Dopo aver terminato la ciclistica e definite in galleria del vento le parti di carrozzeria, si conclude così la gestazione della GPz 900 R, durata ben sei anni, gran parte dei quali spesi nella progettazione del propulsore. Nel settembre del 1983 la nuova Kawasaki viene presentata al Salone di Parigi, dividendo le luci della ribalta con la Yamaha RD 500 LC e destando immediatamente lo stupore sia degli addetti ai lavori sia degli appassionati. La linea della GPz 900 R non è completamente inedita, ma si ispira alle precedenti GPz 1100 Uni-Trak e GPz 750 Turbo da cui riprende soprattutto la forma del cupolino, attenuando invece l’andamento sinuoso del complesso serbatoio-sella-fianchetti. La moto è stata sottoposta a numerosi test in galleria del vento, dove ha ottenuto un sorprendente 0,33 di coefficiente di penetrazione nell’aria (Cx). La carena molto attillata lascia scoperto lateralmente il motore, che è poi l’elemento che cattura maggiormente l’attenzione degli appassionati, anticipando anche sotto questo aspetto la tendenza stilistica delle maxi sportive dei nostri giorni. Dopo la prima europea a Parigi e la replica al Salone di Milano un paio di mesi dopo, la Kawasaki organizza nel novembre del 1983 sulla pista di Laguna Seca una sontuosa presentazione dedicata esclusivamente alla stampa specializzata di tutto il mondo, anticipando una procedura oggi consueta per tutte le Case, ma che all’epoca era anch’essa una grossa novità. Diciotto GPz 900 R vengono messe a disposizione dei tester sull’impegnativo tracciato californiano, affiancate anche da alcune GPz 1100 Uni-Trak e GPz 750 Turbo, per far meglio comprendere il passo in avanti compiuto con il nuovo modello dalla Casa di Akashi. Che ovviamente, al termine dei due giorni di prove, riceve un coro unanime di consensi.