La nostra prova (
qui le foto) inizia in sella alla Street Bob, la più semplice e meno costosa della gamma. Motore, ruote, serbatoio e sella: nessun fronzolo inutile per una bobber compatta. L’ergonomia è quasi chopperistica: manubrio ape-hanger con le manopole quasi all’altezza delle spalle, sella a due palmi da terra. E pedane rialzate che impongono una posizione piuttosto rannicchiata. Il motore romba sornione e trasmette vibrazioni contenute. Ma c’è tanta coppia a disposizione e dosare il gas con parsimonia è necessario: basta un’apertura un po’ più brusca del dovuto per far slittare la ruota posteriore su fondi umidi o con poco grip. Per fortuna l’erogazione, corposa e possente, è anche dolce e progressiva. Il bello della Street Bob è che non è più impegnativa di una Sportster: maneggevole e leggera (si fa per dire: 297 kg in ordine di marcia, ma non si sentono in movimento). Il passaggio alla Heritage Classic è di quelli forti: cambia tutto. Motore 114 (ancora più grintoso, ma egualmente regolare) e comfort regale. Quasi come su una Road King. Con lei è bello andare a passeggio: apri il gas poco sopra i 1.000 giri/min, in qualunque rapporto, godi di poche e vigorose pistonate, e comincia la goduria. Trotterellare percorrendo strade secondarie o macinare chilometri in autostrada: cambia poco. In sella alla Heritage tutto scorre con dolcezza. Il parabrezza non è troppo alto, ma protegge egregiamente, lasciando esposta alle turbolenze solo la sommità del casco a velocità autostradale. Belle anche le borse di serie, rivestite di cuoio per un look classico, ma con struttura rigida e dotate di serratura. La capienza è buona e gli ingombri contenuti: ci sta quello che serve per un lungo weekend in due e anche qualcosa di più. Migliorabile, per la Heritage Classic come per la Street Bob, la frenata anteriore affidata ad un solo disco, un po' debole quando si viaggia allegri o a pieno carico.