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Honda Africa Twin 2016: nuove foto, dettagli tecnici e 6 video

Conosciamo definitivamente la CRF1000L Africa Twin attraverso nuovi filmati che ne descrivono la personalità, ma ci sono anche informazioni definitive sulle dotazioni e sulla tecnica. Appuntamento al Salone per vederla dal vivo

nata per essere la migliore

"Fin dal primo momento in cui abbiamo iniziato a lavorare al design e alla progettazione della nuova Africa Twin, l’obiettivo è stato di creare la migliore moto ‘adventure’ di sempre, che fosse ugualmente divertente e performante sia attraversando i continenti, sia nei lunghi trasferimenti autostradali, ed anche nel traffico dei quotidiani tragitti urbani. La popolarità e le prestazioni del modello precedente hanno costituito un importante punto di riferimento durante tutto il periodo di progettazione, e dopo molti mesi di ricerca, sperimentazione, sviluppo e prove, possiamo dire che la nostra CRF1000L è in grado di affrontare il fuoristrada regalando al pilota un piacere di guida unico, mantenendo il comfort necessario per il turismo a lungo raggio e l’agilità che diverte su ogni tipo di percorso stradale. In altre parole, una moto veramente degna di ereditare il nome Africa Twin".
Sono le parole con cui Y. Hasegawa (S-LPL: Series Large Project Leader) presenta la nuova Africa Twin. Una bella dichiarazione di guerra, no? Ormai è un po’ che questa moto è stata svelata, di lei si sa molto: avete visto le foto, conosciuto dati tecnici e prezzi, vi siete gustati i video (anche conn in sella il dakariano Barreda e Marc Maquez). Ma mancavano ancora dei dati, piccoli ma importanti dettagli che ora Honda comunica in attesa del bagno di folla di Eicma 2015. Prima di addentrarci nella tecnica, però, lasciamo che a parlare siano le immagini, quelle della nuova gallery e dei 6 nuovi video rilasciati dalla casa. I filmati raccontano i vari aspetti della personalità della Africa Twin (adrenalina, determinazione, libertà, sogno) e illustrano le caratteristiche della moto, mostrandocela infine in azione sui terreni per cui è nata: pura e vera avventura. Molto carino poi il video interattivo “a bivi”: cliccate qui e buon divertimento.
1/68 Honda CRF1000L Africa Twin 2016

VIDEO 1: CARATTERISTICHE DEL MODELLO

VIDEO 2: VERA AVVENTURA

VIDEO 3: ADRENALINA

VIDEO 4: DETERMINAZIONE

VIDEO 5: LIBERTÀ

VIDEO 6: SOGNO

Motore e trasmissione

Al di là di quanto già detto qualche mese fa, col comunicato di oggi Honda fa chiarezza su ogni aspetto della nuova Africa Twin. Procediamo per punti, iniziando dal motore e dalla trasmissione (andate in fondo alla pagina per la scheda tecnica completa).

