Per la nostra rubrica "
La guida all'acquisto" oggi vi parliamo di una moto nata nel 1967, la
Moto Guzzi V7, che ha compiuto cinquant'anni da poco, dopo aver "messo in sella" generazioni di motociclisti. Una moto divenuta una pietra miliare, che nella sua prima vita è stata ammiraglia, sportiva e militare, molto diversa dall'entry-level di oggi. Però, da quando nel 2008 il nome V7 è ricomparso nei listini, in Italia è divenuto il modello di maggiore popolarità della Casa di Mandello.
Una meccanica collaudata, semplicità di guida e spese di gestione abbordabili hanno giocato un ruolo importante nel successo del modello, appassionando un pubblico eterogeneo.
Gli esemplari che prendiamo in considerazione sono quelli prodotti a cavallo degli anni 2009-2013 e, data l'architettura tecnica collaudata con il robusto bicilindrico a V di 90° trasversale, trasmissione cardanica e telaio doppia culla in tubi, la moto ha mostrato
una buona affidabilità complessiva. L'assenza di campagne di richiamo ne è una prova. Il primo consiglio, una volta individuato l'esemplare di interesse, è quello di verificare la presenza del libretto tagliandi e controllare la cronologia degli interventi. Questo è il migliore inizio per tracciare la provenienza della moto e in quale maniera è stata tenuta dagli altri proprietari.
Dato per scontato che dopo una prima ispezione visiva la moto sia in buone condizioni generali, subito dopo appurate anche l'assenza di punti di ossidazione nelle zone meno esposte come cannotto di sterzo e attacchi delle pedane, più soggette all'aggressione degli agenti atmosferici e dell'invecchiamento complessivo.
Sono tollerate piccole imperfezioni perché facilmente eliminabili, ma non di più, poiché aumenterebbero i costi per sostituire i pezzi troppo rovinati. Sarebbe opportuno poter avviare la V7 per verificare l'assenza di fumosità o rumori anomali a livello di meccanica. Soprattutto l'eccessivo fumo, anche a caldo, può significare un consumo irregolare del lubrificante, causato da difetti meccanici più gravi, dai quali diffidare o, quanto meno, far valutare in maniera più approfondita.