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05 June 2016

“Pagherei per fare enduro su percorsi legali dedicati”

L'enduro legale in Italia è sempre più a rischio. Mancano percorsi legali e quei pochi che ci sono, sono mal (o per nulla) segnalati. Lo sostiene più dell’80% dei partecipanti al sondaggio. La maggior parte dei votanti si dice pronta a pagare per poter accedere ad un area dedicata al tassello  

I POCHI PERCORSI CHE CI SONO, SONO MAL (O MAI) SEGNALATI

In Italia è sempre più difficile poter praticare enduro in tutta tranquillità, vuoi per le regole sempre più ferree imposte dalle regioni (anche se qualcosa si sta muovendo a nostro favore, vedi in Emilia Romagna e Lombardia), vuoi che spesso mancano percorsi segnalati, poi ci si mette anche chi tira cavi d’acciaio ad altezza uomo… insomma, non è per nulla semplice poter scorrazzare senza problemi in mezzo alla natura. È anche vero che a volte però siamo noi motociclisti a trovare delle scappatoie pur praticare la disciplina che più amiamo, ma di certo le istituzioni potrebbero fare di più per metterci in condizione di fare fuoristrada nel pieno rispetto delle regole. Ad inizio settimana vi abbiamo chiesto la vostra opinione in merito e dal sondaggio è emerso che la difficoltà maggiore che incontrano gli enduristi italiani è la reperibilità dei percorsi legali (l’82% dei votanti la pensa così); e nel caso in cui questi siano presenti, spesso sono mal segnalati (85%). Il 31% di voi ci dice addirittura che i percorsi non sono mai segnalati, per il 54% invece sono segnalati solo di rado… insomma, non proprio semplici da trovare! Solo il 6% ci dice che i sentieri sono segnalati (4% spesso, 2% sempre).

NON è UN PROBLEMA AVERE LA MOTO OMOLOGATA

Non sembra essere invece un grosso problema il fatto di dover girare per sterrati con moto omologate all’uso stradale; avere targa, fari e frecce sulla moto è considerato un problema solo dal 15% dei votanti. Ma prima di andare a girare con la moto da enduro, vi accertate che ci siano divieti di accesso? Il 60% di voi ci dice che controlla, chi sempre (40%) e chi spesso (20%). Ci dispiace sapere che quasi 2 su dieci invece non si pongano il problema, qualcuno controlla solo di rado (9%), ma addirittura qualcuno (10%) non controlla mai, infischiandosene dei regolamenti. 

DISPOSTI A PAGARE PUR DI CIRCOLARE SENZA PROBLEMI

Regolamenti che, a vostro parere, spesso vengono infranti: il 25% dei votanti ci dice infatti che gli enduristi non rispettano le regole (20% di rado, 5% mai), contro il 23% di chi dice che vengono rispettati (spesso 21,5%, sempre 1,5%). Il restante 52% afferma che dipende da molti fattori se le regole vengono rispettate  o meno. Se vogliamo essere più liberi e tutelati nella pratica dell’enduro, dovremmo essere i primi a dare il buon esempio, iniziando a rispettare a pieno i regolamenti imposti.
È piaciuta a molti, più della metà dei votanti (55%), l’idea di poter pagare un “biglietto d’ingresso” per poter circolare dentro un’area dedicata alla pratica dell’enduro, contrario invece solo il 15%. I restanti considerano questa una buona soluzione, ma vorrebbero poter valutare meglio l’offerta prima di esprimersi in merito.

Le varie amministrazioni locali dovrebbero tener conto di ciò, per studiare zone dove poter circolare liberamente in moto, nel pieno rispetto della natura e dei vari regolamenti. 
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