Continuiamo il racconto della carriera del campione americano Eddie Lawson: vi abbiamo accompagnato a seguire idealmente
i suoi esordi negli USA, per poi passare ai suoi
primi 6 anni nel Motomondiale (1983-1988), tutti in sella alla Yamaha e particolarmente fruttuosi, con tre titoli iridati. Ma anche una certa freddezza da parte del pubblico, che Eddie non riesce ad infiammare, preferendo fare gare consistenti, evitare le cadute e portare a casa Mondiali più che fare spettacolo. Nella terza parte del racconto, vi abbiamo parlato del
titolo mondiale vinto con la Honda, nel 1989, e del ritorno in casa Yamaha, alla corte di Spencer. Ma la stagione per Lawson 1990 è avara di soddisfazioni, a parte la sua unica vittoria conquistata alla 8 Ore di Suzuka in coppia con Tadahiko Taira, e Lawson divorzia dal Team Roberts e firma un contratto biennale con la Cagiva.
La Casa italiana nel 1990 è reduce da una stagione disastrosa, affrontata con un gran spiegamento di uomini e mezzi (addirittura tre piloti: Randy Mamola, Ron Haslam e Alexandre Barros) a cui non hanno fatto seguito i risultati. Il presidente Claudio Castiglioni minaccia propositi di ritiro, ma in suo soccorso arriva la Yamaha, che in forma “anonima” gli fornisce un aiuto per sviluppare finalmente una 500 competitiva e indirizza verso la Casa italiana il pilota con l’esperienza necessaria per renderla competitiva. “
First of all, please not ‘pannolone’!”. Dopo aver provato la Cagiva C590 e firmato il contratto, la prima richiesta del pilota americano spiazza Castiglioni. Nel 1990 i piloti Cagiva avevano gareggiato con una vistosa tuta rosso/argento, realizzata dall’azienda giapponese Kushitani, che doveva richiamare le corazze dei centurioni romani. Peccato però che il risultato, soprattutto in zona pelvica, era ben lontano dall’essere quello sperato al punto da preoccupare non poco il nuovo arrivato, che teme di essere ridicolo con un look del genere. Grazie alle sue preziose indicazioni la C591 per il 1991 riesce bene (ma anche la tuta dei piloti per quella stagione non è male...) ed è la prima Cagiva a dimostrarsi competiva in tutte le situazioni e non, come in passato, solo in particolari momenti favorevoli. Lawson è sesto in Giappone nel GP inaugurale, nuovamente sesto in Australia, quinto negli USA, ancora sesto in Spagna per un calo di prestazioni mentre sta avvicinando il quarto e - infine - terzo a Misano in occasione del GP d’Italia, dove scatta addirittura dalla prima fila.