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Honda NC700X: test

Abbiamo fatto una prima prova della due ruote avveniristica progettata dalla Casa dell’ala dorata. È facile, pensata per essere utilizzata anche da chi non ha esperienza in sella. Consente di poggiare facilmente i piedi a terra. Ha il motore bicilindrico con un buon tiro e una ciclistica versatile

Honda nc700x: test

Milano – Su 162 km di strada percorsi in Algarve, nel sud del Portogallo, abbiamo provato in anteprima la Honda NC700X, che tiene fede al nome da cui deriva la sua sigla: New Concept. È caratterizzata da un’impostazione di guida e da modalità costruttive del tutto particolari, che la rendono differente sia da una moto, sia da un maxiscooter. È unica anche per il prezzo: con soli 6.590 euro si può avere una bicilindrica di (quasi) 700 cc, dunque una moto di media cilindrata e per giunta con la garanzia che è prodotta dalla più grande Casa al mondo.

La NC700X è pensata per essere una moto facile: ha la sella bassa per appoggiare saldamente i piedi a terra, offre la tecnologia DCT (Dual Clutch Trasmission o cambio sequenziale a doppia frizione) se il cambio manuale mette imbarazzo e il baricentro è bassissimo per una guida divertente, intuitiva ed efficace.

Il motore è tutto coppia e dolcezza. Una nota molto positiva è che consuma poco anche alle andature più sostenute. Purtroppo non era ancora disponibile la versione della NC col DCT, motivo per cui rimanderemo ogni valutazione su questo dispositivo alla prova completa. La sensazione di salire in sella a una moto “vera” non si attenua neppure di fronte a una serie di indizi un po’ compromettenti: da uno scooter non prende solo il vano portacasco nel sottosella, ma anche il contagiri con la zona rossa a 6.400 giri; la leva della frizione e soprattutto quella del freno anteriore che non sono regolabili; i piedi che poggiano a terra troppo facilmente per essere in sella a una crossover di questa cilindrata. E, per giunta, si è obbligati a scendere di sella per fare rifornimento al self service. Però, apprezziamo l’elasticità del bicilindrico, che accetta la piena apertura del gas nel rapporto più lungo fin da 30 km/h, e la posizione di guida, davvero perfetta sia per la triangolatura sella-pedane-manubrio sia per la larghezza e la forma di quest’ultimo.

Si viaggia 130 km/h col contagiri fisso a 4.000 giri, ma la moto, volendo, supera facilmente i 190 km/h indicati. Si avverte qualche vibrazione alle pedane tra i 4.500 e i 6.500 giri, dove interviene (in maniera un po’ brusca) il limitatore. È buona la protezione aerodinamica, nonostante il cupolino di piccole dimensioni. Il motore, con 60 Nm a 4.750 giri, offre una coppia abbondante, ma va guidato come un classico bicilindrico, addirittura forzando questo concetto: offre la massima trazione ai regimi medio-bassi, perciò bisogna inserire le marce una dietro l’altra.

La ciclistica ha la stessa versatilità del propulsore, abbinata però a una vocazione più sportiva. Il baricentro basso è la prima, piacevolissima sensazione che si prova curvando con la NC700X. La moto cade in piega e risale senza alcuno sforzo. Solo l’anteriore sembra offrire una leggera resistenza nel raggiungere gli ultimissimi gradi di piega. In pratica la moto è restia a metter le pedane a terra, ma ciò è giustificato dalla categoria a cui appartiene. Per contro, l’avantreno chiude bene la linea, risultando molto solido e preciso a qualsiasi andatura.

L’ABS è perfettamente efficiente sia con scarsa aderenza, sia quando la tenuta è massima.

Potete leggere il test completo su Motociclismo di dicembre 2011, in edicola

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