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Torino apre le porte ad uno stabilimento Harley-Davidson

Dario Gallina, Presidente dell'Unione Industriale di Torino, ha invitato Matthew S. Levatich, CEO della Casa di Milwaukee, a venire in Italia per valutare la possibilità di aprire uno stabilimento Harley-Davidson in Piemonte
1/30 Tra le nuove Softail di Harley-Davidson c'è anche la nuova Breakout, a richiesta con motore da 114 pollici cubici (1.868 cc) e in versione Anniversario
Come stratagemma per sfuggire ai dazi imposti dalla Unione Europea sulle motociclette importate dagli USA Harley-Davidson ha comunicato di voler incrementare la produzione nei suoi impianti internazionali fuori dagli Stati Uniti. Questo ha letteralmente fatto infuriare il Presidente Donald Trump, che ha dichiarato che "se Harley se ne va dagli USA, per lei sarà la fine! Verrà tassata come nessuna azienda lo è mai stata!" e ha continuato poi a punzecchiare la Casa di Milwaukee attraverso Twitter.

Chi è pronto ad accogliere Harley-Davidson è Dario Gallina, Presidente dell'Unione Industriale di Torino, che ha invitato Matthew S. Levatich, CEO della Casa di Milwaukee, a venire in Italia per valutare la possibilità di aprire uno stabilimento in Piemonte.
Dario Gallina, Presidente dell'Unione Industriale di Torino
Questa la lettera che Dario Gallina ha inviato a Levatich: "Ho appreso la notizia che la sua azienda intende trasferire parte della produzione in Europa per evitare gli effetti delle guerre commerciali innescate dai dazi imposti da Trump. La invito a prendere seriamente in considerazione la possibilità di insediarsi a Torino. È una Città con una spiccata vocazione metalmeccanica, un'ottima università scientifica, centri di ricerca, dotata di competenze di grande qualità e di molti giovani ben preparati. Desidero inoltre farle presente che nel nostro territorio opera una supply chain automotive molto ben strutturata e completa, ricca di competenze tecniche e progettuali, abituata, da anni, a forniture just in time: un supporto ideale per chi intenda avviare una nuova produzione. I costi, rispetto agli USA, sono più competitivi e la nostra area è anche una valida piattaforma logistica per operare in Europa. Ci sono inoltre varie opportunità di insediamento in aree attrezzate con servizi e interessanti agevolazioni. Avrei piacere di incontrarla e presentarLe di persona i punti di forza di Torino".
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