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KTM 690: i segreti del “mono” di serie più potente che c’è

La moto monocilindrica di serie più potente del Mondo è la KTM 690 Duke. Con oltre 75 CV (all'albero), il suo motore è uno dei più avanzati tecnicamente e, con gli anni, è diventato anche trattabile. Abbiamo smontato completamente il “mono” da record per scoprirne scoprire tutti i segreti
1/25 KTM 690 Duke R 2016

A testa alta!

Recentemente abbiamo fatto una comparativa tra naked “medie”: Aprilia Shiver 900, BMW F 800 R, Ducati Monster 821, Kawasaki Z900, KTM 690 Duke, MV Agusta Brutale 800, Suzuki GSX-S750, Triumph Street Triple 765 R e Yamaha MT-09 (su Motociclismo di agosto tutti i numeri, qui i primi giudizi a caldo ). Noterete che sono tutte pluricilindriche di cilindrata medio alta. Tranne una: la KTM. Che però dalla prova, svoltasi sui passi dell’appennino Tosco-Emiliano, è uscita a testa alta. Altissima. Merito del peso ridotto, della ciclistica svelta, ma anche del suo motorone, che davvero non ha complessi di inferiorità.
La KTM 690 Duke comanda il plotone delle medie nakked della nostra comparativa 2017

Le molte facce del 690

Il motore della KTM 690 Duke 2016
Il motore KTM LC4 ha una lunga storia, dalle prime versioni del 1995 fino a quella attuale. Ora equipaggia la KTM 690 Duke (e le Husqvarna 701, sia Enduro che Supermoto) e, pur essendo molto generoso in fatto di prestazioni, rispetta la restrittiva Euro 4, senza sacrificare fruibilità e coppia. La potenza dichiarata di 74,7 CV/8.000 giri e la coppia di 73,5 Nm/6.500 giri già descrivono le potenzialità di questo compatto motore che può essere alloggiato in ciclistiche leggere ed essenziali, realizzando moto dalle notevoli performance, soprattutto nell’utilizzo sportivo stradale. La “firma” KTM si ritrova nella maniacale riduzione delle dimensioni e nella razionalità della costruzione: l’unificazione della misura delle viti (a esagono e a brugola) consente di aprire il motore con solo due utensili! In realtà esistono attrezzi speciali KTM che facilitano lo smontaggio di componenti come la campana della frizione e l’albero motore. Notevole l’accessibilità e la semplicità dei piccoli interventi, probabilmente frutto dell'esperienze di progettisti formati alla scuola del fuoristrada: sostituire una candela in un bosco, sotto a un temporale, insegna più di qualsiasi simulazione al CAD…

L’abbiamo fatto a pezzi!

Il motore della KTM 690 Duke 2016 smontato pezzo per pezzo
Ma com’è fatto “dentro” questo straordinario motore? Per capirlo, abbiamo fatto quello che si fa in questi casi: l’abbiamo smontato e analizzato pezzo per pezzo, con l’aiuto dei tecnici di KTM Italia. Di seguito la descrizione di tutti i componenti, nella gallery altre immagini esclusive e ulteriori approfondimenti tecnici.

1. Il pistone ha la testa piatta, ma presenta larghi incavi per evitare contatti con le valvole. 2. La zona superiore della canna è collegata al cilindro per limitare le deformazioni nel punto più caldo. Notare i tanti canali di passaggio dell'acqua di raffreddamento. 3. La forma a tetto della camera di scoppio; si vedono anche le due candele di accensione che ottimizzano la combustione di una testa così ampia. 4/5. Lo statore del generatore è montato sul carter sinistro mentre il rotore è fissato all'albero motore e ospita il magnete. 6. Il disegno dei circuiti di raffreddamento e di lubrificazione evita cavitazioni e vortici: un esempio è dato dal coperchio della pompa dell'acqua. 7. La doppia bobina di accensione che si innesta sulle candele. 8. Il complesso in alluminio della valvola lamellare che gestisce l'invio dell'aria secondaria nel condotto di scarico. 9. Il semicarter dal lato frizione particolarmente robusto anche per avere un filtro al rumore (serve a rispettare la Euro 4). 10. Il corpo farfallato con la valvola dell'acceleratore ride-by-wire. 11. La frizione ha un sistema antisaltellamento. 12. La scatola nera è un risuonatore installato sul condotto di aspirazione per regolarizzare il flusso dei gas freschi alle minime aperture dell'acceleratore. 13. Alla fine del lungo tubo del coperchio del filtro olio c'è il bulbo della pressione del lubrificante. 14. Per mantenere in efficienza il lubrificante ci sono ben 4 filtri: a ogni cambio d'olio (ogni 10.000 km) si devono sostituire quelli in carta (arancioni e rotondi) e pulire quelli a rete. 15. Uno dei due contralberi di bilanciamento: questo è davanti l'albero motore. 16. Il desmodromico del cambio è forato per diminuirne il peso. 17/18. L'albero motore, dalle spalle semi circolari, ruota su cuscinetti a rulli e lavora in una camera separata dal resto della trasmissione (vedi carter, n°18) per evitare le perdite di potenza dovute all'interferenza del lubrificante che viene schizzato nel carter dagli ingranaggi del cambio.

