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Kawasaki Z900RS: video teaser della nuova heritage di Akashi

Per gli appassionati di Kawasaki, il nome Z900, più che la grintosa naked odierna, ricorda la mitica Z1 anni ’70, maxi sportiva top all’epoca. Il cerchio sta però per chiudersi: Kawasaki presenterà a fine ottobre la Z900RS, che proprio dalla prima “superbike” trae ispirazione. Il video teaser

Ad Akashi arriva l’heritage

Da mesi si rincorrevano le voci riguardo ad una nuova Kawasaki “retrò” in arrivo, un tassello mancante nel percorso di grande rinnovamento che la Casa di Akashi ha intrapreso ultimamente, con i missili Ninja H2 e ZX-10R e RR, la revisione in chiave sportiva delle bicilindriche 650 Z650 e Ninja 650, il debutto della Z1000 R, l’allargamento verso il basso della famiglia Versys, con la X-300, nonché la presentazione della naked “di mezzo” Z900. A parte le cruiser Vulcan e la W800 Final Edition, nel listino Kawasaki non c’è nulla per chi ama un genere che ultimamente sta andando per la maggiore, quello delle classiche. In particolare, manca del tutto un’esponente del segmento “heritage”, quello delle moto che si rifanno filosoficamente e stilisticamente a modelli importanti del passato, ma realizzati con concetti tecnici attuali. Parliamo di moto quali le BMW R nineT, le Scrambler Ducati, le Triumph Bonneville o le Moto Guzzi V7. Per rimanere in terra nipponica, sono “heritage” le Yamaha XSR 700 e 900 o le Honda CB1100 EX e RS.

Ecco, proprio a questo target Kawasaki punterà decisamente, con un modello che è da mesi chiacchierato ma su cui ora arrivano delle certezze: il 25 ottobre, al Tokyo Motorshow, verrà presentata la Z900RS, naked dal look evocativo ma basata sulla modernissima base tecnica della attuale Z900. Ovviamente non ci sono ancora immagini ufficiali, dovete accontentarvi del video teaser e di qualche screenshot preso dal filmato, che comunque qualche notizia la dà.
1/7 Due Kawasaki Z900RS in azione. Si notino il faro tondo e l'avvisatore acustico che più classicheggiante non si può

Una livrea mitica

La Kawasaki Z1 900 del 1973. A questa moto si ispira (nella filosofia e nel look) la nuova Z900RS
Una delle livree della Z1 900 degli anni ’70 era quella arancio su base rosso scuro metallizzato (candy brown/orange) e proprio a quella colorazione si rifà lo stile della Z900RS. È un po’ la naturale prosecuzione dell’operazione fatta da Mr Martini, che ha creato la Vulcan 70 reinterpretando la Vulcan S con lo stile della Kawasaki H1/D 500 MACH III del 1973.

Classic in modern

Kawasaki Z900RS: il bel faro tondo con cornice cromata. Molto classico, ma le luci diurne e gli indicatori di direzione sono a Led
Di “vintage” ci sono il faro tondo con cornice cromata, finitura usata anche per il manubrio alto e le cornici dei due strumenti che compongono il classicheggiante cruscotto. Si vedono poi l’inedita colorazione del gruppo cilindri, che simula il raffreddamento ad aria, e i bordi dei cerchi in colorazione chiara, così come i collettori di scarico e le cover laterali del radiatore. Una chicca parecchio vintage è l’avvisatore acustico tondo posto sotto al faro. Figli dell’era moderna sono invece i Led usati per le luci diurne e per gli indicatori di direzione.
Tornando allo scarico, parrebbe adottata la soluzione del terminale singolo sulla destra, speriamo con un design - e magari una voce - in linea con lo stile generale della moto.

Sarà buona o cattiva?

Kawasaki Z900RS in azione: la colorazione è ripresa senza mezzi termini da quella della Z1 del 1973. L'impostazione in sella è improntata al comfort
Come dicevamo, la tecnica è moderna. Quindi il motore dovrebbe essere il 4 cilindri da 948 cc e 125 CV della Z900, moto da cui sono riprese anche le sospensioni (forcella USD e monoammortizzatore, presumibilmente con tarature dedicate) e il telaio a traliccio, vedremo se con le stesse quote. Come sulla Z900, l’elettronica dovrebbe essere limitata all’ABS, mentre sono plausibili interventi per rendere il motore più gentile e disponibile ai regimi medio bassi. A dire la verità, questo 4 cilindri non ne avrebbe nemmeno bisogno, dato il carattere muscoloso ma anche “easy” che già ora sfoggia. A proposito di facilità, l’impostazione in sella sembra improntata al comfort, come denotano l’altezza sella apparentemente piuttosto abbordabile e le pedane basse e poco arretrate. Ricordiamo, però, che il manubrio alto della Z1 dell’epoca veniva spesso sostituito con due bei semimanubri bassi, le pedane con altre arretrate e rialzate, la sella biposto con una dal codino almeno apparentemente monoposto. Per non parlare dello scarico… E se arrivasse una versione cafè racer della Z900RS?

Aspettiamo Tokyo, anche se il fatto che la moto venga presentata in Giappone non ci dà la garanzia assoluta che poi arriverà anche da noi. Certo, la richiesta di moto “heritage” in Europa è piuttosto tonica, come dimostra la grande offerta e il successo che questi modelli hanno sul mercato. Quindi
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