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Kevin Schwantz alla 8 Ore di Suzuka: mega gallery

Ha girato poco, è andato piano, era solo marketing… Se ne sono sentite di tutti i colori. Ma una gara di endurance si corre in una squadra e la squadra di Kevin è arrivata terza. Lui ha contribuito o no? Possiamo dire che è poco importante?

Kevin schwantz alla 8 ore di suzuka: mega gallery

La 8 Ore di Suzuka 2013 ha avuto un riscontro mediatico importantissimo anche fuori dal Giappone, dove comunque è l’evento motoristico dell’anno. Il motivo? C’era Kevin Schwantz! Il texano ha corso con il team Kagayama, al fianco proprio di Kagayama e dell’altra star della SBK, Haga. Un dream team che, inutile negarlo, ha fatto girare la testa e luccicare gli occhi ai pubblicitari di mezzo mondo. E quando ti ricapita un nome così? Era dai tempi della partecipazione di Valentino Rossi (nel 2001, quando il pesarese vinse con la Honda in coppia con Colin Edwards) che non si parlava tanto di questa gara. I puristi storceranno il naso, ma sono tempi in cui ogni sistema è buono e accettabile se porta… linfa vitale al nostro sport.

 

ORGOGLIO DA PODIO

Se poi il vecchietto dimostra di saperci ancora andare in moto, e pure forte, ecco che la cosa si fa sempre più interessante. Schwantz si è dato da fare in prova, ha tenuto ritmi non così distanti da quelli dei compagni di squadra, è perfino caduto. Ma poi in gara il lavoro… sporco l’hanno fatto gli altri due, con 4 turni a testa contro l’unico fatto dall’americano. Fatto sta che il team Kagayama ha chiuso al 3° posto la gara e che negli annali resterà per sempre che Kevin Schwantz è andato a podio alla 8 Ore di Suzuka alla veneranda età di 49 anni e dopo una vita che non correva più in moto (18 anni, con un piccolo ritorno in pista al Bol d’Or 2004). Il coinvolgimento del texano è stato una carta che Kagayama ha giocato benissimo ed è stato ripagato dalla presenza carismatica e dall’impegno dell’iridato della 500.

 

Insomma, a noi ha emozionato rivederlo in pista e comunque il modo con cui è andato a podio non è cosa che ci abbia scandalizzato. Ecco perché vogliamo omaggiare Schwantz con questa gallery: grazie, campione, per quello che hai fatto (anche) a Suzuka.

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