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Indian Chief Classic: la Rolls Royce delle cruiser

Lunga, bassa, bella come nessuna (in generale e nei dettagli); look vintage ma tecnica e guida moderne. Con l’evocativa V-Twin di Springfield continuano le video prove singole delle 9 protagoniste della comparativa in Puglia (tutti i dettagli su Motociclismo di agosto)

Indian chief classic: la rolls royce delle cruiser

Proprio come accaduto per le maxienduro in Tunisia, anche per la comparativa cruiser abbiamo prodotto un sacco di bei video. Il minimo per una prova che si inserisce nel lungo programma di eventi con cui festeggiamo insieme a voi i nostri primi 100 anni. Il film della comparativa pugliese ve lo abbiamo già proposto (cliccate sui link per il primo tempo e il secondo, dove si annuncia la vincitrice) e anche il back stage della prova è già diventato un video (lo trovate qui).
 
UNA PER UNA
Tutti i dettagli della prova li trovate su Motociclismo di agosto, ma ora è il momento di approfondire il discorso sulle moto. Ecco quindi che comincia la serie delle 9 video prove singole, per scendere nei particolari e assaporare “quasi dal vivo” le sensazioni provate dai nostri tester e dai lettori che abbiamo invitato a condividere l’esperienza. Nei video parlano tutti e i giudizi hanno tutti la stessa dignità, sia che provengano dall’esperienza del capo spedizione, sia che a formularli sia un emozionatissimo neotester.
 
ELEGANTE E SENSUALE (MA ANCHE TECNOLOGICA)
La quarta moto che prendiamo in esame dopo Harley-Davidson Low Rider, Headbanger Hollister e Honda Hold Wing F6C, è la Indian Chief Classic (24.190 euro cim: qui la gallery).
Per descriverla sommariamente, partiamo da una caratteristica impalpabile quanto importantissima: la storia. La Casa di Springfield nasce nel 1901, due anni prima di Harley-Davidson e ben 20 prima di Moto Guzzi, per citare altri due marchi a dir poco mitici. Indian non nasconde nulla delle sue origini, anzi le esalta con un look elegantissimo che affonda le radici nel passato (i parafanghi, le cromature, il logo del capo indiano, la strumentazione, lo scarico superclassico, la trasmissione finale a cinghia, ecc.). Il tutto con una realizzazione raffinatissima - i nostri tester l’hanno definita “la Rolls Royce delle cruiser” - e impreziosita da un motore tanto bello ed evocativo da guardare, quanto gustoso da usare.
Il V2 di 1.811 cc (che ha teste e cilindri made in GilardoniMandello del Lario) ha conquistato i tester con la sua erogazione, corposa a tutti i regimi; una schiena notevole che nella nostra prova è stata un po’ penalizzata da un problema di elettronica. Pensate quindi se fosse stato a posto (come lo era quello della sorella Vintage provata in precedenza da Motociclismo)…
Eleganza, abbiamo detto, ma anche comfort (poche vibrazioni) e grandi sensazioni di guida: peso e dimensioni monstre, in manovra si sente, ma maneggevolezza proprio niente male in movimento (telaio e forcellone in lega, sospensione posteriore a monoammortizzatore, ABS di serie). Comfort ai massimi livelli e pilota viziato con chicche tecnologiche quali il cruise control o funzionali quali i fari supplementari (in totale davanti sono 5 “punti luce”) e gli agganci rapidi per le borse.
Difetti? Sella lussuosa ma senza appigli per il passeggero e cambio duro, peso in manovra e ABS  migliorabile.
 
 
PARLANDO DI INDIAN
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