La Honda RC213V-S è una moto che ha fatto discutere fin dalla presentazione. Di fatto è una moto da corsa con fari e specchietti, con tutto il grande appeal che un mezzo del genere può vantare (guardate
le foto e i
video rilasciati dalla Casa al momento della presentazione). Ma quando Honda ha comunicato i
dati tecnici qualcuno ha storto il naso: come, solo 159 CV nella versione omologata per l’uso su strada? C’è ovviamente una
spiegazione tecnica al valore di potenza massima, ma quel numero è rimasto impresso, e poco è importato (ai più) che col kit sport la potenza aumenti di 56 CV, con un peso che scende a 177 kg. Noi abbiamo i nostri consueti sistemi per farci un’idea: vi abbiamo chiesto un’opinione (
leggetela qui) e abbiamo testato la moto. Il nostro Federico Aliverti ha vissuto una giornata da sogno a Valencia e ci ha raccontato tutto. Ricordiamo solo un paio di passaggi. Il primo è riferito alla versione base: “
La RC213V-S fa semplicemente un altro sport. Io non lo so dove ce l'ha il baricentro. Però la prima cosa che mi viene da dire è che ce l'ha da tutt'altra parte rispetto alle moto normali. Non si può essere allo stesso tempo così stabili e maneggevoli. Non è possibile nella vita reale affrontare i rettilinei restando così neutri in accelerazione e poi anche in staccata. Le ruote di questa moto sono sempre a terra, inosservanti delle leggi fisiche che su due ruote regolano i trasferimenti di carico. Nella vita reale non si può nemmeno scendere così morbidi e veloci in curva per poi risalire con una reattività così vellutata. Ma la RCV non è la vita reale. La RCV è l'unica moto al mondo che riesce (nel mio caso, almeno) a far passare in secondo piano le prestazioni pure”.
La seconda citazione riguarda la versione “solo pista”: “
Col kit sport e le gomme "giuste" (Bridgestone Battlax V02), la RC213V-S annichilisce la moto "base" e diventa semplicemente la sportiva migliore che abbia mai guidato in pista. Lo considero il miglior complimento possibile dato che, grazie a Motociclismo, sono salito in sella alle 500 e alle MotoGP che hanno fatto la storia del Motomondiale. Sono troppo frastornato, commosso, esaltato…” (
per il resto del racconto cliccate qui).