Il propulsore è un nuovo bicilindrico in linea, raffreddato a liquido e alimentato a iniezione, con distribuzione Unicam a 4 valvole per cilindro, lubrificazione a carter semi secco (il basamento è diviso verticalmente ed incorpora il serbatoio dell'olio) e manovellismo a 270°. I numeri? 998 cc; 95 CV a 7.500 giri/min; coppia massima di 98 Nm a 6.000 giri/min; consumo medio di 21,8 km/l. Il tutto con dimensioni compatte come quelle del bicilindrico della CBR500R (ne guadagna la luce a terra), ottenute anche posizionando la pompa dell'acqua all'interno del carter frizione (con termostato integrato nella testata) e quella di mandata dell’olio all’interno del serbatoio del lubrificante. Le pompe prendono il moto ciascuna da un contralbero di bilanciamento secondario (già, perché sono due). Dulcis in fundo, le dimensioni del carter del modello dotato di trasmissione DCT sono uguali a quelle della versione “manuale”.
Passando alla parte “alta” del motore, la distribuzione sfrutta il sistema Unicam con singolo albero che comanda tutte le valvole, una tecnologia già usata sui modelli da cross e sulla VFR1200. Anche in questo caso ne beneficia la compattezza, ma un secondo plus è la possibilità di scegliere con maggiore libertà gli angoli inclusi tra le valvole, ottimizzando la forma della camera di combustione (doppia candela, rapporto di compressione 10,0: 1). Le misure delle valvole sono le seguenti: 36,5 mm di diametro all’aspirazione e 31 mm allo scarico. Questo propulsore è studiato per offrire un’erogazione lineare e diretta, con una disponibilità di coppia immediata ai regimi bassi e medi oltre ad una gratificante grinta agli alti regimi. Il tutto sottolineato dal sound, appositamente definito grazie anche al terminale di scarico brevettato, dotato di tre camere con passaggi interni due uscite differenziate. Il sound proveniente dalla terza camera accentua la sensazione di grinta ai regimi alti, mentre la seconda camera produce i suoni cupi e profondi tipici dei bicilindrici di grossa cilindrata.
La trasmissione può essere con cambio manuale o DCT a doppia frizione. Nel primo caso, la frizione in alluminio è servoassistita e con dispositivo antisaltellamento, tutto il complesso è alleggerito (selettori forati per i primi 4 rapporti) e studiato facendo tesoro dell’esperienza nelle competizioni offroad.
La versione con cambio a doppia frizione DCT presenta la consueta modalità MT (Manual Transmission, che permette di cambiare le marce agendo sulle palette al manubrio), e due modalità AT (Automatic Transmission). Oltre alla consueta modalità D (Drive) ci sono 3 modalità Sport: (S1, S2, S3), caratterizzate da livelli crescenti di sportività nei regimi di cambiata, che favoriscono di volta in volta la grinta e massimizzano la trazione sui vari terreni. La modalità S impostata rimane in memoria al momento dello spegnimento ed è quindi attiva al successivo riavvio del motore.
Anche sulla Africa Twin, il cambio DCT è dotato di adaptive clutch capability control, un sistema che negli apri/chiudi a bassa velocità impone un minimo slittamento delle frizioni per rendere dolci le reazioni della trasmissione. In più la nuova maxienduro è dotata della nuova funzionalità G per il fuoristrada: qualunque sia la modalità impostata (D, S, MT), premendo il tasto G sul cupolino vengono enfatizzate le doti di trazione rendendo più diretti i cambi marcia (viene ridoto il parziale slittamento delle frizioni nell’apri-chiudi e durante i cambi marcia). Infine, c’è anche un sensore di pendenza che permette alla centralina del cambio DCT di decidere con precisione quando è meglio cambiare marcia, fornendo così la giusta spinta o il necessario freno motore in salita o in discesa.
Chiudiamo la parte relativa al motore parlando di elettronica. In particolare di controllo di trazione. In Honda lo chiamano HSTC (Honda Selectable Torque Control) ed è regolabile su 4 livelli di controllo (1, 2, 3 e Off). Il livello di default è adatto all’uso stradale e alla massima sicurezza su fondi viscidi. Agendo sull’apposito pulsante si attiva il livello intermedio, mentre il livello 3 è il più adatto alla guida sportiva. Tenendo premuto più a lungo il tasto di selezione si può disattivare il sistema (un’apposita spia lo segnala). La Honda CRF1000L Africa Twin sarà disponibile anche in versione Standard, totalmente priva di dispositivi elettronici (insomma, niente ABS né controllo di trazione).

