fissi sulla carreggiata, la definizione di utenti deboli per i motociclisti e l’accesso alle tangenziali e autostrade per le 125 cc come in tutta Europa”. Solo che le notizie in questo senso non sono certo positive…
DETTAGLIO VENDITE MOTO PER CILINDRATE (Top 100 moto)
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Oltre 1.000 cc: 5.271 unità (-1%)
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800-1000 cc: 4.634 unità (+30,4%)
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600-750 cc: 3.097 unità (+4,7%)
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200-500 : 2.418 unità (-6,8%)
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125 cc: 883 unità (+7,7%)
DETTAGLIO VENDITE MOTO PER SEGMENTO (Top 100 moto)
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Naked: 5.800 moto (+28,6%)
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Enduro stradali: 5.545 moto (-4%)
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Custom: 1.757 moto (+10%)
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Turismo: 1.357 moto (-3,5%)
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Sportive: 1.072 moto (+23,1%)
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Supermotard: 452 moto (-32,5%)
DETTAGLIO VENDITE SCOOTER PER CILINDRATE (Top 100 scooter)
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125 cc: 6.467 veicoli (-0,3%)
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150-250 cc: 5.098 veicoli (-12,2%)
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300-500 cc: 5.754 veicoli (-18,5%)
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Oltre 500 cc: 2.023 veicoli (+10,4 %)
ATTACCO ALLA REGINA
Una veloce interpolazione ed analisi dei dati ci permette di capire che il sorpasso delle naked ai danni delle enduro stradali è dovuto all’ottimo successo della Yamaha MT-09 Tracer (ormai a ridosso della BMW R 1200 GS, come voi lettori avevate predetto rispondendo al nostro sondaggio) e della Ducati Scrambler, partita davvero a razzo: entrambe sono considerate “nude” nelle statistiche di Ancma. Giusto per chiarire: anche la Honda Crossrunner ma nemmeno lei è inserita nel gruppo delle enduro stradali, venendo messa tra le “turistiche”. Questo segmento segna un piccolo segno “meno”, ma c’è l’attesa per la partenza delle vendite della Multistrada 2015 (per Ancma nemmeno la crossover Ducati è un’endurona). Molto bene la fascia di cilindrata da 800 a 1.000 cc, proprio per il successo dei modelli appena citati, mentre le entry level tra i 200 e i 500 cc non decollano. Si assiste, invece, al ritorno delle sportive. Il + 23,1% si spiega col fatto che le vendite erano ridotte al lumicino e con l’arrivo di due modelli molto accattivanti: la Yamaha R1 (96 moto: la prova completa è su Motociclismo di aprile) e la Ducati 1299 Panigale (123), nonché della BMW S 1000 RR (103). Parlando di due delle protagoniste della nostra comparativa classiche 2015 (insieme alla Scrambler Ducati), si è fermata la corsa della BMW R nineT, mentre si conferma tonica la marcia della Moto Guzzi V7 (165 Stone + 71 Special), che ormai ha passato di slancio la Bonneville. In tema di Marchi italiani ben messi (fatte le debite proporzioni), segnaliamo che in Top 100 ci sono 262 MV Agusta tricilindriche 800: 82 MV Agusta Brutale 800 ABS, 50 Stradale, 46 Rivale, 44 F3 ABS e 40 Brutale 800 RR. Potremmo continuare a divertirci a spulciare i numeri modello per modello, ma vi lasciamo il divertimento (cliccate sui link per le classifiche Top 100 moto, Top 100 scooter e Top 100 Ciclomotori) limitandoci a citare le due nuyove KTM Adventure: 76 KTM 1290 Super Adventure e 70 1050 Adventure. Ultima cosa: negli scooter il Tmax riesce dopo tempo immemorabile ad interrompere il dominio assoluto dell’Honda SH, scalzando il 300 fatto ad Atessa dal 3° posto. Ma da poco è stato presentato il 300i ABS 2015, quindi sarà lotta acerrima.