Nella gallery, altre foto, con descrizioni approfondite

L'evoluzione della Duke: mono dalla doppia anima

KTM Duke 620 (1994)
Nasce come supermotard stradale (1995), ma col passare degli anni la Duke diventa più fruibile (qui la storia dei suoi primi 20 anni). Non è più la moto cattivissima e dalla "penna" facile, vera e propria istigazione al risparmio della gomma anteriore, ma è una moto che rende più sopportabile pure la noiosa autostrada, grazie anche al motore che ha vibrazioni meno aggressive (anzi nella norma) e permette velocità più elevate. Sul guidato, l'esperienza di guida con la Duke diventa eccezionale ed eccitante. Questo mono oltre ad avere tanti CV, ha una coppia robusta e un notevole allungo: fuori dalle curve la Duke scatta con decisione e la svolta successiva arriva molto velocemente. L’ultima versione non ha perso la voglia di giocare (si impenna di acceleratore anche in seconda), ma sei tu a comandare il gioco.

Prestazioni motore rilevate dal centro prove

  • Potenza max: all'albero 75,18 CV a 8.400 giri/min, alla ruota 68,59 CV
  • Coppia max: 72,10 Nm a 6.900 giri/ min, alla ruota 65,78 Nm
  • Velocità massima: 200,1 km/h
  • Accelerazione 0-400 m: 12,565 s. con velocità di uscita di 172,4 km/h
  • Ripresa 0-400 m da 50 km/h: 14,252 s. con velocità di uscita di 154,3 km/h
La KTM 690 Duke R 2016 nel test in pista di Motocicliso

Dati tecnici dichiarati

La KTM 690 Duke 2016 "svestita"
Motore: quattro tempi monocilindrico, raffreddato a liquido, alesaggio per corsa 80x105 mm, rapporto di compressione 12,7:1
Distribuzione: monoalbero con 4 valvole, catena hy-vo e comando valvole con punterie a rullo e a dito. Diametro valvole 42 mm in aspirazione, 34 mm in scarico
Potenza e coppia: 73,4 CV (54 kW) a 8.000 giri/min, coppia max 74 Nm (7,5 kgm) a 6.500 giri/min.
Alimentazione: iniezione elettronica con comando full ride by wire, diametro corpo farfallato 50 mm
Accensione: elettronica integrata con l'accensione. Controllo di trazione escludibile, tre livelli (Sport/Street/ Rain) mappatura accensione. Due candele NGK LKAR9BI-10 (lato interno testata) e LMAR7DI-10 (lato esterno testata), distanza fra gli elettrodi 1,0 mm. Alternatore da 224W
Avviamento: elettrico con decompressore automatico sulla testata
Trasmissione: primaria ad ingranaggi a denti diritti, rapporto 2,194 (79/36), trasmissione finale a catena da 5/8x1/4", rapporto 2,5 (corona 40 denti, pignone 16)
Cambio: a sei rapporti. Valori: prima 2,500 (35/14), seconda 1,750 (28/16), terza 1,333 (28/21), quarta 1,095 (23/21), quinta 0,956 (22/23), sesta 0,869 (20/23)
Frizione: a dischi multipli in bagno d'olio con comando idraulico e sistema APTC anti saltellamento
Lubrificazione: con carter semi secco e doppia pompa di mandata e recupero
KTM 690 Duke R 2016

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