CICLISTICA, SOSPENSIONI E FRENI

La parte telaistica è progettata con l’obbiettivo della massima versatilità ed efficacia, col solo pilota ma anche col passeggero, offrendo sempre maneggevolezza e  stabilità in tutte le situazioni, ovviamente anche offroad. La struttura principale è a semi doppia culla in acciaio, con rigidità ottimizzate e un attento studio per il posizionamento dei 6 supporti del motore. Un po’ di numeri: 250 mm di luce a terra; interasse di 1.575 mm; inclinazione del cannotto di sterzo di 27,5°; avancorsa di 113 mm. L'angolo di sterzo di ben 43° in entrambe le direzioni, si traduce in un raggio di sterzata di appena 2,6 metri, che permette di fare inversione in spazi davvero angusti, e districarsi facilmente sia nel traffico più caotico che nei passaggi off-road più insidiosi. L’altezza della sella è uguale a quella della precedente Africa Twin (870 mm), ma può essere con facilità ridotta di 20 mm. Sempre in tema di misure, la versione standard della CRF1000L Africa Twin pesa 208 kg a secco (228 kg col pieno), con distribuzione dei pesi pari a 49,1/50,9% tra asse anteriore e posteriore. Alcune componenti ausiliarie, come la batteria, sono state collocate dietro la bancata dei cilindri, quindi più vicino al baricentro, caricando così maggiormente l’avantreno per migliorare sia la stabilità sia la trazione. Il portapacchi può portare ben 30 kg! Rispetto alla precedente XRV750, la nuova CRF1000L Africa Twin ha una cilindrata maggiore del 25% e il 55% di potenza in più, ma il peso è praticamente uguale.
Le sospensioni mostrano una forcella rovesciata Showa a cartuccia e con steli da 45 mm, ha un’escursione di 230 mm (più leggera di 860 grammi rispetto all’unità di 43 mm Ø della precedente XRV750), mentre al retrotreno lavora un mono, sempre Showa, con corpo centrale da 46 mm e serbatoio del gas esterno solidale (piggy-back, come sulle CRF250/450R motocross). L’escursione della ruota posteriore è di 220 mm. Entrambe le unità usate per le sospensioni sono completamente regolabili (precarico, estensione, compressione): il precarico molla del mono si modifica con un pratico pomello, mentre le tarature di serie sono definite pensando anche alla guida in fuoristrada.
Una particolarità della nuova moto è il forcellone. Si tratta di un’unità monoblocco in alluminio con bracci a sezione esagonale, che è stato possibile allungare di 20 mm grazie alla minore distanza - rispetto alla precedente “Africa” -  tra il perno del forcellone e la gomma anteriore, ora minore di 8 mm (931 mm). Il levaraggio Pro-Link su cui è infulcrato inferiormente l’ammortizzatore è realizzato in alluminio forgiato. Il perno è cavo e con diametro di 17 mm.
Le ruote (a raggi) sono in misure prettamente fuoristradistiche: anteriore da 21”, posteriore da 18”. Il cerchio posteriore presenta la particolarità dei raggi ad attacco tangenziale sul lato sinistro del mozzo – per assicurare compattezza e leggerezza pur in presenza dei grandi parastrappi – e ad attacco lineare sul lato destro, in modo da ottenere il necessario livello di rigidità senza aggiungere peso. Ovviamente, su questi cerchi (canale da 2.15 davanti e 4.00 dietro, con perni ruota cavi da 20 mm su entrambi gli assi) è possibile montare pneumatici tassellati. Quello di primo equipaggiamento, con camera d’aria, sono stati appositamente sviluppati da Dunlop in collaborazione con Honda. Hanno misure 90/90-21 e 150/70-18 e disegno semi-stradale del battistrada, con grandi intagli tra gli ampi tasselli disposti diagonalmente.
L’impianto frenante vanta dischi anteriori a margherita da 310 mm Ø morsi da compatte pinze radiali a 4 pistoncini, progettate da Nissin esclusivamente per la nuova Africa Twin. Ad assistere la frenata c’è l’ABS, che è possibile disinserire con un apposito tasto sul cupolino (limitatamente alla ruota posteriore) ed è assente sulla versione Standard.

