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20 December 2011

Horex VR6 Roadster: i dati tecnici della moto e la storia del motore

La Casa costruttrice tedesca ha annunciato le specifiche tecniche della sua maxinaked sei cilindri a V che arriverà sul mercato nella primavera 2012. Il motore, di derivazione automobilistica, con tre alberi a camme in testa, sviluppa una potenza massima dichiarata di 163,25 CV (118 kW) a 9.000 giri e una coppia massima di 135 Nm (13,8 kgm) a 7.000 giri

MOTORE

Garching (GERMANIA) MOTORE La Horex presenta ufficialmente la sua maxinked VR6, che, come vi avevamo anticipato lo scorso settembre arriverà sul mercato a primavera 2012, nella sola versione con il motore base, perchè quello dotato di compressore volumetrico non è ancora pronto. Il propulsore della Horex ha un’architettura di sei cilindri a V, con un angolo molto stretto di soli 15 gradi, che consente di avere i cilindri contrapposti vicinissimi tra loro e lo rende compatto quasi come un quattro cilindri in linea. La cilindrata è di 1.218 cc, ottenuti con misure di alesaggio per corsa di 68 mm x 55 mm e un rapporto di compressione di 11,5:1. Secondo i dati dichiarati raggiunge una potenza massima di 163,25 CV (118 kW) a 9.000 giri e una coppia massima di 135 Nm (13,8 kgm) a 7.000 giri.

TRE ALBERI A CAMME

TRE ALBERI A CAMME La distribuzione è a tre alberi a camme in testa (TOHC – triple overheadcamshaft). Le valvole sono tre per cilindro, a disposizione radiale. L’alimentazione a iniezione utilizza sei corpi farfallati Bing separati (uno per cilindro). La frizione è multidisco in bagno d’olio, con comando idraulico. Il cambio è a sei marce e la trasmissione finale è a catena, con la guida che utilizza un lubrificante a grafite.

ARCHITETTURA AUTOMOBILISTICA

ARCHITETTURA AUTOMOBILISTICA La soluzione costruttiva dei si cilindri a V stretta è di derivazione automobilistica. Infatti, Volkswagen è uno dei partner del progetto Horex. L’idea di un motore con una V così stretta risale all’inizio degli anni Novanta sulla Golf VR6, che montava proprio un 6 cilindri a V di 15°. Si trattava di un motore aspirato di 2.800 cc, con distribuzione due valvole e 174 CV. Nel 1997 fu realizzata anche una versione cinque cilindri, con medesime caratteristiche di architettura. In seguito, Volkswagen propose un’evoluzione di questo motore con la Golf R32: cilindrata incrementata a 3.200 cc e distribuzione a 4 valvole per cilindro, per cui fu dichiarata una potenza massima di 240 CV. La più recente VW Pheaton abbina due bancate di questo genere per il suo motore W12 di 6.000 cc e 450 CV. Ma vi fu anche un precedente italiano: andando indietro nel tempo si trova che la Lancia, sulla Fulvia (1963-1976), utilizzò un motore a V stretta di 12°: un 4 cilindri declinato in diverse cilindrate, dalla 1100 alla 1600.

CICLISTICA

CICLISTICA Il telaio è misto, con travi laterali in alluminio e traliccio in acciaio per la zona del cannotto di sterzo. Il forcellone è monobraccio. La forcella è una WP con steli da 48 mm di diametro, completamente regolabile, nella meccanica, per il precarico della molla, e nell’idraulica, in compressione ed estensione. Il forcellone è monobraccio, con monoammortizzatore della WP, anch’esso completamente regolabile, nella meccanica, per il precarico della molla, e nell’idraulica, in compressione ed estensione. Entrambe le sospensioni hanno un’escursione di 120 mm. L’interasse misura 1.515 mm. L’inclinazione del cannotto di sterzo è di 66°. I cerchi sono in alluminio forgiato da 17 pollici. Le misure degli pneumatici sono 120/70 con canale da 3,50 pollici all’avantreno e 190/55 con canale da 6 pollici al retrotreno. L’impianto frenante è composto davanti da un doppio disco della Braking da 320 mm di diametro, su cui agiscono pinze ad attacco radiale della Brembo a quattro pistoncini, e dietro da un disco singolo da 246 mm di diametro, stretto da pinze della Brembo a due pistoncini. L’ABS è montato di serie ed è il modello Bosch tipo 9 di ultima generazione.

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