Come fate per aumentare l’autonomia?
"Stiamo percorrendo tre strade. Quella dell’efficienza: lavoriamo su ogni singolo componente per migliorarne le performance. Diminuzione dei pesi, per ridurre i consumi. Batterie con densità maggiore: a parità di volumi, saranno più leggere. Oppure, nello stesso volume possiamo mettere batteria in più. Da questo punto di vista stiamo studiando per arrivare al miglior compromesso tra peso, dimensioni e capacità".
Come avviene il raffreddamento del motore e del pacco batterie?
"Il calore generato avviene dagli impulsi. Gli elementi di conversione, a seguito di una forte accelerazione, si scaldano e si raffreddano molto velocemente. Noi abbiamo tre sistemi di raffreddamento sulle moto. Il motore è refrigerato con un olio dielettrico che può agire direttamente sugli avvolgimenti di rame all’interno del rotore. Si tratta di un circuito chiuso, senza radiatore. Poi abbiamo un sistema di raffreddamento ad acqua, con radiatore che lavora sull’elettronica di potenza, ovvero sull’inverter (il sistema che trasforma la corrente continua che arriva dalla batteria in corrente alternata). Il terzo sistema di raffreddamento è rappresentato dall’aria: la batteria ha una piastra centrale che la divide virtualmente in due metà. Ha fori passanti in cui l’aria entra dalla parte frontale e così dissipa il calore. Una moto elettrica non scalda da ferma, ma solo quando viene usata la potenza. I coperchi laterali delle batterie hanno inoltre delle parti alettate che servono al raffreddamento. La batteria che usiamo ha un’inerzia termica abbastanza alta: impiega molto a scaldarsi e comunque la temperatura massima che può raggiungere è di circa 60°C". I
l prodotto finito è “green”, ma quale impatto ha la produzione della moto dall’inizio alla fine del processo?
"Dal punto di vista aziendale non abbiamo un grosso impatto ambientale. L’assemblaggio meccanico non produce sprechi. Il paragone 'dal pozzo alla ruota', stando agli studi scientifici condotti, dice che l’impatto ambientale della moto finita è pari a zero. Il processo non è paragonabile a quello di un veicolo a combustione interna. Il confronto della materia (elettricità/benzina) è a vantaggio dell’elettrico: il petrolio va estratto, raffinato, trasportato (e il trasporto a sua volta spreca carburante), immagazzinato. Occorre rifornire e in più ci sono tutti i consumi allo scarico, l’inquinamento. Facendo un bilancio energetico 'tutto incluso' la mobilità elettrica ha vantaggi incolmabili. In più, se voglio, posso generare a impatto zero: pannelli solari, energia rinnovabile, energia eolica... Tutte cose impossibili con il petrolio".