STILE E FUNZIONALITÀ

Decisamente offroad nell’aspetto, la nuova Africa Twin ha linee filanti che “corrono” nella parte alta della moto, col serbatoio da 18,8 litri sagomato per favorire la guidabilità e minimizzare i danni in caso di scivolata. Cupolino e parabrezza integrati assicurano protezione aerodinamica e sono disegnati (con l’aiuto della galleria del vento) con feritoie al centro e ai lati per diminuire le turbolenze, mentre le prese d’aria dinamica sono molteplici e assicurano la miglior portata per l’aria di alimentazione a qualsiasi velocità.
Il cruscotto a retroilluminazione negativa è disposto verticalmente, come sulle moto da rally. Il display superiore indica il contagiri, la velocità istantanea e il livello carburante. Il display inferiore fornisce le informazioni su tre righe. Nella prima dall’alto si trovano le indicazioni di: orologio, marcia inserita, impostazione HSTC, computer di bordo, modalità DCT attiva; nella riga centrale il trip computer per i consumi; nella riga inferiore il contachilometri totale e i due parziali con l’indicatore della temperatura del liquido di raffreddamento. Il gruppo ottico anteriore sdoppiato a LED rende omaggio alla leggendaria XRV750 Africa Twin, e si distingue per il caratteristico contorno 'a due anelli' delle luci a LED. Vanta l’illuminazione a LED anche la luce posteriore.
I nuovi blocchetti elettrici al manubrio sono disegnati per ottimizzare l’ergonomia e la facilità di utilizzo anche coi guanti invernali, anche nella più complessa versione che presenta i comandi per il DCT. La Africa Twin con cambio a doppia frizione è dotata di freno di stazionamento sulla ruota posteriore, con comando sulla sinistra del manubrio e quattro livelli di forza frenante possibile a seconda della pendenza (fino al 18% con due persone e a pieno carico). Il “freno a mano” si attiva tirando la leva fino allo scatto desiderato e bloccandola premendo un’adiacente levetta. Si sblocca semplicemente tirando la leva. In posizione di riposo è lontana dalla mano sinistra, in modo da non essere raggiungibile per errore.
Restando sul ponte di comando, il manubrio è in alluminio, più leggero del 50% rispetto a un uguale manubrio in, con sezione differenziata (diametro di 28,45 mm al centro, 22,2 mm alle estremità). Per favorire il comfort, i riser hanno i silent block in gomma che,, insieme ai contrappesi e agli inserti in ottone, contribuiscono a smorzare le vibrazioni. 

VERSIONI, COLORI E ACCESSORI

La CRF1000L Africa Twin sarà disponibile in Italia in tre versioni (Standard - senza ABS né HSTC -, ABS e DCT/ABS) abbinate a quattro colori:
  • CRF Rally (Special Edition): versioni ABS, DCT/ABS
  • Africa Twin Tricolour (Special Edition): versioni STD, ABS, DCT/ABS
  • Digital Silver Metallic: versione ABS
  • Matte Ballistic Black Metallic: ABS, DCT/ABS

Le colorazioni in edizione speciale si ispirano alle competizioni, da sempre nel DNA di Honda. La livrea ‘CRF Rally’, composta da Extreme Red e Victory Red, con la sella a tre colori ricalca la CRF450R Rally. La livrea ‘Tricolour’ è il dovuto omaggio alla leggendaria XRV750 Africa Twin, con l’inconfondibile bianco, rosso, blu e i cerchi color oro.
In questo ultimo comunicato non si parla di prezzi, ma ricordiamo che in precedenza Honda lo dichiarava “a partire da 12.400 euro f.c. (versione Standard)”.
 
