Ducati Hypermotard EVO e EVO SP: il test rivela un’erogazione corposa e lineare
Abbiamo testato a Mores (Sassari) le nuove Hypermotard di Ducati. In pista conquistano l’erogazione corposa e lineare e la precisione del cambio.
Motore
Mores (SASSARI) 20 novembre
2009 – MOTORE Abbiamo testato le nuove
Hypermotard di Casa
Ducati. Dopo aver ampliato la famiglia Hypermotard con la entry level 796,
La Casa di Borgo Panigale presenta altre due nuove versioni, entrambe
motorizzate
con l’iconico bicilindrico ad aria da 1100 cc: la EVO, e la EVO SP.
Sostituiranno
rispettivamente la Hypermotard 1100 e la 1100 S. Il Desmodue Evoluzione
(identico per entrambe) è stato oggetto di modifiche radicali, a cominciare
dai carter, riprogettati nelle forme e ottenuti tramite pressofusione Vacural
(già impiegata con successo per i motori SBK), un processo industriale
che consente di ottenere componenti più leggeri a parità di resistenza
meccanica. Sono nuovi anche i pistoni ad alta compressione, le tastate
(con candela singola), i corpi farfallati, le camme, la gestione elettronica,
il volano, l’air box ed il radiatore dell’olio più ampio. Lo scarico
è stato aggiornato con una seconda sonda lambda. Il risultato è una potenza
massima dichiarata di 95 CV (5 in più delle precedenti versioni) a 7.500
giri ed una strepitosa diminuzione di peso di 5,2 kg per il solo propulsore,
a cui si aggiungono 1,8 kg risparmiati sostituendo le parti pressofuse
del telaio con altre ricavate dal pieno. Il picco di coppia rimane di 10,5
kgm, ma è raggiunto a 5.750 giri, quindi 1.000 più tardi delle vecchie
Hypermotard. In pista conquistano l’erogazione corposa e lineare e la
precisione del cambio.
Ciclistica
CICLISTICA Le due moto presentano
differenze sostanziali. La EVO mantiene le medesime quote e componentistica
della Hypermotard 1100. A queste si aggiunge una fine ritaratura delle
sospensioni. La EVO SP, invece, è stata modificata sulle indicazioni ricavate
dai campi gara del Ducati Desmo Challenge e su di essa è stata montata
una forcella più lunga di ben 50 mm, risers più alti di 20 mm e una corsa
del monoammortizzatore Ohlins maggiore di 15 mm. Il risultato sono 30 mm
in più di luce a terra, una grande maneggevolezza (cui concorrono anche
i cerchi Marchesini in alluminio forgiato) ed una guida più simile a quella
di una motard “pura”. La SP si ferma in un attimo: le pinze
Brembo
monoblocco ad attacco radiale offrono potenza e modulabilità sensibilmente
maggiori a quelle della EVO. Infine, sulla SP è fornito di serie il DDA
(Ducati Data Analyser) che offre la possibilità di scaricare, tramite presa
USB, 4 MB di dati per esaminare le prestazioni in pista.
DISPONIBILITÀ E PREZZI
DISPONIBILITÀ E PREZZI La
Hypermotard 1100 EVO sarà disponibile da gennaio nei colori nero e rosso
a 11.700 euro chiavi in mano. Per la EVO SP (proposta in bianco e rosso)
bisognerà aspettare marzo e per averla bisognerà spendere13.990 euro chiavi
in mano.
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