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Fireblade 2017: “Basta sollevarla dal cavalletto per capire la differenza”

Le Honda CBR1000RR SP e SP2 hanno debuttato al salone Colonia, la Fireblade “base” a Milano. Un trio di moto attesissime. Gli ingegneri hanno lavorato maniacalmente per ridurre il peso. Scopriamo i segreti della “Blade 2017” nell’intervista al project leader, Masatoshi Sato

Un trio per un ritorno in grande stile

Piccolo riassunto della situazione. Dopo anni di attesa e trepidazione per appassionati e piloti, Honda ha deciso che il 2017 sarebbe stato l’anno del grande ritorno della Fireblade. A Intermot 2016 è infatti arrivata la coppia delle nuove CBR1000RR SP e SP2, raffinate e sportive, con la SP2 a costituire la base per le moto che andranno a misurarsi nei vari campionati SBK e STK.
Non passa nemmeno un mese che, a Eicma 2016, la Casa di Tokyo completa l’opera con la più stradale delle sorelle, la CBR1000RR Fireblade. C’è sempre chi dice che si poteva fare di più, di volta in volta parlando di stile, di tecnica, di elettronica… Per sapere cosa sta dietro le Fireblade più “spinte”, abbiamo intervistato il project leader, Masatoshi Sato, che ci ha raccontato dettagli molto interessanti.

“Il V4 non è mai stato nei piani”

Come siete riusciti a togliere 15 kg da una moto che era già piuttosto leggera?
Una parte consistente grazie al serbatoio in titanio, che ci ha permesso di risparmiare vari kg. Un’altra parte importante è il silenziatore in titanio, poi il nuovo ABS e la batteria. Ma almeno metà dei kg che siamo riusciti a togliere deriva dalla somma di molti piccoli risparmi. Abbiamo guardato a ogni singola parte per vedere cosa fare per togliere peso. Abbiamo cambiato il materiale col quale sono realizzati alcuni dettagli, ridotto parti di carenatura anche solo di mezzo millimetro.
 
Perché avete rinunciato al vostro ABS elettronico adottando un ABS Bosch?
Durante lo sviluppo abbiamo realizzato che avremmo potuto utilizzare un ABS più leggero, economico e con le stesse performance del nostro, e così siamo passati al nuovo sistema. Che offre anche delle funzionalità in più, perché sfrutta le informazioni della piattaforma inerziale.
 
Prevede ancora la frenata combinata?
No, non più.
 
Avete preso in considerazione di usare un motore V4?
No, non è mai stato nei piani.
 
Nello sviluppo della nuova Fireblade ha contribuito maggiormente la vostra esperienza in SBK o in MotoGP?
Direi entrambe. In Honda tutti i tecnici e i progettisti, tra cui me, lavorano per un certo periodo di tempo in HRC, partecipando allo sviluppo della SBK o della MotoGP, per poi tornare alla produzione di serie. Nel team che ha lavorato alla nuova Fireblade c’erano quindi esperienze di entrambi i tipo. Quando abbiamo realizzato il primo prototipo del terminale in titanio ci siamo rivolti allo stesso fornitore che usiamo per la MotoGP.
 
Quanto è più veloce la nuova Fireblade rispetto alla precedente, nel tempo sul giro?
Non abbiamo fatto comparazioni dirette, ma posso garantirvi al 100% che la nuova è più veloce, e che offre un feeling differente. La cosa stupefacente non è solo la maneggevolezza, ma il fatto che si possa guidare una mille supersportiva senza mai avere paura, con un controllo completo.
 
Possiamo dire che sia una moto più orientata alla guida in pista?
Noi vediamo la SP come la naturale evoluzione della Fireblade, ovvero una moto ancora più godibile su strada. La SP-2 è un progetto differente, totalmente focalizzato sulla pista.
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