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Interfono da viaggio bluetooth Cellularline Interphone Tour: facile da montare, dotato di comandi intuitivi e di "Fast charge", che consente in breve tempo di implementare l'autonomia, permette di connettere quattro moto. Prova, pregi e difetti dell’interfono top di gamma della Cellularline

Non solo parole

Sono sempre di più i motociclisti che utilizzano gli interfoni in viaggio, sia per la comunicazione di coppia sia per quella di gruppo. Le ragioni di questo successo sono semplici da capire: consentono di chiacchierare, di passare il tempo durante i trasferimenti e la comunicazione in terre inesplorate dove c'è bisogno di rimanere in contatto con i compagni di viaggio. Quando poi si desidera godere della sana “solitudine” del motociclista, con un solo gesto si può ascoltare musica o disconnetersi. Noi abbiamo testato il nuovo Interphone Tour, top di gamma proposto da Cellularline, che dal 2016 ha diversificato la sua linea in base all'uso che se ne fa (e per il 2017 sono in arrivo altre novità): oltre al "Tour", ci sono il modello "Urban" e "Sport".  Venduto sia in confezione singola che doppia, è stato montato su due caschi modulari e utilizzato su due mezzi molto diversi, entrambi BMW (una R 1200 R e uno scooter C 650 GT), in modo da valutarne la qualità dell’audio in condizioni di guida differenti.

RICARICA e connessione VELOCi

All’interno della confezione troviamo il kit completo per montare l’interfono sia su un casco integrale (con microfono adesivo da applicare alla mentoniera) sia su un jet o un modulare (con microfono ad asta da far sporgere dall’imbottitura). Comodissimo inoltre il power bank aggiuntivo che assicura 6 ore di autonomia di conversazione in più con soli 20 minuti di ricarica. In realtà la durata della carica è ottima, con 20 ore di conversazione non-stop garantite. In un’ora, poi, si ha l’80% di autonomia (che significa circa 16 ore di conversazione). Noi abbiamo la confezione doppia (disponibile a 489 euro, la singola costa 269 euro). Il montaggio sui due caschi (tramite slitta adesiva) è intuitivo e richiede pochi minuti, il microfono è disponibile in due versioni: adesivo piatto per gli integrali e con asta per jet e modulari. Facile anche l’abbinamento: basta avvicinare i due interfoni tenendo premuto il tasto di avvio del master (indicato), in automatico lampeggerà la luce di accensione (alternando rosso e verde). La connessione al telefono utilizza la tecnologia Bluetooth 4.2 che garantisce una importante prestazione energetica e una qualità audio migliore, sia durante le conversazioni intercom sia durante l’ascolto di musica. La sincronizzazione con il telefono è semplice e stabile con Apple, più incerta con Android.

LA PRATICITÀ DEI "MACROTASTI"

L’utilizzo è davvero semplice e non distrae mai dalla guida, abbiamo a portata di dita quattro grandi tasti laterali (invece del consueto comando unico attraverso cui scegliere le varie funzioni) e altri quattro tasti più piccoli, posti nelle zone superiore e inferiore. I macrotasti consentono l’accesso diretto alle funzioni principali, interfono, telefono, radio e musica e sono di facile attivazione anche con guanti in pelle. Premendo il tasto con la cornetta per due secondi, si accede all’ultima chiamata effettuata, premendolo appena si attivano invece il telefono e gli eventuali comandi vocali (comodissimo per dettare ed inviare sms), premendo il tasto FM ascolto la radio FM integrata (da 88.0 a 108 MHz con funzione RDS). Utile la funzione FM MIX: ogni utente (testato con due, dichiarato fino a 4), può ascoltare la radio sulla frequenza che preferisce e, in parallelo, comunicare con gli altri. Quando un utente parla, la radio viene abbassata in automatico e rimane come sottofondo (ad un volume che si può regolare su tre posizioni). Con il tasto Music si accede direttamente alla musica dello smartphone. In qualsiasi momento, schiacciando il tasto intercom, si può attivare la comunicazione interfonica, interrompendo l’eventuale attività alternativa degli altri. I quattro tasti posti sopra e sotto, invece, gestiscono il volume e la navigazione avanti e indietro durante le impostazioni iniziali (ad esempio per quanto riguarda la lingua) o durante il viaggio (spostarsi all’interno dei brani della selezione musicale o passare da una stazione radio all’altra). 

i limiti

Secondo noi il cavo di collegamento tra l’interfono e l’apparato cuffie-microfono posto in basso può creare problemi a chi è abituato a poggiare il casco in terra in maniera "rude"; non costerebbe nulla collocarlo posteriormente. Ma il limite più importante è che non esiste la possibilità di sfruttare due canali in parallelo, sempre solo uno alla volta: non si possono ascoltare le indicazioni del navigatore durante la conversazione con il passeggero: si interrompe il contatto interfono e si ristabilisce subito dopo; si possono collegare due apparecchi bluetooth (telefono, navigatore), ma comunicano con il pilota singolarmente. È poco pratico, perché un navigatore, soprattutto in città, parla di continuo e la conversazione risulta difficoltosa. Sulla confezione e sul sito viene, poi, promossa una generica Smartphone App con cui si può gestire l'interfono in tutte le sue funzioni. Al momento del test, effettuato a settembre 2016, non ce n'era traccia, né su AppStore di Apple, né sul PlayStore di Android, ma al Salone di Milano è stata presentata ufficialmente. Comodo invece il fatto che Interphone Tour possa essere associato a qualunque interfono di altra marca (funzione Anycom).

IN VIAGGIO

La qualità audio è di livello elevato, anche con modulare aperto e senza cupolino (sulla R1200R il plexiglass è davvero piccolo) fino alle velocità da codice si sente forte e chiaro. Certo, il microfono va tenuto a contatto con le labbra altrimenti il fruscio del vento disturba la comunicazione. Inoltre, il volume si regola automaticamente in base alla velocità: quando ci si avvicina ad un incrocio si abbassa da solo, per poi alzarsi di nuovo quando si accelera. La Casa dichiara 1,5 km di raggio d’azione, il dato è sostanzialmente esatto a patto che le moto siano “a vista”. Nei tratti in rettilineo non c’è nessun problema, la ricezione si fa gracchiante fino a perdersi, invece, sui tornanti di montagna, ma solo quando si oltrepassa il chilometro. Comoda la possibilità di condividere le telefonate tra i due interfoni, effettuando una sorta di “conferenza” ma, soprattutto, la funzione di riconessione automatica nel caso si decidesse di uscire dalla comunicazione. Il case del Tour è impermeabile e abbiamo avuto modo di verificarlo durante il diluvio che abbiamo trovato sulla via del ritorno verso Milano.

su e giù

Pregi
  • Facilità d'uso Audio di qualità elevata
  • Grande autonomia
  • Riconnessione automatica
 
Difetti
  • Mancanza di due canali paralleli per cui quando si ascolta musica dallo smartphone, navigatore, ecc., s'interrompe il contatto interfono
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