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La guida… inconsona

In moto si deve stare composti, guidare puliti, evitando inutili e antiestetiche acrobazie. Specialmente quando si è in sella a moto stradali. Sono d'accordo, ma io guido come mi pare

La guida… inconsona

Il tema è quello della guida, in particolare dello stile. La questione l'abbiamo affrontata in modo sufficientemente chiaro io e Federico Aliverti in uno scontro divertente che trovate nella rubrica L’Opignone che c'è sul numero di Motociclismo di marzo, quello che se vi date una mossa trovate ancora in edicola. L'articolo merita, dategli una letta, magari andando a sbirciare al supermercato. Ma ci torno su perché proprio ieri mi è capitata - involontariamente - un'altra cosa: ginocchio a terra con i jeans mentre ero alla guida di una moto stradale. Non l'ho fatto apposta, giuro. 

 

LA MAPPA BRAIN-OFF

Sulla rubrica in oggetto Federico mi redarguisce perché ha visto le foto che mi ritraggono in sella alla Monster 1200 in una posa simile (diciamo uguale): jeans e ginocchio a terra (tra l'altro i jeans sono sempre gli stessi, ormai sono finiti). A suo dire: ma perché queste mosse esagerate? Ecco, ne riparlo perché, dicevo, mi è successo di nuovo proprio ieri. E questo nonostante mi fossi proposto di ragionare un po' la prossima volta che fossi salito su una moto. Ma non c'è niente da fare, come tocco una sella e ci sono delle curve, taaac, ecco che mi immedesimo in un pilota del Mondiale. Secondo me ci deve essere un sensore nel cervello che appena rileva il click della visiera che si chiude inserisce la mappa "brain-off".

 

NON È UNA MALATTIA RARA

Noi del brain-off siamo fatti così: anche se guidiamo una moto da passeggio, uno scooter, una bicicletta, un triciclo, non c'è niente da fare: arriviamo in curva, stacchiamo, ci buttiamo dentro, cerchiamo la traiettoria, pieghiamo, consumiamo il ginocchio, apriamo appena possibile dando tutto il gas che riusciamo. Non si tratta di esibizionismo, perché questo lo facciamo anche quando non c'è il pubblico ad applaudirci, è una cosa che ci viene proprio naturale, dal cuore. Non è nemmeno una tecnica sopraffine di guida, non c'entra nulla con l'andare forte: è solo un puro divertimento, un raro piacere fisico. 

 

L'AGRICOLO E I JEANS NUOVI

Sergio Speretta, in arte l'Agricolo (perché di mestiere fa l'agricolo, non per la finezza della guida) è un tester del secondo corso di Super Wheels, e anche lui non è che proprio ragioni molto quando vede una curva. Rende moltissimo, parlo di fotografia, sulle naked stradali. Posa tipica: jeans, giubbotto di pelle, ginocchio a terra e posizione in sella non consona alla moto che sta guidando (poi capiamo cosa voglio dire). Lui arrivava con i jeans nuovi che gli aveva comprato la mamma - aveva già quasi 50 anni, ma in campagna le usanze si rispettano - e puntualmente, alla fine della sessione fotografica, li aveva sbucanati. Dallo strappo usciva il ginocchio sanguinante. Ogni volta diceva: "Oggi no, eh. Sono nuovi, faccio le mie foto ma non mi spingete a fare i soliti numeri". Poi, alla seconda curva (non aspettava nemmeno la terza), i pantaloncini nuovi della mamma erano già finiti. L'ultima volta era sulla F4 RR 312, e di questa storia abbiamo anche l'immagine perfetta in cui Sergio fa secchi i jeans appena presi. 

 

SOTTO A CHI TOCCA

Mi pregio di essere stato io a inaugurare l'usanza del jeans bucato con il ginocchio sanguinante (parlo nel nostro gruppo), ora non ricordo nemmeno l'anno né la moto. Ma poi sono arrivati subito dei degni compari. A Sergio si è unito Gianni (Pezzani), e quando andavamo a fare le foto i due brain-off facevano gara non solo chi rompeva più pantaloni, ma chi si grattugiava di più il ginocchio: abbiamo una fotografia anche di questo spettacolo, e si vede che quella comparativa l'ha vinta Sergio. 

 

TECNICA E CONSIGLI

Volete anche voi grattarvi le ginocchia sull'asfalto? Vi do qualche consiglio. 

Usate sempre gli stessi jeans, perché si bucano in un secondo, quindi tanto vale non sprecarne troppi. 

Scegliete una curva dove l'asfalto è regolare, perché se è sconnesso vi fate male sul serio. Se è liscio, infatti, riuscite a sfiorarlo e a dosare lo sfregamento, ma se è rovinato rischiate di prendere delle brutte botte e quindi non si riesce a controllare la sbucciatura, capita di farsi più male del dovuto.  

Fatevi furbi. Guardate la foto della Mana nella gallery, si vede benissimo che ho le ginocchiere. Se non avete una protezione specifica per le ginocchia potete sempre usare i gusci che ci sono nelle giacche per proteggere le spalle o i gomiti, li fissate alla gamba con del nastro americano e vi salvate la pelle (quella del ginocchio). Poi, se volete fare i furbi, un ritocchino a photoshop, la ginocchiera sparisce - guardate la foto 2 della Mana - e voi fate una bella figura. Bellissima. Acchiappesca.   

 

LA GUIDA CONSONA

Insomma, in redazione si discuteva su come guidare, se da scriteriati (Aldo) o seriamente (Federico), e proprio in quel momento arriva una lettera che redarguisce il pilota della Hypermotard ritratto sul numero di Motociclismo di febbraio: "ha uno stile di guida non consono alla moto che sta guidando", dice il severo lettore. Ovviamente il colpevole sono io. Il riferimento è alla comparativa tra la Ducati suddetta e la MV Rivale pubblicata sul detto numero della rivista. Andate a vedere le immagini, a detta del critico io non ho una guida consona, ma vi giuro che non sono mai stato così composto in vita mia. Mi pare di essere un damerino che va alla messa da quanto sono educato e pettinato. Tra l'altro la Ducati è quasi una supermotard, moto che per definizione va guidata da assatanati, come dimostro in una foto fatta in pista con la prima serie. Quindi la mia guida non è consona, è consonissima. A proposito, volete davvero vedere una carrellata di foto che mi ritraggono in una guida non consona? Cliccate qui.

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