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KTM GS 125 1971: regina della Regolarità

Furoreggiava negli anni Settanta ed era una delle moto da fuoristrada più ambite e di gran moda. Non era economica, ma era già “pronto gara” così come la compravi dal concessionario. In quattro anni ne sono state costruite 25.000

Ktm gs 125 1971: regina della regolarità

Ci sono moto che non si scordano mai e sono legate ai ricordi (e anche ai sogni) della nostra gioventù. Basta chiudere gli occhi e ritornare indietro nel tempo per vedere nella vetrina del concessionario la moto che desideravate più di tutte e che, magari, non siete mai riusciti a comprare, per non dire, a guidare.

 

La mia moto voluta, sognata, mai avuta ma almeno guidata per una volta (scusate se ne faccio un ricordo personale, ma mi agita ancora dopo tantissimi anni), è una rossa KTM GS 125 parcheggiata nel 1971 di fronte all’entrata della “La Maurina”, al Ponte dei Leoni di Monza. Chi è brianzolo da un bel po’ di tempo sa bene di che cosa parlo, di un concessionario che vendeva le Kappa, e pure le inavvicinabili Penton, oltre alle Guazzoni, un negozio che profumava di olio Castrol da miscela. Per gli altri, immaginate una piccola piazza, che si anima dopo la scuola di un bel gruppo di sedicenni che mangiano pizza (quella alta, buona e piena di pomodoro di Mauro, a fianco della concessionaria) e parlano - per il momento - solo di moto e di come fare il fontanile di Arcore, del giro della Canonica sguazzando nel Lambro, di chi vinceva quel sabato ai Solex in autodromo (ma questa è un’altra storia… che racconteremo), di come ammorbidire gli stivali RG sette fibbie e come togliere l’unto lasciato dal Barbour verde.

 

SENZA RIVALI

Le GS erano importate da Arnaldo Farioli, ottimo pilota bergamasco della regolarità ma ancora di più abile commerciante. La prova nostra venne fatta proprio in casa di Farioli, sulla mulattiera del Selvino, il meglio per verificare le doti della nuova GS (cliccate qui per la gallery con dettagli tecnici e descrizioni, ma anche bellissime foto ambientate e storiche). La Kappa si comportò benissimo. Così Motociclismo recitava nel sommario della prova dell’esperto Valerio Ticozzi-Valerio: “Dotata del motore Sachs due tempi sei marce potenziato e migliorato, questa moto austriaca è una delle pochissime competitive a livello internazionale attualmente in vendita ed infatti si è largamente affermata nella stagione regolaristica 1971, in Italia e all’estero, per le sue spiccate doti di potenza, tenuta, guidabilità e robustezza”. Nel testo si valorizzava anche “La relativa facilità all'impennata è dovuta all'esuberante potenza del motore più che all'impostazione generale della distribuzione dei pesi; comunque anche su una sola ruota la KTM non tende mai a uscire dalla retta via. Con sei marce a disposizione si può trovare tranquillamente il rapporto più adatto per ogni condizione d'impiego, tanto più che il motore vanta un tiro davvero inaspettato. In definitiva, se per dare il meglio di se stessa la KTM richiede uno sfruttamento continuo e attento del cambio, essa si lascia condurre onorevolmente anche da mani più turistiche. Un po' duro ma precisissimo e a corsa breve il cambio, che può essere trattato tranquillamente senza frizione, consentendo un più completo impegno nel controllo dello sterzo. La prima è molto corta e permette di valicare anche gli strappi più ripidi, le altre marce sono ben distanziate”.

 

PECCATO IL CAMBIO

Quindi, la GS 125 era fantastica se misurata con le rivali quattro tempi Gilera Competizione o la Moto Morini Corsaro Regolarità. Più e meglio delle concorrenti andava fortissimo: era leggera, il suo motore Sachs 6 marce era potente, il telaio stabilissimo, le sospensioni Ceriani filtravano tutto. La sola nota dolente era la relativa fragilità del selettore del cambio, quella crociera di innesto delle marce che si rompeva e costringeva ad aprire tutto il motore per sostituirla.

