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Giovani Travellers crescono

Tutto è cominciato da un invito lanciato su Facebook: “AAA Ventenni cercasi”. In pochi giorni uno stuolo di giovani traveller si sono presentati a noi con le loro storie di sogni e chilometri, che vi presentiamo attraverso i loro ritratti

Giovani travellers crescono

Probabilmente non saremmo mai arrivati a loro senza questo aggeggio micidiale (nel bene e nel male) che è Facebook. Parliamo dei novelli Travellers, anzi di una loro rappresentanza ben definita: i ventenni o, meglio, gli under 30: perché nella tribù dei viaggiatori vogliamo anche i teen-ager. È bastato un post lanciato sulla pagina di Motociclismo All Travellers per vederci arrivare via mail qualche decina di profili di aspiranti avventurieri e altrettante foto Uomo Mezzo (qui la gallery). Vien da chiedersi: dove eravate? Perché vi siete fatti vivi solo ora? Perché ci avete fatto quasi credere che il viaggio fosse roba per consumati (e attempati) motociclisti? La risposta è una sola: stavano coltivando la loro passione su due ruote nell'intimità della loro vita, senza bisogno di sbandierarla sui media. E forse, per il loro bene, non dovremmo distoglierli dall'aurea dimensione dell'anonimato, se non fosse che abbiamo bisogno di loro: per ricordarci come nasce la smania di macinare chilometri, per godercela nel momento in cui è ancora in buona parte sogno.

 

CONNESSI SÌ, MA SENZA ESAGERARE

I novelli Traveller cominciano la loro carriera di giramondo con qualche gita fuoriporta, poi allargano il raggio delle loro uscite e superano i confini nazionali per conquistare l’Europa, con qualche amico ma anche da soli. L'esotico, per ora, è relegato al futuro. Probabilmente pochi di loro aspirano a diventare globe-trotter e nelle loro storie le parole “sponsor”, “blog”, “crowd funding” (raccolta fondi per coprire qualsivoglia spesa legata al viaggio), “spot” (quello strumento che ti permette di essere seguito on line nei tuoi spostamenti), ovvero l'armamentario base del professionista dell'avventura, appartengono ad un mondo lontano. Certo, tutti loro hanno un profilo su Facebook, ma come potrebbe averlo un qualsiasi ragazzo della loro età. Su Motociclismo di settembre abbiamo dedicato loro una rassegna: ve li presentiamo tutti con tanto di identikit e foto distintiva. Qui, invece, li affrontiamo uno per volta, pubblicandone gli autoritratti che ci hanno inviato via mail, aprendoci nuovi scorci tanto sull'universo “viaggi in moto”, quanto su quello dei ventenni di oggi. Il primo della serie (ne seguiranno altri: almeno 37, che raccoglieremo in questo articolo-rassegna e in questa gallery) è Emanuele Anilli, di Legnano (MI), la cui passione, come in molti altri casi, è nata nel garage di casa, a lumare la moto di papà o, come in questo caso, del nonno.

 

EMANUELE, IL GIOVANE CON SOGNI “VINTAGE”

La passione per le due ruote (bici e moto) è nata in me fin da quando ancora gattonavo. Amavo passare il mio tempo tra il garage di papà, il quale possedeva una ET3 Primavera del '79 e quello del nonno che collezionava Peugeot 103 D. Ma alla fine la mia attenzione veniva sempre catturata da una fantastica Guzzi V7 Special immatricolata nel 1971 che, purtroppo, dopo la morte del nonno è stata venduta. Mia madre, nonostante le mie numerose richieste e serate passate a piangere al suo guanciale, non mi ha permesso di possedere una moto prima dei 18 anni, quando ho comprato una Suzuki Van Van 125 con cui solo Dio sa quante ne ho combinate.
Raggiunti i 20 anni, la voglia di fare viaggi più lunghi con la moto mi ha spinto a tornare al mio primo amore e con i primi stipendi, finalmente, ho acquistato una Moto Guzzi V7 Special (portata a casa dal concessionario rigorosamente senza patente e assicurazione, in quanto a mio padre è stato comandato dal “grande capo” di non collaborare a questa mia pazzia), con cui sogno di fare numerosi viaggi in giro per l'Europa. La foto che vi mando risale al mio primo viaggio con lei: Milano-Firenze. Ad oggi, dopo un anno, la mia moto conta 10.000 km, il mio sogno sarebbe quello di poterla trasformare in uno scrambler e programmare, magari in gruppo, il mio prossimo viaggio con meta Barcellona
”.

Per chi volesse contattare Emanuele, ecco il suo profilo Facebook.

 

Per farvi un’idea degli altri giovani travellers di cui parleremo nelle prossime puntate guardate la gallery.

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