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Guidare sotto la pioggia

Chi la odia, chi la ama. A me piace l'asciutto, ma ci sono alcune situazioni in cui guidare sul bagnato è bellissimo. Aneddoti, consigli, foto e video

Guidare sotto la pioggia

Quando penso alla pioggia mi vengono in mente due episodi. Uno bruttino (non bruttissimo), e uno spettacolare. Quello bruttino mi è capitato al Mugello, negli anni '90, durante una megacomparativa mista tra sportive da seicento a mille, due giorni interi in pista a manetta, una gara di durata, dei mezzi e degli uomini, con la formula endurance. Il primo giorno l'abbiamo fatto sotto l'acqua, con le normali gomme stradali sportive, cioè non le rain. In quegli anni la tecnologia non era il massimo, le mescole cioè non erano quelle di oggi (che sul bagnato fanno miracoli), e quando pioveva era meglio andare spasso. Ma siccome eravamo in pista si cercava di guidare decentemente. Ero in sella a una Kawasaki ZZR 600 e giravo tranquillo. Così mi pareva, ma così non era - evidentemente - e questo l'ho scoperto nella leggera compressione che c'è tra la Arrabbiata 1 e 2. Qui la Kawa mi è scappata via da sotto il sedere e siamo andati tutti e due a fare una bella passeggiata sulla ghiaia. Non mi ha mica avvertito, il giro prima andava bene, il giro dopo si è sdraiata, passando da 30° a 90° in un istante, come se avessi messo le ruote sul sapone. Non era nemmeno una gran piega (30°, immagino). La ZZR ha così finito la sua gara. 

 

CON L'ACQUA NON SI RAGIONA

Da allora sulla guida sul bagnato ho questo concetto: sull'acqua non si tratta, una perdita di aderenza seria non si riprende. È probabile che oggi, in particolare grazie all'evoluzione delle gomme (la gallery parla chiaro), le cose siano cambiate, e che si possa anche guidare in derapata, ma io resto sempre di questa idea: sull'acqua meglio non arrivare al limite, perché se si sconfina anche di un millimetro si va in terra. Ovviamente quella volta avete fatto un curvone ai duecento con la moto di traverso sotto la pioggia, ma agli amici del bar non direte mai che col cavolo lo rifareste.  

 

PIOGGIA IN PISTA = TERRORE

L'episodio spettacolare invece è successo a Monza, giugno 2011. Eravamo lì per la comparativa delle sportive con ABS: in pista meglio con o senza? In teoria avremmo dovuto trovare l'asciutto; in pratica c'era un diluvio. Che fare? Rimandare la prova? No, quindi abbiamo montato le rain e siamo entrati in pista. Era la seconda volta che guidavo con le rain; la prima è stato a Misano, alla presentazione della F4 312 RR, ma non è stato bellissimo perché in rettilineo non riuscivo ad andare dritto, e poi era umido, non bagnato, quindi delle rain abbiamo preso tutti gli svantaggi (estrema morbidezza, scarso grip sull'asciutto) e nemmeno un vantaggio (tenuta sul bagnato). Pensando quindi a quella giornata, sono entrato in pista terrorizzato. Ma poi, dopo qualche giro, beh: mi sono innamorato.

 

 

GOMME MAGICHE

Pioveva sul serio (visto l video, no?) ma tiravi oltre i 260, staccavi quasi come sull'asciutto, piegavi discretamente, aprivi a due mani e quelle disgraziate di gomme restavano appiccicate a terra come se ci fosse il sole. Quando spalancavo il gas mi dicevo: "Se faccio così con lo scooter pattina"; invece quelle niente, anzi, la moto in uscita dalla prima variante, dalla quale uscivi ai 50 all'ora, si impennava. Il ginocchio non sono riuscito a toccarlo, non me la sono sentita. Magari la prossima volta ci provo. Qualcuno, vedendo il video, mi ha detto: "Caspita, che manico! Complimenti". Grazie, sì, mi sono divertito, ma non ho fatto niente di speciale, merito delle gomme. Per capire come vanno sull'acqua bisogna provarle, altrimenti non ci credi. Dopo quella giornata mi sono detto: "Se capito in pista e piove la prossima volta non mi intristisco e torno a casa, anzi, monto due rain e vado a divertirmi".

 

COME SI GUIDA SULL'ACQUA?

