L’ultima ruberia è stata compiuta con tanta “maestria” e velocità da far pensare a dei professionisti, magari gli stessi che poi spediscono le moto in direzione Ucraina, oppure reinseriscono la refurtiva nel giro dei ricambi usati, quando non la offrono direttamente nei siti di vendite online (quindi state attenti se vedete un insolito proliferare di giacche, caschi, parti speciali e qualt'altro col marchio bolognese venduto "nuovo" e a prezzi stracciati: prendete nota e, se avete dei sospetti, segnalate a Ducati Reggio Emilia). Da Ducati Reggio Emilia precisano che "all'interno del nostro negozio davanti alla porta tutte le sere noi chiudiamo mettendo, oltre 3 lucchetti esterni, all'interno una barra di ferro e alcune catene, tutte le vetrine sono antisfondamento e tutte allarmate, ma la velocità con cui sono entrati è davvero imbarazzante, dal momento in cui è scattato l'antifurto all'arrivo della vigilanza e dei Carabinieri sono passati circa quattro minuti". I malviventi hanno letteralmente strappato tutto con violenza e agito in un lampo evitando il pur tempestivo intervento dei Carabinieri. Gli inquirenti stanno indagando e per ora si sa solo che sullo specchietto della 998 lasciata a terra sono state trovate delle impronte. Si ipotizza il coinvolgimento di bande dell'est, ma per ora non ci sono certezze. Amaro lo sfogo di Franco Re: "Per i concessionari di moto diventa davvero difficile continuare a combattere contro queste furie. A Reggio Emilia, ma credo in tutta Italia, è un continuo subire dei furti. Noi non siamo i soli ad aver subito più furti in pochi anni".