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Lo sfogo di Alessia Polita: “siamo carne da macello!”

La morte di Andrea Antonelli ha sconvolto tutti, da giorni si rincorrono le accuse, le interpretazioni, le polemiche… A questo coro si è unita anche la jesina, con una struggente lettera pubblicata su Facebook: “ho capito subito tutto. Ne ho abbastanza!”

Lo sfogo di alessia polita: “siamo carne da macello!”

Ancora non riusciamo a credere che davvero a Mosca, durante le fasi iniziali della gara della Supersport, abbia perso la vita Andrea Antonelli. Questo ragazzo tranquillo stava finalmente sbocciando come pilota anche se suo padre Arnaldo - allenatore di calcio che lo seguiva sempre - lo avrebbe visto volentieri nel mondo del pallone, quella attuale era la sua miglior stagione da quando corre nel Mondiale SS (prima era stato 2° nell’Europeo STK 600, nel 2007). Ma un destino crudele gli ha fatto lo sgambetto: una caduta, una nuvola d’acqua che rende Andrea invisibile ai colleghi… L’incolpevole Zanetti che centra in pieno il povero Antonelli… un’attesa infinita per avere notizie (che però sui social network circolavano ben prima che venisse data qualsivoglia informazione ufficiale), la comunicazione data da alcuni e trattenuta da altri…

 

PAROLE, PAROLE, PAROLE

E poi le polemiche, che pare proprio siano inevitabili: non si doveva correre con l’asfalto non drenante usato in Russia (altrimenti si sgretolerebbe ad ogni inverno per via del ghiaccio); i piloti non sono stati ascoltati, specie quelli della SS che sono di serie B; i piloti non hanno detto nulla e, pur di correre, hanno accettato di farlo in condizioni impossibili; i video “della gente comune” che mostrano le riprese laterali da cui si nota che la nuvola d’acqua non era poi così drammatica (i video mostrano anche l’incidente in maniera dura come un pugno in faccia, ma ci perdonerete se non li riproponiamo, tanto li trovate dovunque…); quelli che dicono che Zanetti l’aveva visto; quelli che trarrebbero beneficio dalla notizia; i commentatori che rivendicano il diritto di cronaca; chi pretende rispetto; chi si lamenta perché la notizia è stata nascosta, chi chiede più potere a chi ogni domenica rischia la vita; chi chiede ai piloti più responsabilità…

 

LA RABBIA DI ALESSIA

No se ne esce. Noi avvertiamo solo un vuoto, che tutto il chiasso che si sta facendo non riempirà mai. Ma a una voce vogliamo dare spazio, quella di Alessia Polita. Chi meglio di lei può capire il dramma di una famiglia, il dramma di un ambiente; chi meglio di lei può avere una rabbia giustificata? Chi più di lei può permettersi di urlare indignata verso certo modo di pensare lo sport motociclistico, sempre più invischiato (ma lo è sempre stato) in questioni prosaicamente economiche? Il suo è uno sfogo viscerale, un grido di dolore che unisce la propria sofferenza a quella dei famigliari e degli amici di Andrea Antonelli. Lo proponiamo integralmente così come Alessia lo ha pubblicato sulla propria pagina Facebook il giorno del terribile incidente che ci ha portato via Andrea.

 

QUELL’ELICOTTERO CHE NON PARTIVA…

Distesa sul letto, cercando di esternare quello che sento dentro... Dal 15 giugno ore 9.07 la mia vita è cambiata, i valori, l'importanza delle cose, sto lottando con le unghie e con i denti nonostante giornate di sconforto per accettare ciò che mi è successo. È dura, è difficile, e poi in maniera naturale fai una scaletta delle priorità e obbiettivi da raggiungere. Come prima cosa ho voluto abbandonare il discorso di guardare le gare, ero e sono arrabbiatissima, quindi niente più gare in TV e poi cominciare un lavoro e durissimo percorso di "lotta" con me stessa, per dare un motivo a tutto questo, incassare e pensare che sia soltanto un'altra dura prova da superare. Pensi e ripensi... La mia stessa passione, l'amore per le due ruote mi ha tradita... E poi tra le corsie di Montecatone, silenziose e imbarazzanti la domenica, perché non c'è fisioterapia e programmi particolari; quelli del piano 0 (piano dove stanno i disabili più avanzati, ovvero quasi autosufficienti) possono uscire dalla mattina fino alla sera per andare dove vogliono, e io invece sono al piano 2 (quelli che sono arrivati da poco) quelli che possono andare solo al bar o nel giardino dell’ospedale, ma la corsia mia è sempre abbastanza viva, televisioni accese nelle stanze e nella sala comune, insomma, mi trascino con la mia sediolina sfigata e sento l'eco di quella brutta notizia e molti dei disabili in reparto che mi guardano... Incidente gravissimo.

 

Per quanto mi sia difficile in questo momento mi sono fermata davanti alla TV. Non posso crederci, nel giro di 36 giorni 2 incidenti gravi. Mi metto nella sala comune, oltre allo shock per aver visto che era Andrea, guardo il replay e seguo la procedura di soccorso fino a quando lo portano in clinica... Ma il tempo passava e... Ho capito subito, mi era già tutto chiaro, ormai le procedure si conoscono, noi piloti le conosciamo, il tempo di stabilizzarci e poi si parte subito in elicottero... Ma l'elicottero era fermo lì, speravo che uscisse quella barella da lì dentro come ne sono uscita io per salire in elicottero, dentro di me ho sperato fino alla fine. Passata la mezz'ora mi sono sentita morire, non te ne andare Andrea, piuttosto vieni qua a Montecatone. Non so cosa mi abbia detto la testa, ancora sto qua che fisso il vuoto, mi domando il perché, è vero il destino esiste, ne sono certa, ma a me sarebbe bastato un air fence e molto probabilmente non sarei rimasta paralizzata, oggi era chiaro che in quel diluvio non si doveva partire. Boh, non so, so soltanto che oggi 21 luglio io credo di averne abbastanza del Motociclismo. Le moto le amerò sempre, ma qui c'è qualcosa che non sta funzionando più! LE CARNI DA MACELLO sono dal macellaio. Grido a voi piloti del CIV e di qualsiasi altro campionato, le nostre voci devono essere ascoltate, non le loro. Non fate ancora una volta finta di niente!!!!!!

 

Chi ha a cuore le sorti di Alessia può darle una mano sostenendo la onlus Lady Polita, anche con un SMS.

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