 

NON SOLO OFF ROAD

Non costava poco questa meraviglia austriaca perché il prezzo (510.000 lire franco importatore di Bergamo) equivaleva a quello di un’utilitaria a quattro ruote. Ne hanno costruite in quattro anni circa 25.000, di cui 15.000 si sono fermate in Italia. La GS divenne in quegli anni anche di gran moda fuori dai licei e tantissimi ragazzi l’usavano non solo per andare in fuoristrada, magari con la ragazza sulla lunga sella. Poi i divieti in fuoristrada divennero “veri”, le moto da strada erano più comode (e dallo scarico basso si sparava meno fumo e olio incombusto nella schiena) anche in due e la grande stagione delle moto da regolarità passa di moda, lasciando la GS solo per chi voleva godersela nelle competizioni.

 

Su Motociclismo d’Epoca 8/9 2002 trovate la Guida all’acquisto della KTM GS 125

 

 

I DATI TECNICI

Motore: Sachs 2T 1251/68 con distribuzione a pistone piano e cilindro a quattro luci (due di travaso), testa e cilindro in lega leggera con canna in ghisa, rapporto di compressione 10:1, alesaggio e corsa 54 x 54 mm, cilindrata 123.6 cc. Accensione: a volano magnete 6V35 W, anticipo 3.4-3.5 mm prima del PMS, distanza tra i contatti del ruttore 0.4-0.5 mm. Candela grado termico 280-310 scala Bosch, bobina AT esterna applicata al trave superiore del telaio sotto il serbatoio. Alimentazione: miscela al 4%, capacità serbatoio 10 litri, di cui 2 di riserva. Carburatore Bing tipo" 53" a vaschetta incorporata con diffusore da 27,6 mm di diametro e filtro d'aria a cartuccia di carta; getto massimo 135. getto minimo 40, polverizzatore 2.73, spillo conico alla seconda tacca. Trasmissioni: primaria a ingranaggi elicoidali sulla sinistra, rapporto 2,10 (denti 65/31). secondaria a catena 1/2 x 5/16 sulla destra. rapporto 3.86 (54 denti corona, 14 pignone). Cambio in blocco a sei rapporti, comandato da pedale a leva singola sulla sinistra, rapporti interni: 4.60 in prima. 2.93 in seconda, 2.16 in terza, 1,71 in quarta, 1,43 in quinta e 1.24 in sesta. Rapporti totali di trasmissione 37.30 in prima. 23.6 In seconda, 17.60 In terza. 13.85 In quarta, 11.60 in quinta e 10,00 In sesta. Frizione: a dischi multipli In bagno d'olio.

Ciclistica: telaio in tubi al cromo-molibdeno da 22 x1.5 mm, disegno a doppia culla chiusa. Sospensioni: forcella teleidraulica Ceriani con steli da 32 mm di diametro ed escursione 165 mm; forcellone oscillante con ammortizzatori teleidraulici Ceriani (o Girling) con molle esterne regolabili su tre posizioni di precarico, escursione 100 mm. Ruote e pneumatici: cerchi in acciaio da 1.6-21 ant. e 1.85-18 post con raggi da 3.5 mm e freni a tamburo centrale ant e post da 130 mm di diametro. Pneumatici Metzeler 3.00-21 ant. e 3.50-18 post, pressioni di gonfiaggio 1,2 atm ant. e 1,4 post.

Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2.155, interasse 1.390, larghezza manubrio 870, altezza massima 1.140. altezza manubrio 1.170, altezza sella 790, altezza pedane 290. altezza minima da terra 230. Peso 94 kg a vuoto.

Prestazioni dichiarate: potenza massima 18,5 CV-DIN a 8.700 giri, coppia massima 7,6 kgm-DIN a 8.000 giri. Velocità 115 km/h.

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