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Test interfono Sharktooth + Shark Evo One 2

Abbiamo messo alla prova il sistema di comunicazione Sharktooth integrato nel casco Chark Evo One 2. Il nostro test valuta qualità audio, autonomia, pesi e potenza di ricezione. Ecco i risultati
1/5 Interfono moto Sharktooth + Shark Evo One 2: n​on è facile far passare il cavo sotto al collare inferiore dell’imbottitura. Microfono ad astina flessibile, senza uno scasso nel guanciale
Abbiamo messo a confronto i più conosciuti sistemi interfono integrati, ospitati in altrettanti rinomati caschi touring (LS2, Nolan, Schuberth, Shark). Il cuore della prova è la verifica della qualità audio, rilevata tramite test effettuato in galleria del vento, per testare la quale ci siamo rivolti ad un laboratorio specializzato in test di omologazione, la Newton di Mazzo di Rho (MI), dove vengono provati anche i caschi da Formula1. Abbiamo voluto però dare un punteggio anche ad autonomia, pesi, potenza di ricezione e qualità audio, (in fondo all'articolo vi spieghiamo nel dettagli i test effettuati, cliccate qui per le foto).

Vediamo come si è comportato il sistema di comunicazione Sharktooth integrato nel casco Shark Evo One 2
Non è facile far passare il cavo sotto al collare inferiore dell’imbottitura. Microfono ad astina flessibile, senza uno scasso nel guanciale

Com'è fatto

Semplice e funzionale. Non ha grandi pretese sul fronte delle funzionalità, non è evoluto come i più tecnologici modelli sul mercato: mancano radio, condivisione musica con altro utente, comunicazione di gruppo a più di due utenti, collegamento universale verso interfono diversi, app per smartphone. Ma quello che fa, lo fa molto bene. La qualità audio è molto buona, ed è semplice accenderlo e collegarsi con il secondo utente. La mancanza della radio si può colmare usando la radio dello smartphone. Anche in questo caso, se si ascoltano le indicazione del navigatore su smartphone, non è possibile comunicare con il passeggero, mentre con un navigatore GPS bluetooth.

È semplice e razionale, più attento alla sostanza che alle finiture. Batteria e antenna si inseriscono nella nicchia ricavata all’interno della calotta in EPS, senza tuttavia un sistema di aggancio vero e proprio. La centralina – pulsantiera si incolla a lato del casco, come un interfono universale, ma in questo caso le dimensioni esterne sono ridottissime e non crea nessun fastidio. Non è facile far passare il cavo sotto al collare inferiore dell’imbottitura. Microfono ad astina flessibile, senza uno scasso nel guanciale.
Interfono moto Sharktooth
DATI DICHIARATI
  • Materiali: Resina termoplastica (2 misure)
  • Chiusura: Micrometrica
  • Taglie: Da XXS a XL
  • Funzioni: interfono Bluetooth 2 utenti, comandi vocali per risposta alle chiamate, A2DPe AVRCP, riduzione del rumore di fondo, volume automatico, audio parallelo con Navigatore GPS in sottofondo.

DATI RILEVATI
  • Distanza di ricezione (in condizioni reali): 340 m
  • Autonomia: 13 ore 30 minuti
  • Peso interfono: 98 g
  • Peso Casco Completo: taglia M 1.725 g, taglia L 1.840 g

LA NOSTRA PAGELLA
  • Qualità audio: 3/5
  • Funzionalità: 2,5/5
  • Facilità d'uso: 4/5
  • Autonomia: 3,5/5

Prezzo casco + interfono: da 648,40 euro
Prezzo interfono: da 240,40 euro

Pregio: facilità di collegamento
Difetto: poche funzioni

I nostri cinque test

Durante il nostro test abbiamo valutato anche la distanza di ricezione
Qualità audio: per valutare la qualità dell'audio degli interfoni integrati ci siamo affidati ai laboratori della Newton, che dispone di una galleria del vento a ciclo chiuso. Qui è stata utilizzata una testa bineurale in taglia 60 secondo la norma EN960, dove sono installati due microfoni in corrispondenza del meato uditivo. Sono stati quindi fatti “ascoltare” alla testa 17 fonemi semplici, scelti in una tabella che prevede per ogni riga tre opzioni di fonemi similari e facilmente confondibili tra loro. Abbiamo poi personalizzato il test mettendo in galleria una coppia di caschi (sempre gli stessi) con installati gli interfoni (2 per ogni marchio): una persona fisica pronuncia la serie di fonemi, prima in condizioni statiche, poi con un vento alla velocità di 110 km/h.
Prova d'ascolto: alla fine della prova in galleria abbiamo ottenuto un file audio che abbiamo fatto ascoltare ad una giuria campione. Quest'ultima ha dovuto indovinare i fonemi pronunciati tra quelli a scelta e dare un giudizio complessivo all'ascolto di ogni file.
Autonomia: per verificare l'autonomia degli interfoni li abbiamo messi in comunicazione tra loro, carichi al massimo. Ciascuno “parlava” agli altri dispositivi, sparsi per la stanza, ascoltando la voce e la musica proveniente da una radio sempre accesa.
Misurazioni: abbiamo pesato l'intero sistema che viene installato sul casco: centralina, staffa di base (adesiva), altoparlanti e microfono ad asta.
Distanza di ricezione: abbiamo scelto una strada isolata senza traffico, abitazioni e linee elettriche, per ridurre le variabili al minimo, ma con ostacoli fissi come alberi o leggere curve sul percorso. Non devono stupire i dati lontani da quelli dichiarati: non esiste una normativa in questo senso, ogni produttore può fare i test come vuole, anche in mezzo al deserto senza installare le centraline su un casco indossato da una persona fisica. Il primo motociclista resta fermo, gli altri tre si allontanano fino a quando la comunicazione inizia ad essere disturbata, ma ancora buona. A quel punto si ferma il secondo motociclista, a fare da ponte, e proseguono gli altri due, fino a ripetere la procedura. Quando la comunicazione inizia ad essere disturbata, si ferma il terzo e prosegue il quarto da solo. Ogni volta che si “perde” una pedina, viene segnato un punto con il GPS, che alla fine ci darà la distanza.

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