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Addio a Eric Geboers

Il belga 5 volte iridato cross Eric Geboers ha perso la vita a 56 anni mentre cercava di soccorrere il suo cane caduto in acqua durante un giro in barca su un lago artificiale
1/11 Eric Geboers impegnato nel Mondiale Motocross 500 con la Honda CR500
Il mondo del motocross è in lutto per la prematura scomparsa di uno dei suoi migliori interpreti. Il corpo di Eric Geboers è stato ritrovato questa mattina nel lago artificiale di Miramar a Mol (in Belgio), dove ieri sera si è tuffato per aiutare il suo cane, caduto dalla barca con la quale lui ed altri amici erano usciti per un tour notturno. La situazione è apparsa subito molto critica a causa della bassa temperatura dell’acqua e delle correnti, al punto che un secondo componente del gruppo si è tuffato inutilmente per aiutare a sua volta Eric, che è stato risucchiato. I soccorsi di Polizia e Vigili del Fuoco sul momento non hanno avuto esito e sono stati poi sospesi a causa dell’oscurità; le ricerche sono riprese questa mattina, fino al ritrovamento del corpo.

La carriera di Eric

Eric è stato uno dei più grandi piloti del Mondiale motocross, capace di vincere ben 5 titoli iridati tra il 1982 e il 1990. È stato il primo uomo ad aggiudicarsi un alloro nelle tre cilindrate (125, 250 e 500) così da guadagnarsi il soprannome di Mr.875 (cioè la somma delle classi in cui si è imposto). I primi due i titoli sono arrivati nell’ottavo di litro nell’82 e ’83 con Suzuki, poi il salto nella 500 cc in sella alla Honda per i successivi due anni, chiusi sul podio. Nel 1987 decise di fare un passo indietro, schierandosi in 250 e conquistando subito il titolo, per poi tornare alla classe regina di allora nel 1988 e vincere i titoli della 500 nell’89 e nel ’90, sempre con Honda. Nel giorno della conquista del suo ultimo alloro, il 5 agosto del 1990, annunciò il suo ritiro a sorpresa nella conferenza stampa dopo gara. Successivamente ha continuato l’attività di pilota nelle auto ed è rimasto legato al motocross affiancando il fratello Sylvain alla guida del team ufficiale Suzuki nel Mondiale.

La sua statura da fantino, che gli valse l’epiteto “The kid”, lo rendevano un concentrato di potenza, con la quale riusciva a domare avversari e potenti cilindrate. Personaggio schivo e spumeggiante allo stesso tempo resterà nella storia del suo sport come una vera leggenda.
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