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Panigale R SBK “Giugliano”: velocissima e (quasi) umana

A Imola abbiamo testato la Rossa superbike n° 34, fresca di podio sulla pista romagnola: un mostro di efficacia e una moto insospettabilmente gestibile

Panigale r sbk “giugliano”: velocissima e (quasi) umana

Se doveste tirare a indovinare, quali aggettivi utilizzereste per descrivere le sensazioni di guida della Panigale ufficiale da SBK? Prima di salirci, a noi venivano in mente i soliti. Mostruosa. Spaventosa. Inarrivabile. E via dicendo. E in effetti il cuore ce l'avevamo in gola quando siamo saliti. 

Poi però l'abbiamo guidata. Due soli giri, ma l'abbiamo guidata. E abbiamo scoperto che è una moto tutt'altro che spaventosa. Va fortissimo, sì. Dai medi il bicilindrico schizza verso l'alto con una forza travolgente, tanto che ci vuole fegato per tenere aperto e infilare una marcia via l'altra. Tutto il resto però rende gestibile questa furia. La ciclistica è stabilissima, non particolarmente maneggevole e incredibilmente efficace in accelerazione; la frenata è poderosa ma perfettamente gestita da una forcella impeccabile; l'elettronica è la più dolce mai provata: il controllo dell'impennata è due o tre spanne sopra il miglior sistema stradale, quello di trazione chissà (si vede che non abbiamo dato abbastanza gas...). E così, invece che in balia di un mostro, ci siamo trovati a gironzolare per la pista solo con sensazioni positive e rassicuranti, quasi facendoci guidare dalla sua innata propensione a indovinare traiettorie, a digerire frenate, a tenere a bada i CV. Viene fuori un 1'56" che ha dell'incredibile per la facilità e la rapidità col quale l'abbiamo raggiunto, ma che testimonia quanto il limite della moto sia mostruosamente più alto. I due piloti dell'Aruba.it Racing Ducati Superbike Team hanno tenuto in passo gara 8-9" migliore (Giugliano, al rientro dal grave infortunio di inizio stagione, ha fatto la pole ed è andato a podio in Gara 1).

 

Nella stessa giornata abbiamo testato la Panigale R “stradale”: leggete qui come va.

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