Gabriele mi chiede: "Come si guida sull'acqua?". Grazie della fiducia, ma non sono l'uomo della pioggia. Rispondo un po' a sensazione, i veri esperti sono gli inglesi, che sul bagnato vanno come dei missili, chissà come mai? Non so bene come buttar giù delle regole, dico come vado io, che mi sembra solo ragionevolmente (anche Fabio Meloni ha detto la sua qualche tempo fa: leggete qui). Premessa, oggi le gomme, soprattutto quelle touring o sport-touring sull'acqua tengono in modo straordinario, quindi il margine di manovra è molto ampio. Per quanto riguarda la tecnica di guida io faccio così. Prima cosa cerco di capire quanto tiene la gomma, saggiandone il grip accelerando e frenando dietro, anche davanti (occhio però, qui si deve fare in modo progressivo, non secco), ma in rettilineo. Se appena tocchi il freno dietro la gomma schizza via senza rallentare, occhio; idem se appena tocchi il gas pattina. A volte capita che il grip è così elevato da far impennare la moto; in tal caso c'è un buon margine, attenzione però, su strada l'asfalto può cambiare dal giorno alla notte nel giro di tre metri. 

 

MORBIDI ALL'ATTACCO

Per quanto riguarda i comandi faccio molta attenzione all'attacco, cioè al primo tocco sui freni e sul gas, che deve essere morbidissimo. La fase successiva, accelerazione o frenata, la faccio sempre per gradi, aprendo o pinzando in tempi lunghi, progressivamente e con molta attenzione. Poi, proprio mentre moduli i comandi, capisci se puoi aprire o pinzare un po' di più. Se senti che la gomma tiene puoi azzardare, e aprire il gas, o spingere sul freno anche piuttosto forte, ma sempre in modo progressivo. Nel filmato on board si vede come uso il gas, apro con decisione solo quando la moto è quasi verticale. Perché in tal caso un eventuale pattinamento non è pericoloso, se arriva si chiude il gas e si resta in piedi. La mappa "rain"? Mah, per me non è importante. Contano l'on-off, che non deve esserci, e le entrate in coppia, anche se avvengono a velocità elevate sono sempre pericolose. Il resto lo gestisci col gas. Utile, invece, il controllo di trazione. Guardate il video, girato alla pista Pirelli di Vizzola Ticino (VA), e fate attenzione al minuto 1,58... Il video è un antipasto di un argomento che tratteremo nell'immediato futuro: state connessi.

 

 

GUIDARE ROTONDI

Per la guida valgono le stesse cose: traiettorie rotonde, raccordi più morbidi possibile, discese in piega (poca) al rallenty, angoli di piega limitati. Una cosa impossibile è saggiare l'angolo di piega. Se sul dritto posso capire quanto grip c'è aprendo il gas o frenando forte, come faccio a capire fino a quanto posso spingermi in piega? Piegare fino a quando si casca funziona, ma non mi sembra una buona tecnica. Allora ascoltiamo. Finché la moto ci parla, cioè ci dà fiducia, possiamo stare tranquilli; se invece andiamo in piega sulla fiducia, senza sentire cosa succede, allora si rischia. Oggi, come dicevo, il limite concesso dalle gomme è piuttosto ampio, ma guidare affidandosi alla fortuna secondo me non è una cosa intelligente. 

 

MEGLIO NON CADERE

Certo, avrei potuto aprire prima, piegare un po' di più e frenare più sotto, ma sono rimasto in piedi, e nel nostro lavoro questo è molto importante. Se fossi stato in gara di certo non averi fatto una bella figura, ma così ho evitato di arrivare a pelle di leone ai piedi di Salvo Pennisi, il Barone delle due ruote, Test Team Manager, Technical Relations della Business Unit Moto Pirelli, l'ultima persona a cui vorrei mostrare la mia abilità nel ribaltarmi con la moto. Una cosa che può succedere ma che se non succede è meglio. Nota: qui eravamo in pista, l'asfalto giro dopo giro lo conosci come le tue tasche, sai che non ti tradisce e una scivolata si risolve solo con una figura di m…; su strada invece tra muretti, alberi, fossi, se piove meglio stare buonini, valà. 

 

MIA MOGLIE DICE CHE RIPETO LE COSE COME GLI ANZIANI

Solo perché dico sempre (spesso): "Se sei vestito bene guidare in moto sotto la pioggia è bellissimo!". Dopo la guida in pista con le rain, guidare - ben equipaggiati - sotto la pioggia battente per me la seconda cosa stupenda della pioggia in moto. In pista è uno spettacolo, ma i guanti, gli stivali, la tuta, tutto si inzuppa in modo fastidioso; su strada, invece, se ti metti le cose giuste, stai caldo e asciutto ed è bellissimo sentire la pioggia che ti scorre addosso. Insomma, quando piove e vedo uno in moto dico 'sta cosa del "...se sei vestito bene guidare in moto sotto la pioggia è bellissimo!", quindi, siccome qua siamo tutti fighetti e se piove prendiamo la macchina, non è che lo dico sempre sempre.  

 

 

Ndr: nella gallery ci sono foto di un test di frenata “con e senza ABS” svolto alla pista Pirelli di Vizzola Ticino (VA) con la Ducati Monster 1100 Evo (pilota Alessandro Torcolacci): cliccate qui per sapere tutto e vedere il video.

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