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23 November 2009

Ducati Hypermotard EVO e EVO SP: il test rivela un’erogazione corposa e lineare

Abbiamo testato a Mores (Sassari) le nuove Hypermotard di Ducati. In pista conquistano l’erogazione corposa e lineare e la precisione del cambio.

Motore


Mores (SASSARI) 20 novembre 2009MOTORE Abbiamo testato le nuove Hypermotard di Casa Ducati. Dopo aver ampliato la famiglia Hypermotard con la entry level 796, La Casa di Borgo Panigale presenta altre due nuove versioni, entrambe motorizzate con l’iconico bicilindrico ad aria da 1100 cc: la EVO, e la EVO SP. Sostituiranno rispettivamente la Hypermotard 1100 e la 1100 S. Il Desmodue Evoluzione (identico per entrambe) è stato oggetto di modifiche radicali, a cominciare dai carter, riprogettati nelle forme e ottenuti tramite pressofusione Vacural (già impiegata con successo per i motori SBK), un processo industriale che consente di ottenere componenti più leggeri a parità di resistenza meccanica. Sono nuovi anche i pistoni ad alta compressione, le tastate (con candela singola), i corpi farfallati, le camme, la gestione elettronica, il volano, l’air box ed il radiatore dell’olio più ampio. Lo scarico è stato aggiornato con una seconda sonda lambda. Il risultato è una potenza massima dichiarata di 95 CV (5 in più delle precedenti versioni) a 7.500 giri ed una strepitosa diminuzione di peso di 5,2 kg per il solo propulsore, a cui si aggiungono 1,8 kg risparmiati sostituendo le parti pressofuse del telaio con altre ricavate dal pieno. Il picco di coppia rimane di 10,5 kgm, ma è raggiunto a 5.750 giri, quindi 1.000 più tardi delle vecchie Hypermotard. In pista conquistano l’erogazione corposa e lineare e la precisione del cambio.

Ciclistica


CICLISTICA Le due moto presentano differenze sostanziali. La EVO mantiene le medesime quote e componentistica della Hypermotard 1100. A queste si aggiunge una fine ritaratura delle sospensioni. La EVO SP, invece, è stata modificata sulle indicazioni ricavate dai campi gara del Ducati Desmo Challenge e su di essa è stata montata una forcella più lunga di ben 50 mm, risers più alti di 20 mm e una corsa del monoammortizzatore Ohlins maggiore di 15 mm. Il risultato sono 30 mm in più di luce a terra, una grande maneggevolezza (cui concorrono anche i cerchi Marchesini in alluminio forgiato) ed una guida più simile a quella di una motard  “pura”. La SP si ferma in un attimo: le pinze Brembo monoblocco ad attacco radiale offrono potenza e modulabilità sensibilmente maggiori a quelle della EVO. Infine, sulla SP è fornito di serie il DDA (Ducati Data Analyser) che offre la possibilità di scaricare, tramite presa USB, 4 MB di dati per esaminare le prestazioni in pista.

DISPONIBILITÀ E PREZZI


DISPONIBILITÀ E PREZZI La Hypermotard 1100 EVO sarà disponibile da gennaio nei colori nero e rosso a 11.700 euro chiavi in mano. Per la EVO SP (proposta in bianco e rosso) bisognerà aspettare marzo e per averla bisognerà spendere13.990 euro chiavi in mano.
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