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Kawasaki Z750R: test

Il motore non cambia. La nuova ciclistica si sente, soprattutto nella guida sportiva: la Z750R è, rispetto alla Z750 base, più rigida, rigorosa ed efficace nel misto.

Kawasaki z750r: test

Almirante (SPAGNA) - COME È FATTA Abbiamo testato la nuova Kawasaki Z750R, che si affianca al modello base e si propone come versione sportiva, arricchita da nuove sospensioni regolabili, forcellone in alluminio, pinze freno anteriori radiali a quattro pistoncini, pompa radiale, tubazioni in treccia e tanti dettagli ridisegnati, come il cupolino e il parafango anteriore. Già disponibile nei concessionari a 8.790 euro, indicativi chiavi in mano. Si può avere anche la versione con ABS, a 600 euro in più.

 

COME VA Il motore, elastico e generoso a tutti i regimi, non cambia di una virgola. La nuova ciclistica, invece, si sente, soprattutto nella guida sportiva: la Z750R è, rispetto alla Z750 base, più rigida, rigorosa ed efficace nel misto. Testata su strada, ha relegato le sensazioni di moto “burrosa” della Z750 ad un altro livello. In più, forcella e monoammortizzatore si sono rivelati piuttosto sensibili alle regolazioni, in modo da potersi adattare a diversi stili di guida e di percorso. Precisa nei tratti guidati e veloci, accusa tuttavia una certa lentezza nei rapidi cambi di direzione nel misto stretto. Finalmente sono diventati potenti e pronti i freni, che tuttavia non perdono in modulabilità. È buono, ma non esaltante, il comportamento dell’ABS, che toglie un po’ di immediatezza nella risposta alla leva e non interviene in maniera troppo fastidiosa.

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