NUOVI CONCETTI 2003: CBR 600 RR
La CBR600RR nasce sull’onda del successo di Valentino Rossi in
MotoGP.
La “somiglianza”, chiariamolo subito, non è puramente estetica.
Oltre
alla
linea, infatti, troviamo
soluzioni
tecniche (posizione
di serbatoio, sella e “mono”) riprese dalla
RC211V. Fulcro del
progetto è la
distribuzione dei pesi, studiata per accentrare e
abbassare il baricentro della moto. Quello che sembra essere il classico
serbatoio carburante in realtà è un guscio in materiale plastico che cela
l’
air-box.
Il vero serbatoio si sviluppa in orizzontale sotto la sella del pilota
e contribuisce all’abbassamento del
baricentro, oltre a consentire
di realizzare un
air-box molto ampio. Lo spazio sottosella per ospitare
il serbatoio è stato ricavato “annegando” il
monoammortizzatore
nel
mastodontico
forcellone in alluminio che ingloba l’attacco
superiore
del “mono”, proprio come avviene sulla RC211V. Anche qui, come sulle
CBR600F dal 2001, l’alimentazione è affidata all’
iniezione
elettronica,
ma le differenze sono notevoli. Il sistema utilizzato si chiama
PGM-DSFI
e sfrutta una batteria di
4 iniettori con altrettante valvole a
farfalla da ben 40 mm, più un’ulteriore parata di
iniettori
secondari
posti a monte di quelli principali.
Ai regimi di rotazione più elevati (la potenza massima si trova a
13.250
giri, ma l’allungo supera abbondantemente i 14.000) si ha una
difficoltà
oggettiva nell’ingrassare correttamente la miscela aria/benzina, a causa
della rapidità di ogni ciclo. Gli
iniettori aggiuntivi intervengono
proprio in questo range di funzionamento e solo a massima apertura
dell’acceleratore,
per ingrassare di benzina l’aria che giunge nel condotto di aspirazione,
facilitando così il compito degli iniettori principali. L’
albero della
primaria e della secondaria della trasmissione sono spostati in alto
per ridurre la lunghezza del motore e poter creare un
telaio il più
possibile compatto. E’ stata la prima 600 sportiva a utilizzare uno
scarico sottosella.
Pregi: estetica, aerodinamica, assenza vortici in velocità, masse
sull’asse
della moto. Difetti:
peso superiore e
innalzamento del baricentro
della moto. Il peso rilevato è di
186 kg, un valore non certo da
record, dovuto al
sovradimensionamento del forcellone e alla lunghezza
dei raccordi dello scarico. Le prestazioni pure sono su un altro pianeta
rispetto ai modelli precedenti, compresa la versione più sportiva del 2001.
Quasi 104 CV alla ruota, 6,16 kgm di coppia,
262 km/h e solo
11,207 secondi per coprire i 400 metri da fermo.
La lunga storia del CBR600 ha avuto uno scossone a 16 anni dalla nascita
della capostipite e per la prima volta si è sdoppiata in due anime ben
distinte, unite solo dalla sigla “CBR600”. La
“F”
rimane in
listino come
polivalente sport-touring. La
“RR” è un
animale
nato per rendere al meglio tra i cordoli e se ci si vuole andare al mare
con la fidanzata, nessun problema, tutto si può fare, basta adattarsi…
Il richiamo delle prestazioni, costante fin dal lontano ‘87, ha trovato
nella “RR” il suo culmine. Almeno fino alla prossima…