Al di là di
quanto già detto qualche mese fa, col comunicato di oggi Honda fa chiarezza su ogni aspetto della nuova Africa Twin. Procediamo per punti, iniziando dal motore e dalla trasmissione (andate in fondo alla pagina per la scheda tecnica completa).
Il propulsore è un nuovo bicilindrico in linea, raffreddato a liquido e alimentato a iniezione, con distribuzione Unicam a 4 valvole per cilindro, lubrificazione a carter semi secco (il basamento è diviso verticalmente ed incorpora il serbatoio dell'olio) e manovellismo a 270°. I numeri?
998 cc; 95 CV a 7.500 giri/min; coppia massima di 98 Nm a 6.000 giri/min; consumo medio di 21,8 km/l. Il tutto con dimensioni compatte come quelle del bicilindrico della CBR500R (ne guadagna la luce a terra), ottenute anche posizionando la pompa dell'acqua all'interno del carter frizione (con termostato integrato nella testata) e quella di mandata dell’olio all’interno del serbatoio del lubrificante. Le pompe prendono il moto ciascuna da un contralbero di bilanciamento secondario (già, perché sono due). Dulcis in fundo, le dimensioni del carter del modello dotato di trasmissione DCT sono uguali a quelle della versione “manuale”.
Passando alla parte “alta” del motore, la distribuzione sfrutta il sistema Unicam con singolo albero che comanda tutte le valvole, una tecnologia già usata sui modelli da cross e sulla VFR1200. Anche in questo caso ne beneficia la compattezza, ma un secondo plus è la possibilità di scegliere con maggiore libertà gli angoli inclusi tra le valvole, ottimizzando la forma della camera di combustione (doppia candela, rapporto di compressione 10,0: 1). Le misure delle valvole sono le seguenti: 36,5 mm di diametro all’aspirazione e 31 mm allo scarico. Questo propulsore è studiato per offrire un’erogazione lineare e diretta, con una disponibilità di coppia immediata ai regimi bassi e medi oltre ad una gratificante grinta agli alti regimi. Il tutto sottolineato dal sound, appositamente definito grazie anche al terminale di scarico brevettato, dotato di tre camere con passaggi interni due uscite differenziate. Il sound proveniente dalla terza camera accentua la sensazione di grinta ai regimi alti, mentre la seconda camera produce i suoni cupi e profondi tipici dei bicilindrici di grossa cilindrata.
La trasmissione può essere con cambio manuale o DCT a doppia frizione. Nel primo caso, la frizione in alluminio è servoassistita e con dispositivo antisaltellamento, tutto il complesso è alleggerito (selettori forati per i primi 4 rapporti) e studiato facendo tesoro dell’esperienza nelle competizioni offroad.
La versione con cambio a doppia frizione DCT presenta la consueta modalità MT (Manual Transmission, che permette di cambiare le marce agendo sulle palette al manubrio), e due modalità AT (Automatic Transmission). Oltre alla consueta modalità D (Drive) ci sono 3 modalità Sport: (S1, S2, S3), caratterizzate da livelli crescenti di sportività nei regimi di cambiata, che favoriscono di volta in volta la grinta e massimizzano la trazione sui vari terreni. La modalità S impostata rimane in memoria al momento dello spegnimento ed è quindi attiva al successivo riavvio del motore.
Anche sulla Africa Twin, il cambio DCT è dotato di
adaptive clutch capability control, un sistema che negli apri/chiudi a bassa velocità impone un minimo slittamento delle frizioni per rendere dolci le reazioni della trasmissione. In più la nuova maxienduro è dotata della nuova funzionalità G per il fuoristrada: qualunque sia la modalità impostata (D, S, MT), premendo il tasto G sul cupolino vengono enfatizzate le doti di trazione rendendo più diretti i cambi marcia (viene ridoto il parziale slittamento delle frizioni nell’apri-chiudi e durante i cambi marcia). Infine, c’è anche un sensore di pendenza che permette alla centralina del cambio DCT di decidere con precisione quando è meglio cambiare marcia, fornendo così la giusta spinta o il necessario freno motore in salita o in discesa.
Chiudiamo la parte relativa al motore parlando di elettronica. In particolare di controllo di trazione. In Honda lo chiamano HSTC (Honda Selectable Torque Control) ed è regolabile su 4 livelli di controllo (1, 2, 3 e Off). Il livello di default è adatto all’uso stradale e alla massima sicurezza su fondi viscidi. Agendo sull’apposito pulsante si attiva il livello intermedio, mentre il livello 3 è il più adatto alla guida sportiva. Tenendo premuto più a lungo il tasto di selezione si può disattivare il sistema (un’apposita spia lo segnala). La Honda CRF1000L Africa Twin sarà disponibile anche in versione Standard, totalmente priva di dispositivi elettronici (insomma, niente ABS né controllo di trazione).