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02 February 2011

Gruppo Piaggio, Roberto Colaninno: "Così riorganizziamo il segmento due ruote"

“Nel 2011 siamo pronti ad affrontare la crisi con grande tranquillità”. Concluso l’accordo sindacale per la ristrutturazione di Aprilia. Partito il rilancio di Moto Guzzi. Lavoro sull’elettrico e nuovi obiettivi all’estero.

Gruppo piaggio, roberto colaninno: "così riorganizziamo il segmento due ruote"

MilanoMESSA A PUNTO La qualità del 100%, uno stile unico per gli amanti dell’aquila e un prezzo che deve essere accessibile sono il futuro della Moto Guzzi. La razionalizzazione delle fabbriche non italiane a favore dell’occupazione a Scorzè (Venezia), la riorganizzazione del Reparto di Ricerca e Sviluppo sito fra Pontedera (Pisa) e Noale (Venezia) e il contratto di solidarietà per i dipendenti dell’Aprilia, già approvato dai sindacati, sono i piani del Gruppo Piaggio. Queste sono tutte le misure prese dal presidente e amministratore delegato dell’industria italiana Roberto Colaninno. L’imprenditore ha annunciato i suoi obiettivi per il rilancio e il futuro del gruppo da lui guidato, durante la presentazione dei veicoli commerciali 2011, che si è tenuta lo scorso 27 gennaio a Montecarlo, nel Principato di Monaco.

 

MOTO GUZZI Colaninno ha messo in chiaro che “dobbiamo risolvere il problema Moto Guzzi. Abbiamo deciso di rilanciarla completamente. Punteremo su nuovi motori, mantenendo, comunque, quelli tradizionali. Faremo nuovi modelli, pochi, per gli amanti di un prodotto unico ed esclusivo. Svilupperemo il sito di Mandello del Lario, in una località che, oltre ad essere la sede storica della Casa dell’aquila, è anche un posto ideale per gli appassionati della motocicletta.  Al momento non abbiamo la qualità del cento per cento, ma possiamo raggiungerla partendo dallo stile, che invece abbiamo e che da sempre il Marchio possiede, oltre che sulla tecnologia di cui già disponiamo. I prezzi dovranno essere accessibili. Così si potranno proporre moto che il cliente compri per il gusto di possedere e usare. Mandello sarà anche un punto di riferimento per stile e prodotto, rivolto a tutti i clienti internazionali”. Già in fase di lavorazione alcuni modelli futuri del Marchio lecchese: sono stati mostrati i prototipi della California 1400 e della V7 Scrambler.

 

APRILIA Per i dipendenti della Casa di Noale è stato siglato con i sindacati un accordo che prevede il contratto di solidarietà. Comporterà “una riduzione di orario, che resta comunque legata all’andamento delle vendite ed è mirata alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro” ha spiegato Colaninno. Poi ha aggiunto: “Al momento riduciamo la quantità di ore lavorative a quattro-cinque al giorno, ma se l’evoluzione dei mercati lo renderà necessario, come speriamo, siamo pronti ad aumentare nuovamente l’orario di lavoro”. Questa misura rientra nel piano di ristrutturazione dell’azienda approvato dall’assemblea dei lavoratori. “È un piano che riduce il numero delle persone, ma salvaguarda i posti di lavoro ed è legato ad una strategia di crescita. Consente di adeguarci a una congiuntura negativa. Abbiamo ottenuto questo risultato dialogando con tutte le organizzazioni, compresa la Fiom, senza momenti di particolare attrito, basandoci sulla non animosità nel confronto con i sindacati e le maestranze” ha concluso il presidente e a.d. del gruppo che controlla Aprilia. Colaninno ha voluto sottolineare come “il sindacato sia un’istituzione fondamentale per la gestione e lo sviluppo dell’impresa. Il riconoscimento di diritti che sono naturali è una cosa ovvia, così come è ovvio cercare un compromesso che soddisfi i lavoratori: noi ci siamo sforzati di trovarlo, perché quando c’è uno scontro di interessi il compromesso è dovuto. Non può essere che uno vinca cento a zero e l’altro perda tutto. La mia fissazione, difficile in Italia, è il controllo di gestione che porti alla produttività. Produttività non sono dieci minuti di pausa, ma raggiungere l’efficienza. Arrivare a un lavoro meno stancante e più efficiente”. Secondo l’imprenditore per una buona riuscita dei progetti “in Piaggio, deve esserci condivisione delle cose che stiamo facendo, a partire da me, fino ai livelli più bassi”. La riorganizzazione del Gruppo Piaggio, che comporterà la razionalizzazione delle fabbriche non italiane, contribuirà a “portare lavoro in Italia, a Scorzè, vicino a Venezia”. Qui ha sede la fabbrica dell’Aprilia, dove saranno realizzate alcune moto della gamma che attualmente sono prodotte altrove. Riguardo ai modelli, i manager di Piaggio non sono entrati nello specifico.