Una gamma completa di accessori è disponibile, tra cui:
  • Bauletto
  • Valigie laterali
  • Barre paracarena in alluminio
  • Luci fendinebbia a LED
  • Cavalletto centrale
  • Parabrezza alto (90 mm più alto, 30 mm più largo)
  • Deflettori aerodinamici
  • Presa a 12V
  • Manopole riscaldabili
  • Footshifter (per versione DCT)
  • Terminale di scarico speciale
  • Pedane passeggero con rivestimento in gomma
  • Stickers ruote
  • Sistema di allarme

Scheda tecnica

Motore Bicilindrico parallelo, raffreddato a liquido, con manovellismo a 270°, distribuzione Unicam a 4 valvole per cilindro
Cilindrata 998 cc
Alesaggio x corsa 92,0 e 75,1 mm
Coppia massima 98 Nm @ 6.000 giri/min
Alimentazione Iniezione elettronica PGM-FI
Capacità serbatoio 18,8 litri
Consumi (ciclo medio WMTC) 21,7 km/l (versione DCT: 21,8 km/l)
Frizione Multidisco in bagno d’olio, assistita con antisaltellamento (doppia su versione DCT)
Cambio Manuale a 6 rapporti sempre in presa, (Sequenziale doppia frizione a 6 rapporti con funzione G per off-road su versione DCT)
Trasmissione finale Catena sigillata con O-ring
HSTC (Honda Selectable Torque Control) A 3 livelli + off (solo versioni ABS e DCT)
Telaio Semi-doppia culla in acciaio con telaietto reggisella ad alta resistenza
Dimensioni (L x L x A) 2.335 x 875 x 1.475mm (versione STD), 2.335 x 930 x 1.475mm (versioni ABS e DCT)
Interasse 1.575 mm
Inclinazione cannotto di sterzo 27,5°
Avancorsa 113 mm
Raggio di sterzata 2,5 m
Altezza sella 870 / 850 mm
Altezza da terra 250 mm
Peso a secco 208 kg (STD), 212 kg (ABS), 222 kg (DCT)
Peso in o.d.m. con il pieno 228 kg (STD), 232 kg (ABS), 242 kg (DCT)
Distribuzione dei pesi 49,1% ant. / 50,9% post.
Raggio di sterzata 2,6 m
Sospensione anteriore Forcella rovesciata a perno avanzato Showa a cartuccia con steli da 45 mm, completamente regolabile, escursione 230 mm
Sospensione posteriore Forcellone in alluminio con bracci a sezione differenziata, monoammortizzatore completamente regolabile con leveraggio Pro‑Link, escursione ruota 220 mm
Ruota anteriore A raggi con cerchio in alluminio
Ruota posteriore A raggi con cerchio in alluminio
Dimensioni cerchio anteriore 21 x 2.15”
Dimensioni cerchione posteriore 18 x 4.00”
Pneumatico anteriore 90/90-21” con camera d’aria
Pneumatico posteriore 150/70-18” con camera d'aria
Freni anteriori Dischi flottanti a margherita da 310 mm con flangia in alluminio, pinze radiali a 4 pistoncini con pastiglie in metallo sinterizzato
Freno posteriore Disco a margherita da 256 mm con pinza a 1 pistoncino, pastiglie in metallo sinterizzato. Anche freno di stazionamento con leva al manubrio (solo versione DCT).
Freno di stazionamento Pinza a 1 pistoncino, con comando al manubrio, su 4 livelli (solo versione DCT)
ABS A due canali, disinseribile sulla ruota posteriore (solo versioni ABS e DCT)
Cruscotto Layout verticale e comandi a cursore sul manubrio: contagiri, livello benzina, tachimetro, marcia inserita, computer di bordo, trip computer per i consumi, orologio, contachilometri con due parziali, temperatura liquido raffreddamento, livello HSTC (solo versioni ABS e DCT), modalità D/S e G (solo versione DCT)
Gruppi ottici ant/post Full-LED
Indicatori di direzione Con funzione di luci di posizione (APL, Amber Position Light). A bulbo su versione standard, a LED su versioni ABS e DCT
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