 

RICERCA E SVILUPPO Dai piani del Gruppo per sfidare la crisi, non poteva essere escluso il centro di intelligenza, che crea l’innovazione dei prodotti. Per questo, ha detto Colaninno: “Abbiamo una nuova struttura, con 800 persone per la ricerca e lo sviluppo, guidata da due figure nuove: una dedicata alla ricerca pura e una che gestirà l’analisi valori, perché la gestione dei costi sarà una nostra ossessione. Questo patrimonio di cultura tecnica sarà suddiviso fra Pontedera e Noale”.

 

CINA E BRASILE La visione del Gruppo resta “globale” per Colaninno, che punta su “un notevole coraggio e un importante senso del rischio imprenditoriale”. Si traducono in investimenti già fatti o possibili, che vanno dall’Oriente al Sudamerica. Facendo solo un breve accenno ad un segmento che esula dalle due ruote, ma potrebbe fare da traino per ulteriori sviluppi in campo motociclistico, si può dire che Colaninno intende rafforzare la presenza della Piaggio in Cina, dove “ci sono potenzialità di crescita impressionanti. Stiamo parlando con alcune società cinesi per l’opportunità di estendere anche a questo mercato le nostre produzioni di veicoli commerciali, ma siamo ancora agli inizi”. L’impresa sta valutando le opportunità offerte dal mercato brasiliano, ma “vogliamo rispettare gli assetti finanziari. Non si può fare tutto. Perché per fare gli investimenti servono soldi e noi abbiamo un rapporto che intendiamo rispettare tra margine operativo lordo di circa 200 milioni di euro e debito di 340 milioni. Non possiamo, quindi, andare contemporaneamente in Brasile e in Cina, ma non è detto che non si possano trovare delle condizioni finanziare per andare anche nel Paese sudamericano”.

 

INDIA E VIETNAM I programmi di Piaggio non si limitano alla Cina: gli investimenti riguardano un politica incentrata sullo sviluppo e sulla produzione di veicoli destinati alle utenze locali. Ne è un esempio la Vespa per il mercato indiano, che ha caratteristiche tipicamente indiane: facilità di arrivare al motore per fare direttamente la manutenzione del veicolo, marmitta distante dalla ruota posteriore per far fronte alle strade locali, gomme strutturate in modo diverso e caratteristiche ergonomiche differenti”. In più ha ricordato Colaninno “Nel Vietnam stiamo raddoppiando lo stabilimento che produce la Vespa e doteremo i nostri scooter di un motore a tre valvole, caratterizzato da consumi e rumore migliori”. L’attenzione verso i territori orientali, ha specificato il presidente del gruppo: “Non è una delocalizzazione, ma una strategia globale per un forte sviluppo del mercato asiatico. Avevamo capito che Pontedera non poteva essere l’ombelico del mondo, i mercati stanno cambiando e dobbiamo stare al passo con i tempi”.

 

ELETTRICO Altra materia di studio dei tecnici Piaggio sono i veicoli elettrici. Anch’essi sono motivo d’orgoglio fra i progetti di Colaninno che fa sapere: “L’elettrico sarà la tecnologia del futuro, ma avrà ritorni commerciali importanti tra 5-7 anni. Noi abbiamo un team di lavoro molto importante in questo segmento”. Per esempio “la Cina ha già superato il concetto di ibrido e parla di puro elettrico”.

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